Kamaloka

Nella terminologia buddista e induista, e successivamente teosofica,[1] il Kamaloka è il luogo post-mortem dove si provano desideri, sentimenti (piacevoli o spiacevoli) e passioni, o meglio una condizione esistenziale in cui il dipartito prova su di sé tutti gli eventi (positivi e negativi) che ha fatto provare a tutte le persone conosciute nella sua vita terrena.[2]
Origine e significato del termine
[modifica | modifica wikitesto]Il termine viene dal sanscrito Kāma = «desiderio» e Loka = «mondo». Traducibile pertanto come «mondo dei desideri», viene detto anche piano astrale. Esso corrisponde solo da un certo punto di vista al Purgatorio della religione cristiana.[2]
Nell'antroposofia
[modifica | modifica wikitesto]Rudolf Steiner afferma che questo periodo dipende da quanto ci si è distaccati dalla materialità. Se infatti si è operato un progressivo distacco il periodo si accorcia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Lokas, su theosophy.world.
- ^ a b Rudolf Steiner, Il ponte fra i vivi e i morti (PDF), su Andrea Monti (a cura di), liberaconoscenza.it, ottobre 2018, pp. 29-41.
- ^ Rudolf Steiner, La saggezza dei Rosacroce, traduzione di Iberto Bavastro, Opera Omnia n. 99, Editrice Antroposofica, Milano, 2013 pp. 36-37 ISBN 978-88-7787-422-1
Voci correlate
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Kāma, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- (EN) Kama / kāma-loka, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.