La Princesse

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La Princesse

La Princesse è un ragno meccanico di grandi dimensioni creato a Liverpool dal collettivo artistico francese La Machine.[1]

Il robot venne esibito per la prima volta a Liverpool nel 2008, in occasione delle celebrazioni per la capitale europea della cultura e pilotato lungo le strade della città fra il 5 e il 7 di settembre.[2] La Princesse venne nuovamente mostrato al pubblico durante il centocinquantesimo anniversario dell'apertura del porto di Yokohama fra il 17 e il 19 aprile dell'anno seguente.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Concezione[modifica | modifica wikitesto]

La Princesse è stato progettato dai La Machine, gruppo di artisti noti per aver realizzato gli animali meccanici dell'Île de Nantes, fra le principali attrazioni del luogo.[4] Il robot è stato progettato da François Delarozière,[5][6] che ha affermato:[3]

«Ci piace l'idea di rendere la città un grande teatro; di mettere in scena qualcosa in un posto che la gente vede ogni giorno e dare per scontato e mostrarlo in una luce completamente diversa (...) Speriamo che non vedranno mai più la città nello stesso modo. Vogliamo fare poesia dalla spazzatura di tutti i giorni.»

Le fonti che hanno ispirato l'opera di Delarozière includono la letteratura di Jules Verne, l'architettura di Gustave Eiffel e il dadaismo.[3] Il ragno venne realizzato in segreto presso il cantiere navale Cammell Laird a Birkenhead[7] in più di un anno di tempo.[8] Prima che potesse venire esibito a Liverpool in occasione delle celebrazioni per la Capitale europea della cultura, gli artisti che progettarono lo spettacolo inventarono una storia sulla creatura: temendo che il ragno stesse per deporre le uova, alcuni scienziati l'avrebbero condotto nell'area portuale Albert Dock per metterlo in quarantena e compiere esperimenti su di esso.[1]

Liverpool[modifica | modifica wikitesto]

Le celebrazioni sono iniziate la mattina del 5 settembre del 2008[9] quando il ragno venne mostrato al pubblico per la prima volta appeso a un edificio vicino alla stazione ferroviaria di Lime Street.[10] Nei giorni seguenti, il ragno si è spostato lungo i luoghi più noti di Liverpool fra cui l'Echo Arena, l'Albert Dock, il Cunard Building, Castle Street, Lord Street e Ranelagh Place e in più occasioni ha sparato fiamme e irrorato gli spettatori con acqua.[11] Alla fine dell'ultimo giorno, il 7 settembre, è entrato nel Queensway Tunnel scomparendo agli occhi del pubblico accompagnato da fuochi d'artificio.[12] Lungo la sua camminata, è stato seguito da musicisti mentre un artista della performance, nei panni di uno scienziato di nome Joseph Browning, ha rilasciato interviste alla stampa.[1] Secondo le fonti, lo spettacolo fu seguito da circa 400.000 persone.[3]

Yokohama[modifica | modifica wikitesto]

Dal 17 al 19 aprile del 2009, la Princesse è stata nuovamente messa in funzione, insieme a un altro ragno della stessa compagnia,[13] presso il porto di Yokohama in occasione del 150º anniversario del porto della città. Si è scelto di presentare al pubblico un ragno è in quanto simboleggerebbe il cosiddetto "networking" (letteralmente collegamento in rete): un concetto che, secondo le intenzioni degli organizzatori, si sarebbe addetto a un luogo divenuto uno dei principali punti di riferimento commerciali del Giappone.[3][7] Successivamente La Princesse è stato esposto presso il Magazzino di mattoni rossi di Yokohama dal 28 aprile al 27 settembre.[7]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La Princesse durante la cerimonia a Liverpool.

