Il linguaggio della notte

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il linguaggio della notte
Titolo originaleThe Language of the Night: essays on Fantasy and Science Fiction
AutoreUrsula K. Le Guin
1ª ed. originale1979
1ª ed. italiana1986
GenereRaccolta di saggi
Lingua originaleinglese

Il linguaggio della notte (The Language of the Night: Essays on Fantasy and Science Fiction) è una raccolta di saggi della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin curati da Susan Wood[1]. Fu pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti da Putnam nel 1979[1][2] ed è stata tradotta in italiano da Anna Sacchi per Editori Riuniti nel 1986[3].

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il volume raccoglie ventiquattro saggi originariamente scritti per riviste, come introduzioni di libri o discorsi di accettazione di premi e prendono in esame vari aspetti dei generi fantascienza e fantasy, nonché il processo di scrittura di Le Guin[1].

Tra i temi affrontati ci sono l'atteggiamento del pubblico americano nei confronti della narrativa fantasy, i punti di forza e di debolezza della fantascienza e le qualità della letteratura per bambini. Le Guin discute anche il background delle sue opere principali come Il mago di Earthsea e La mano sinistra delle tenebre.

Il titolo della raccolta deriva da una citazione di Le Guin a proposito della letteratura fantasy: "Ci piace pensare di vivere alla luce del giorno, ma metà del mondo è sempre buio; e la fantasia, come la poesia, parla la lingua della notte"[4].

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

  • Introduzione di Susan Wood

I. Le Guin presenta Le Guin

  • Introduzione di Susan Wood
  • Un’abitante di Mondath (A citizen of Mondath, pubblicato in Foundation n° 4 nel 1973)

II. Fantasy e fantascienza

  • Introduzione di Susan Wood
  • Perché gli americani hanno paura dei draghi? (Why are americans afraid of dragons?, pubblicato in PNLA Quarterly n° 38 nel 1974)
  • I sogni devono spiegarsi da soli (Dreams must explain themselves, pubblicato in Algol n° 21 nel 1973)
  • Discorso di accettazione del National Book Award (Conferitole nel 1973 per il libro La spiaggia più lontana)
  • Il fanciullo e l’ombra (The child and the shadow, pubblicato in Quarterly Journal of the Library of Congress n° 32 nel 1975)
  • Mito e archetipo nella fantascienza (Myth and archetype in Science Fiction, pubblicato in Parabola vol. I n° 4 nel 1976)
  • Da Elflandia a Poughkeepsie (From Elfland to Poughkeepsie, pubblicato da Pendragon Press nel 1973)
  • La fantascienza americana e l’Altro (American SF and The Other, pubblicato in Science Fiction Studies n° 7 nel 1975)
  • La fantascienza e la signora Brown (Science Fiction and Mrs. Brown, pubblicato in Science Fiction at Large nel 1976)
  • Cosmologia fatta in casa (Do-It-Yourself Cosmology, pubblicato in Parabola vol. II n° 3 nel 1976)

III. Il libro è la realtà

  • Introduzione di Susan Wood
  • Introduzione a «Il mondo di Rocannon» (Introduzione all'edizione del 1977)
  • Introduzione a «Il pianeta dell’esilio» (Introduzione all'edizione del 1978)
  • Introduzione a «Città delle illusioni» (Introduzione all'edizione del 1978)
  • Introduzione a «Il mondo della foresta» (Introduzione all'edizione inglese del 1977)
  • Introduzione a «La mano sinistra delle tenebre» (Introduzione all'edizione in brossura del 1976)
  • La necessità del genere (Is Gender Necessary, pubblicato in Aurora: Beyond Equality, Fawcett, 1976)
  • L’occhio scrutatore (The Staring Eye, pubblicato in Victor n° 66-67 nel 1974)
  • Un uomo modesto (The Modest One pubblicato con il titolo Science Fiction as Propecy: Philip K. Dick in The New Republic n° 175 nel 1976)
  • Introduzione a «Racconti di un vecchio primate» (Raccolta di racconti di James Tiptree Jr.)

IV. Dire la verità

  • Introduzione di Susan Wood
  • Introduzione a «The Altered I» (Estratto)
  • Parlando della scrittura (Talking About Writing)
  • Vie di scampo (Escape Routes, pubblicato in Galaxy Magazine vol. 35 n° 12 nel 1974)

V. Forzare i confini

  • Introduzione di Susan Wood
  • Stalin dentro l’anima (The Stalin in the Soul, pubblicato in The Future Now nel 1973)
  • L’ascia di pietra e i buoi muschiati (The Stone Ax and the Moskoxen, pubblicato in SurCon Convention Journal n° 1 nel 1976)

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) The Language of the Night, su Ursula K. Le Guin. URL consultato il 26 agosto 2023.
  2. ^ (EN) The Language of the Night: Essays on Fantasy and Science Fiction, su Internet Speculative Fiction Database. URL consultato il 26 agosto 2023.
  3. ^ Il linguaggio della notte, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica. URL consultato il 25 agosto 2023.
  4. ^ da Fantasy, like poetry, speaks the Language of the Night pubblicato su World nel 1976

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di letteratura