L'oca d'oro

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L'oca d'oro
Titolo originaleDie goldene gans
Grullo porta l'oca d'oro in città dal Re
Autorefratelli Grimm, Jacob Grimm e Wilhelm Grimm
1ª ed. originale1812
Generefiaba
Lingua originaletedesco
ProtagonistiGrullo il taglialegna
Coprotagonistii fratelli
Altri personaggil'uomo anziano, l'oca, le ragazze, il prete
SerieLe fiabe del focolare

L'oca d'oro è la sessantaquattresima fiaba pubblicata dai fratelli Grimm nella raccolta Le fiabe del focolare. Non va confusa con La gallina dalle uova d'oro.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Due coniugi hanno tre figli, tutti e tre taglialegna, il più giovane dei quali è ingiustamente deriso in continuazione motivo per cui viene soprannominato Grullo[1] e viene spesso trattato male sia dai genitori che dai fratelli. Un giorno Grullo si reca nel bosco a lavorare, costretto dai genitori in quanto i fratelli sono rimasti feriti a causa di un povero ed affamato mendicante che hanno incontrato lungo la strada e al quale non hanno accettato di offrire le ricche provviste che i genitori avevano dato loro (una frittata e del vino). Grullo entra quindi nel bosco dopo che i genitori gli hanno dato delle misere provviste (una schiacciata cotta nella cenere e della birra acida) e incontra l'uomo che gli chiede da mangiare. Grullo gli offre volentieri parte di quello che ha e viene ricompensato: l'uomo gli dice di abbattere un determinato albero, Grullo esegue e trova sotto quell'albero un'oca viva interamente d'oro massiccio.
Così Grullo, tutto felice, si reca a cena in una locanda con l'animale per festeggiare. Le tre figlie dell'oste, incuriosite dalle bellissime e sfavillanti penne dell'oca, tentano di prenderne una, ma tutte quante rimangono appiccicate all'animale per magia, e quando Grullo lascia il locale si porta via l'oca senza badare alle ragazze. Durante il tragitto di Grullo, un prete ed altre due persone, affascinati dalla sua situazione, provano a toccare l'oca o le persone ad essa appiccicate e rimangono a loro volta appiccicati. Continuando il viaggio Grullo viene a sapere di un regno governato da un re che ha una figlia perennemente triste e che ha deciso di dare un premio a chi fosse riuscito a strappare un sorriso alla principessa. Grullo si presenta a corte con l'intera processione attaccata all'oca e la principessa, vedendo il corteo, prima sorride e poi scoppia in un boato di risate. Il re offre quindi a Grullo di poter chiedere ciò che vuole, e Grullo chiede la mano di sua figlia, ma il re cerca tre scappatoie, alle quali porrà rimedio il magico omino del bosco, e alla fine Grullo sposerà la sua amata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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