La Princesse ha l'aspetto di un enorme ragno meccanico. È alto 15 metri,[1] pesa circa 37 tonnellate[3] e si sposta a una velocità pari a 2 miglia all'ora.[14] I suoi artigli sono lunghi due metri.[7] Il corpo della macchina, composto da 50 giunti idraulici,[3] è in acciaio, pelle e legno di pioppo, quest'ultimo un materiale che, secondo Delarozière, diventa marrone quando viene esposto al sole in modo da "invecchiare" la pelle della creatura.[3] Viene pilotato da dodici persone,[15][10] otto delle quali muovono le sue zampe.[16] Il ragno può sparare fiamme, spruzzare acqua, emettere suoni e far fuoriuscire del fumo.[17] Per sollevarlo possono servire fino a 16 gru e sei carrelli elevatori.[14] La creazione della macchina è costata 1,5 milioni di sterline.[18]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

La Princesse è stato oggetto di reazioni controverse. La scenografia tenuta a Liverpool è stata apprezzata dagli abitanti della città[1] e la critica teatrale Lyn Gardner ha scritto nel Guardian che "vi erano momenti in cui (La Princesse) sembrava condurre l'intera popolazione della città in una allegra danza, come una specie di pifferaio aracnide."[1] Per contro, la stessa giornalista ha sostenuto che l'esibizione era priva della spinta narrativa e della dimensione umana che aveva avuto anni prima The Sultan Elephant: un altro macchinario creato dai La Machine ed esibito in diverse città inglesi e francesi e ha aggiunto ancora:[1]

«In effetti c'erano volte in cui la sfilata di gru e carrucole era quasi più impressionante del ragno stesso, e non ero abbastanza sicura se ciò che stavo ammirando fosse ingegneria o cultura.»

La Princesse è stato criticato da parte di alcune associazioni mediche, quali la Anxiety UK, che temevano potesse spaventare gli spettatori affetti da aracnofobia.[1][9] Altri ne hanno lamentato gli alti costi di produzione, fra cui la TaxPayers' Alliance che l'ha definita "un oltraggioso spreco di denaro."[17] Phil Redmond, direttore artistico della Liverpool Culture Company, ha invece difeso i costi di produzione della macchina:[18]

«Penso che 1,5 milioni di sterline siano meno di quelle che utilizzeremmo per pagare Macca (Paul McCartney), ci hanno anche messi in prima pagina sul South China Morning Post. Quindi è un buon rapporto qualità-prezzo.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) La Machine, su theguardian.com. URL consultato il 9 febbraio 2018.
  2. ^ (EN) Huge mechanical spider to attack Liverpool, su entertainment.timesonline.co.uk. URL consultato il 13 febbraio 2018.
  3. ^ a b c d e f g h (EN) La Machine invades Yokohama!, su japantimes.co.jp. URL consultato il 10 febbraio 2018.
  4. ^ (EN) A weekend in France: Six things you must do in... Nantes, su dailymail.co.uk. URL consultato il 13 febbraio 2018.
  5. ^ (EN) LA MACHINE, su liverpool08.com. URL consultato il 13 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2009).
  6. ^ (EN) Paul Hamlyn Foundation Artichoke Trust L'araignée by La Machine £50,000, su phf.org.uk. URL consultato il 13 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2008).
  7. ^ a b c d (EN) Yokohama becomes creepy — and crawly, su japantimes.co.jp. URL consultato il 10 febbraio 2018.
  8. ^ Mostri metropolitani, su focus.it. URL consultato il 10 febbraio 2018.
  9. ^ a b (EN) La Princesse in Liverpool, su archive.boston.com. URL consultato il 9 febbraio 2018.
  10. ^ a b (EN) Giant spider stalks city streets, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  11. ^ (EN) La Machine Home Introduction [collegamento interrotto], su 10.98.10.212:15871. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  12. ^ (EN) La Machine - Story, su artichoke.uk.com. URL consultato il 13 febbraio 2018.
  13. ^ (FR) LES MÉCANIQUES SAVANTES, su lamachine.fr. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  14. ^ a b (EN) Liverpool spider: 37 tonnes and a marvel of engineering. No, son, you can't take it home, su theguardian.com. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  15. ^ (EN) Huge spider is latest arts event, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  16. ^ (EN) Expo Y150, su japan-guide.com. URL consultato il 10 febbraio 2018.
  17. ^ a b (EN) Revealed: The secrets of the 50ft robo-spider, su mailonsunday.co.uk. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  18. ^ a b (EN) Thousands watch spider 'wake up', su news.bbc.co.uk. URL consultato il 14 febbraio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) S. Haedicke, Contemporary Street Arts in Europe: Aesthetics and Politics, Springer, 2012, capitolo 3.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]