Il vento fa il suo giro

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[[File:|frameless|center|260x300px]]Titolo di testa del film
Durata110 min
Regia{{{regista}}}

Il vento fa il suo giro è un film del 2005, diretto dal regista Giorgio Diritti. Si tratta di un film in lingua italiana, occitana (il titolo in occitano è E l'aura fai son vir) e francese; queste ultime sono sottotitolate in italiano. La vicenda è ambientata nella Valle Maira, una delle valli occitane della Provincia di Cuneo, e precisamente nel piccolo paese di Ussolo, sito nel Comune di Prazzo. Nel film non viene citato il nome reale del paese; si fa invece riferimento a Chersogno, nome di fantasia, probabilmente ispirato dal vicino Monte Chersogno. Gli attori (eccetto Thierry Toscan e Alessandra Agosti) sono tutti non professionisti, abitanti del luogo che hanno accettato di partecipare al film.
Dopo essere stato presentato con successo in molti festival internazionali, a partire dall'anteprima al London Film Festival fino alla Festa del Cinema di Roma 2006, ha infine avuto una distribuzione limitata nelle sale italiane nel maggio 2007.

Trama

Philippe, ex professore dedicatosi alla pastorizia sui Pirenei francesi, è alla ricerca di una nuova sistemazione per la sua famiglia, dato che nel luogo in cui vive è in costruzione una centrale nucleare. Dopo aver inutilmente cercato casa in Svizzera, nel fare ritorno in Francia si ritrova nella Valle Maira, nel paesino di Chersogno, ormai spopolato e abitato quasi unicamente da anziani, visto che il resto degli abitanti raggiunge il piccolo borgo montano soltanto per trascorrevi le vacanze nei mesi estivi. Si tratta di una comunità molto chiusa, ultimo retaggio della lingua e cultura occitana in Italia. Dopo qualche dubbio iniziale, l'amministrazione comunale si adopera per trovare a Philippe una casa in affitto e gli abitanti si mettono al lavoro per resturarla. Inizialmente il paese sembra lieto di accogliere la giovane famiglia, composta, oltreché da Philippe, dalla moglie e tre figli. Ben presto però nascono le prime incomprensioni, causate dalle abitudini dei nuovi arrivati, non sempre rispettose delle tradizioni locali e dei diritti di proprietà. In particolare, le capre di Philippe si avventurono spesso nei terreni ormai abbandonati dai vecchi contadini, suscitando la rabbia dei proprietari. Così, col passare del tempo, la nuova famiglia diviene sgradita alla maggioranza degli abitanti, i quali dall'iniziale gentilezza passano alla manifesta insofferenza, che si esplicita in veri e propri atti di boicottaggio verso l'attività del pastore.

Critica e produzione

Il vento fa il suo giro (E l'aura fai son vir in occitano), trae origine dal detto popolare che vede il vento come origine di tutte le cose, come movimento circolare in cui ogni cosa ha inizio e fine. Questa immagine è rappresentata nel film anche attraverso la figura dello scemo del villaggio, che corre per i prati con le braccia allargate simulando il gesto del volo.

Al film ha collaborato il gruppo folk rock dei Lou Dalfin; una scena del film è ambientata durante un loro concerto.[1]

Note

  1. ^ I dettagli del brano suonato sono riportati nei titoli di coda del film

Collegamenti esterni