Jacone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Jacopo di Giovanni di Francesco, detto Jacone (Firenze 1495 - 1554) fu un pittore italiano, lavorò prevalentemente a Firenze, appartenendo alla cerchia che faceva capo a Pierfrancesco Riccio, maggiordomo ducale e allora delegato dal duca ad occuparsi della politica artistica, insieme a Battista del Tasso, Piloto orefice e in posizione più defilata il Tribolo e Baccio Bandinelli. Quest'appartenenza spiega l'ostilità del Vasari, infatti quest'ultimo e i suoi amici vennero sempre esclusi dalle maggiori commesse fiorentine, finché ad assegnarle fu il Riccio.

Biografia

Nato a Firenze nel 1495 entrò ragazzo nella bottega di Andrea del Sarto, restandovi fino alla morte del maestro, nel gennaio 1521, godendo di sempre maggiore autonomia creativa, da lui riprende il gusto per l'esasperazione formale ed espressiva.

Per la Chiesa di Santa Lucia de' Magnoli a Firenze realizza un pala. Successivamente è a Cortona dove realizza due pale per la chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, della seconda, distrutta nel corso dell'Ottocento, restano due tavolette ora al Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona. Una pala viene realizzata per una chiesa di Città di Castello, ora conservata nella Pinacoteca civica.

Tornato da Cortona si avvicina al Pontormo, infatti lavora a Firenze e nel contado per i Capponi, abituali commitenti del Pontormo e nei suoi disegni, dispersi in vari musei del mondo, si avvicina nei modi sia al Pontormo ma anche al giovane Rosso Fiorentino e a Baccio Bandinelli, nella resa di figure stravolte e in posizioni bizzarre. Nel 1525, la Compagnia dell'Orciuolo, commissiona all'artista la decorazione, con nove Scene dell'Antico Testamento, di un Arco trionfale per la festa di San Felice in Piazza, decorazione in parte eseguita dal Bachiacca.

Nel 1536, insieme a Pier Francesco Foschi e ad altri pittori, lavorò alle dirette dipendenze del Pontormo per la perduta decorazione alla villa di Careggi, eseguende decorazioni a grottesche ed altre cose. Forse rinuncia definitivamente alla carriera artistica, scegliendo di diventare cimatore, mestiere più umile ma più sicuro, infatti il 24 maggio 1554, è ricordato un Jacopo di Giovanni di Francesco "cimatore", sepolto ad Ognissanti, sia nel Libro dei Morti dell'Arte dei Medici e Speziali sia nel Libro dei Morti dell'Arte della Grascia.

Template:Pittura