Kalgoorlie
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Kalgoorlie città | |
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(EN) City of Kalgoorlie | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Stato federato | ![]() |
Local government area | Città di Kalgoorlie-Boulder |
Territorio | |
Coordinate | 30°44′S 121°27′E / 30.733333°S 121.45°E |
Altitudine | 468 m s.l.m. |
Superficie | 103 km² |
Abitanti | 28 242 (2006) |
Densità | 274,19 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6430 e 6433 |
Fuso orario | UTC+8 |
Regione | Goldfields-Esperance |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Kalgoorlie è una città dell'Australia Occidentale, a est di Perth. Venne fondata nel 1893 durante la corsa all'oro; per questo è anche chiamata Golden Mile.
La cittadina è famosa in Australia per la Super Pit, una vastissima miniera d'oro a cielo aperto, che si pensa possa essere sfruttata fino al 2017.
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
La città si trova lungo il percorso della Indian Pacific, la principale linea ferroviaria che collega l'est e l'ovest dell'Australia. Per i viaggiatori in treno che vanno verso est, sulla trans-continentale del Pacifico Indiano, Kalgoorlie è l'ultima città prima di entrare nella vasta estensione della Nullarbor Plain.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Kalgoorlie fu fondata nel 1893, in seguito alla scoperta di giacimenti d'oro da parte di Paddy Hannan, Daniel O'Shea e Tom Flanagan.
Il nome Kalgoorlie deriverebbe da una parola Wangai che significa "posto delle pere setose". Le città di Kalgoorlie e di Boulder si sono unite nel 1989 per formare la città di Kalgoorlie-Boulder.
Rivolta contro gli immigrati sudeuropei[modifica | modifica wikitesto]
Kalgoorlie nel 1934 fu teatro di un orrendo pogrom contro gli immigrati provenienti dall'Europa del Sud, principalmente Italiani, Greci e Jugoslavi.[1] I fatti ebbero origine da una zuffa tra un barista di origine italiana, Claudio Mattaboni e un avventore ubriaco che si rifiutava di pagare le sue numerose consumazioni. La rivolta contro gl'immigrati dilagò ben presto in tutta la città e nel sobborgo di Boulder. Furono saccheggiati e completamente distrutti centinaia di esercizi commerciali e di abitazioni private. Tre furono i morti, l'unico accertato è lo slavo Joe Katich, ucciso mentre tentava di difendere la propria casa,[2] e decine i feriti. Quando la polizia riportò l'ordine in città, gli agenti andarono a recuperare nel deserto i molti italiani che vi si erano rifugiati. Costoro al ritorno ebbero l'amara sorpresa di non trovare quasi nulla di ciò che avevano lasciato, i più fortunati avevano ancora una casa, ma gli interni erano stati completamente svuotati. I fatti di Kalgoorlie furono ben presto dimenticati da tutti e ancora oggi rarissimi sono i riferimenti alla rivolta xenofoba.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Kalgoorlie official tourism website, su kalgoorlietourism.com.
- (EN) City of Kalgoorlie-Boulder official website, su kalbould.wa.gov.au. URL consultato l'8 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2008).
- (EN) Kalgoorlie Australia Travel Guide, su kalgoorlieaustralia.com. URL consultato l'8 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2017).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151292957 · LCCN (EN) n82083507 · J9U (EN, HE) 987007550423005171 (topic) · WorldCat Identities (EN) lccn-n82083507 |
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