Xhemal Zogu

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Xhemal Pasha Zogu

Xhemal Pasha Zogu (noto anche come Xhemal Zogolli, scritto anche come Jemal, Jamal o Djemal; Lis, 1860Lis, 1911) è stato un politico albanese, governatore ereditario di Mat e padre del re Zog I di Albania.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Xhemal Pasha Zogu, nato Xhemal Zogolli, nacque nel 1860 nel Castello di Burgajet, nella città albanese di Lis, all'epoca parte dell'Impero ottomano[1][2][3].

Era il terzo figlio di Xhelal Pasha Zogolli e Ruhije Alltuni, dopo Rıza Zogolli e Zia Zogolli. Istruito privatamente, successe al fratello maggiore Rıza nella carica di governatore ereditario di Mat[1][2][3].

Durante la Grande crisi d'Oriente, partecipò all'incontro dei notabili albanesi di Debar del 1880, durante il quale discussero della cessione ottamana di Dulcigno al Montenegro, e si schierò con la fazione filogovernativa, che sosteneva la neutralità albanese nella questione e l'allineamento con l'Impero ottomano contro un'eventuale dichiarazione d'indipendenza albanese[4][1].

Famiglia e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Xhemal Zogu ebbe due mogli, da cui ebbe tre figli e sei figlie, più un figlio morto durante il parto:[1][2][3]

  • Zenja Malika Hanem (1860 - 1884). Nata e morta al Castello di Burgajet, chiamata anche Melek Hanem, era una sua cugina materna. Ebbero due figli, di cui il secondo morto alla nascita insieme alla madre:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Patrice, ... Impr. Dupli-Print), Histoire de l'Albanie et de sa maison royale : 1443-2007, Je publie, impr. 2008, ISBN 978-2-9532382-0-4, OCLC 470781205. URL consultato il 28 marzo 2023.
  2. ^ a b c Nelo Drizari, Ahmed Zogu, “King, of the Albanians”, in Current History, vol. 29, n. 3, 1º dicembre 1928, pp. 455–458, DOI:10.1525/curh.1928.29.3.455. URL consultato il 28 marzo 2023.
  3. ^ a b c (EN) Albanian Royal Family – Official Website, su albanianroyalcourt.al. URL consultato il 28 marzo 2023.
  4. ^ (EN) Stavro Skendi, The Albanian National Awakening, Princeton University Press, 8 dicembre 2015, ISBN 978-1-4008-4776-1. URL consultato il 28 marzo 2023.