Kepler-169

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Kepler-169
Kepler-169
ClassificazioneNana arancione
Classe spettraleK2-3V[2]
Distanza dal Sole406,529 parsec (1 325,92 al)[1]
CostellazioneLira
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta19h 03m 59,98s[1]
Declinazione+40° 55′ 09,78″[1]
Dati fisici
Raggio medio0,774293 [1] R
Temperatura
superficiale
4930,0 ± 122,0 K[1] (media)
Metallicità[Fe/H]= 0,0500 [1]
Dati osservativi
Magnitudine app.12,7[3]
Parallasse2,4310500 ± 0,0180265 mas [1]
Moto proprioAR: 5,014 mas/anno
Dec: 10,603 mas/anno [1]
Velocità radiale−43,4 km/s

Coordinate: Carta celeste 19h 03m 59.98s, +40° 55′ 09.78″

Kepler-169 (precedentemente nota come KOI-505) è una stella situata nella costellazione della Lira di magnitudine 12,7, attorno alla quale, nel 2014[4], sono stati scoperti cinque pianeti extrasolari. La stella, distante circa 1326 anni luce dalla Terra, è leggermente più piccola e fredda del Sole, avendo un raggio del 77% di quello della nostra stella e una temperatura superficiale attorno ai 4930 kelvin.[1]

Sistema planetario[modifica | modifica wikitesto]

La scoperta dei pianeti è avvenuta tramite il metodo del transito analizzando i dati del telescopio spaziale Kepler.

I pianeti hanno un raggio compreso tra 1,13 e 2,58 raggi terrestri, mentre i periodo orbitali vanno da 3,25 a 87 giorni.[5]

La tabella seguente elenca le principali caratteristiche dei pianeti, anche se alcune non sono ancora conosciute:

PianetaMassaRaggioDensitàPeriodo orb.Sem. maggioreScoperta
b-1,13 R2,0592 g/cm33,25 giorni0,040 UA2014
c1,21 R1,9114 g/cm36,20 giorni0,062 UA2014
d1,25 R3,3861 g/cm38,35 giorni0,075 UA2014
e2,20 R1,3071 g/cm313,77 giorni0,105 UA2014
f2,58 R1,9125 g/cm387,09 giorni0,359 UA2014

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Kepler-169 | NASA Exoplanet Archive, su exoplanetarchive.ipac.caltech.edu. URL consultato il 13 settembre 2022.
  2. ^ Eric Mamajek, A Modern Mean Dwarf Stellar Color and Effective Temperature Sequence (TXT), su pas.rochester.edu.
  3. ^ Kepler-169, su www.exoplanetkyoto.org. URL consultato il 13 settembre 2022.
  4. ^ Jason F. Rowe, Stephen T. Bryson e Geoffrey W. Marcy, VALIDATION OF KEPLER 'S MULTIPLE PLANET CANDIDATES. III. LIGHT CURVE ANALYSIS AND ANNOUNCEMENT OF HUNDREDS OF NEW MULTI-PLANET SYSTEMS, in The Astrophysical Journal, vol. 784, n. 1, 4 marzo 2014, pp. 45, DOI:10.1088/0004-637X/784/1/45. URL consultato il 13 settembre 2022.
  5. ^ The Extrasolar Planet Encyclopaedia — Catalog Listing, su exoplanet.eu, Enciclopedia dei pianeti extrasolari. URL consultato il 12 settembre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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