Kesme

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Kesme
Zuppa di kesme in Kirghizistan
Origini
Altri nomikespe, erişte o reshteh
Luoghi d'origineBandiera della Turchia Turchia
Bandiera dell'Iran Iran
Bandiera del Kirghizistan Kirghizistan
Bandiera del Kazakistan Kazakistan
DiffusioneCaucaso, Iran e Asia centrale
Dettagli
Categoriaprimo piatto
Ingredienti principalifarina, uova, sale, acqua o latte

Il kesme (noto anche come kespe, erişte o reshteh) è un tipo di noodle originario delle cucine turche. Il termine deriva dal verbo "tagliare" e ha sostituito la parola medievale tutumaj.[1]

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

All'impasto vengono aggiunti farina, uova, sale e acqua o latte, dopodiché viene diviso in due parti e lasciato riposare per 20 minuti. Da esso vengono creati dei cerchi dallo spessore di 2-3 mm che si lasciano riposare per un'ora e mezza. I pezzi vengono messi in fila uno sopra l'altro per poi essere tagliati a strisce.[2]

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei modi più comuni di consumare i kesme è quello di immergerli in una zuppa.[3] In Turchia essi sono noti con il nome di erişte e possono essere consumati con una zuppa di lenticchie.[4]

In Kazakistan prendono il nome di kespe e vengono cucinati in una zuppa di carne, carote e aneto di chiare origini russe. Spesso viene aggiunto anche del coriandolo (in kazako kinza).[5] In Kirghizistan viene preparata una zuppa molto simile ed è considerata piatto nazionale.[6]

In Iran questo tipo di pasta prende il nome di reshteh e viene usato per preparare l'ash reshteh, una zuppa con noodle a base di fagioli e altre verdure,[7] oppure il reshteh polo, una delle tante versioni del polo persiano.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Crossroads of Cuisine. The Eurasian Heartland, the Silk Roads and Food, Brill, 2020, p. 191, ISBN 9789004432109.
  2. ^ (EN) Turkish cookery, Istanbul, Net Turistik Yayinlar, 1990, p. 39.
  3. ^ (EN) Gülşen Bayat, Traditional Dishes Consumed in The Eastern Anatolian Region of Turkey, Livre de Lyon, 2021, p. 9, ISBN 9782382361771.
  4. ^ (EN) SoupMaker, p. 41.
  5. ^ Jacob e Ashkenazi 2014, p. 690.
  6. ^ Jacob e Ashkenazi 2014, p. 742.
  7. ^ (EN) Naomi Duguid, Taste of Persia : a cook's travels through Armenia, Azerbaijan, Georgia, Iran, and Kurdistan, New York, Artisan, 2016, p. 112.
  8. ^ (EN) Najmieh Batmanglij, texts Food of life: a book of ancient Persian and modern Iranian cooking and ceremonies, Washington, Mage Publishers, 1986, p. 101.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]