L'imprevisto (racconto)

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L'imprevisto
Titolo originaleThe Unexpected
Fotografia di Jack London (1906)
AutoreJack London
1ª ed. originale1906
1ª ed. italiana1928
Genereracconto
Lingua originaleinglese
AmbientazioneBaia di Latuya (Alaska), 1898
Personaggi
  • Edith Whittlesey Nelson
  • Hans Nelson
  • Michael Dennin
  • Hurkey
  • Dutchy

L'imprevisto (The Unexpected) è un racconto dello scrittore statunitense Jack London ambientato nel periodo della corsa all'oro nel Grande Nord, apparso inizialmente in un periodico nel 1906 e pubblicato infine in volume l'anno successivo, assieme ad altri sette racconti, nella raccolta L'amore della vita.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni cercatori d'oro si sono trattenuti anche in inverno nella remota località dello Yukon dove, durante l'estate, hanno raccolto polvere d'oro per circa ottomila dollari; fra loro c'è una donna, Edith, una inglese ligia a tutte le tradizioni del suo paese. Mentre i carcatori sono a colazione, uno di essi, Michael Dennin, spara improvvisamente contro i suoi colleghi per impossessarsi di tutto l'oro e ne uccide due, Hurkey e Dutchy. «Ḕ l'imprevisto»[1]. Edith comprende che lei e suo marito Hans saranno le prossime vittime, si slancia contro Dennin e con l'aiuto del marito riesce ad avere la meglio sull'assassino che viene immobilizzato. Hans vorrebbe ucciderlo subito, ma Edith si oppone: il criminale dev'essere consegnato a un tribunale. «Non era un impulso ragionato che la spingeva; né si trattava di pietà, o di obbedienza al “Tu non devi” della religione. Era piuttosto il senso innato della legge e della morale della sua razza e dell’ambiente in cui aveva passato la giovinezza»[1]. Le avverse condizioni climatiche impediscono ai due di condurre il prigioniero in una località abitata e consegnarlo alle forze dell'ordine; né gli indigeni Siwash sono disponibili ad aiutarli. Allora Edith e Hans costruiscono una specie di prigione e sorvegliano l'omicida col fucile in mano. Col passare del tempo la vita diventa del tutto insopportabile; anche il prigioniero non ne può più e supplica i due di ammazzarlo. Edith trova una via d'uscita: «le si affacciò l’idea che la legge non era altro che il giudizio e la volontà di un gruppo di persone; quante queste fossero, non importava». Lei e Hans organizzano perciò una specie di tribunale, facendo tutto insieme da testimoni, giudici e giurati. Pronunciano un verdetto di colpevolezza, emettono una sentenza di condanna a morte, e dopo aver messo al condannato un berretto di pelliccia perché non gli si congelino le orecchie, convocati gli indiani per far da testimoni all'esecuzione, impiccano il condannato a un albero con una corda dal cappio accuratamente preparato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il racconto fu scritto da Jack London il 5 novembre 1905[2], apparve dapprima sul numero di agosto 1906 del mensile McClure's Magazine[3] e infine compreso nel volume "Love of Life & Others Stories" (L'amore della vita) pubblicato dall'editore McMillan nel settembre 1907[4].

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore di questo film fu il critico formalista russo Viktor Šklovski il quale ne descrisse la genesi in un articolo del 1927 tradotto in lingua italiana da Giorgio Kraiski e incluso nell'antologia sul cinema dei Formalisti russi curata da quest'ultimo[6]. Nel film sovietico sono inserite alcune scene non contenute nel racconto di London, ma soprattutto cambia il finale:

«Per la verità, io non avevo intenzione di impiccare il personaggio. Galadzev, autore di alcuni degli episodi, propose di dare al poveraccio la possibilità di liberarsi dal cappio. Per farlo ci voleva uno scoiattolo, abitante dell'albero. Nel costruire la casa, il condannato non aveva tagliato l'albero perché gli dispiaceva per lo scoiattolo; ma questa era una soluzione troppo sentimentale, troppo inglese, e noi non osammo tanto. Per noi, il condannato doveva semplicemente cadere. Io avrei voluto costringerlo, una volta caduto, a mettersi in cammino, col bel tempo, e di ottimo umore per aver vinto la partita; ma Kulešov preferì l'inerzia delle tenebre e lo fece andar via nella bufera.»

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Jack London, The Unexpected, in McClure's Magazine, XXVII, New York, The S.S. McClure Company, August 1906.
  • (EN) The Unexpected, in Love of Life & Others Stories, illustrazioni di Charles Livingston Bull, New York, Macmillan and Co, 1907.
  • L'imprevisto, in I cercatori d'oro : Racconti, traduzione di G. Delaudi, Milano, Monanni, 1928, SBN IT\ICCU\CUB\0377015.
  • L'imprevisto, in L'amore della vita : novelle, traduzione di Lieta Viscardini, Modernissima Milano, 1929, SBN IT\ICCU\LIA\0019703.
  • L'imprevisto, in L'amore della vita, traduzione di Maria Carlesimo Pasquali, Milano, Bietti Edit. Tip., 1931, SBN IT\ICCU\CUB\0377115.
  • L'imprevisto, in L'amore della vita, traduzione di Mauro Rossi, illustrazioni di Bernard Heron e Marc Lagarde, Trieste, E. Elle, c1995, SBN IT\ICCU\RAV\0251554.
  • L'imprevisto, in L'amore della vita, traduzione di Lieta Viscardini, (ebook), Landscape Books, 2015, ISBN 978-88-99403-01-0.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Tutte le citazioni sono tratte dalla traduzione di Lieta Viscardini tratte dalla Edizione elettronica Landscape Books, 2015
  2. ^ Magazine Sales Notebooks. London Collection, Henry E. Huntington Library, San Marino, Calif. 933-935. Citato in Jack London's Works by Date of Composition
  3. ^ McClure's Magazine, 1906.
  4. ^ Edizione Macmillan, 1907.
  5. ^ (EN) Secondo la legge, su IMDb, IMDb.com. URL consultato il 26 ottobre 2020.
  6. ^ Viktor Šklovskij, Il loro presente [Ich nastojaščee], in Giorgio Kraiski (a cura di), I formalisti russi nel cinema, traduzione di Giorgio Kraiski, Milano, Garzanti, 1971, pp. 204-214, SBN IT\ICCU\RAV\0132435.

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