La boutique fantasque

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La Boutique fantasque è un balletto in tre parti[1][2] creato da Léonide Massine che compose la coreografia e scrisse il libretto.[1] Ottorino Respighi si occupò delle musiche orchestrando brani per pianoforte di Gioachino Rossini, tratti dalle raccolte Péchés de vieillesse e Les Soirées musicales.[1] La prima mondiale ebbe luogo all'Alhambra Theatre di Londra il 5 giugno 1919 con la compagnia dei Ballets Russes di Sergej Djagilev.[1] Lydia Lopokova e Massine interpretarono il can-can delle bambole nella versione originale con Enrico Cecchetti nel ruolo del bottegaio.[1][2] Le scene furono create da André Derain.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia del balletto ha delle similitudini con Die Puppenfee, un vecchio balletto austriaco, che era stato eseguito da Sergej e Nikolaj Legat a San Pietroburgo agli inizi del XX secolo.[1] Altre note lo accostano a Il soldatino di stagno di Hans Christian Andersen.[3]

La storia di Massine è incentrata intorno alla storia d'amore tra due bambole, ballerine di can-can, in un negozio di giocattoli. Il tema generale è leggermente satirico, e incorpora elementi di commedia nazionale, danza popolare, mimo e coreografia classica.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La vicenda è ambientata in Francia nel tardo XIX secolo.[4] Un famoso creatore di giocattoli, noto in campo mondiale, ha creato delle perfette bambole danzanti nella sua bottega.[4] Gli automi si esibiscono in diverse danze, alla presenza dei clienti del negozio.[4] All'inizio, assistono alla spettacolo due signore inglesi e una famiglia americana.[2][4] Alcune bambole eseguono una tarantella per gli ospiti, e successivamente altre bambole danzano una mazurca.[2] Successivamente, entrano delle nuove bambole che intrattengono, con altre danze, uno snob e un venditore di meloni .[2] Arrivano poi altri clienti: una famiglia russa, e tutti apprezzano lo spettacolo.[4] Per rendere onore ai nuovi arrivati, entrano cinque bambole Cosacco esibendosi nella loro danza tradizionale, seguiti da due barboncini nani impegnati in una divertente danza.[2][4]

Arriva quindi il momento, di una sofisticata coppia di ballerini di can-can, che eseguono perfettamente il loro numero.[2] La danza è così entusiasmante che la famiglia di americani decide di acquistare il ballerino, mentre quella russa acquista la ballerina.[2] L'affare viene concluso, i ballerini vengono acquistati, e le famiglie verranno a ritirarli il giorno seguente.[2]

Durante la notte, le bambole, come per magia, diventano umane e iniziano a danzare.[2] Esse sono tuttavia sconvolte dal fatto che i ballerini di can-can stanno per essere separati.[2] Quando, il mattino successivo, il negozio apre e i clienti si presentano a ritirare i ballerini, si scopre che essi non sono più lì.[2] I clienti, non a conoscenza della vita segreta delle bambole, protestano con il negoziante.[2] Nel successivo scontro le bambole intervengono a salvare il negoziante tramite le bambole cosacco che attaccano i clienti con le loro baionette.[2]

Spinti fuori dal negozio, i clienti guardano increduli, dalla vetrina, come le bambole e il negoziante, felici, stanno ballando allegramente.[2]

Dettagli storici[modifica | modifica wikitesto]

Quando Massine lasciò la compagnia del Colonello de Basil, nel 1937, il balletto fu tra quelli coinvolti nella loro disputa per il copyright.[1] Dopo una causa civile nel 1937, de Basil non poté più mettere in scena tutti i balletti creati da Massine prima del 1932.[1]

La boutique fantasque fu il primo balletto di Léonide Massine ad essere rappresentato in Australia.[1] La prima australiana fu data al Theatre Royal di Adelaide durante la serata inaugurale del tour della compagnia del Colonnello de Basil, il 13 ottobre 1936. Valentina Blinova e Leon Woizikowsky vennero particolarmente applauditi come ballerini del can-can, ruoli originariamente interpretati da Lydia Lopokova e dallo stesso Massine.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k australiadancing Archiviato l'8 agosto 2011 in Internet Archive.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o boutiquefantasque Archiviato il 18 ottobre 2012 in Internet Archive.
  3. ^ criticaldance, su criticaldance.com. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2011).
  4. ^ a b c d e f mendocinoballet Archiviato il 5 maggio 2010 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]