Ibid (racconto)

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Ibid
AutoreH.P. Lovecraft
1ª ed. originale1938
Genereracconto umoristico
Lingua originaleinglese

Ibid è un racconto parodistico dello scrittore americano di narrativa horror H.P. Lovecraft, scritto nel periodo 1927-28 e pubblicato per la prima volta postumo nel 1938.[1][2]

Sommario[modifica | modifica wikitesto]

Il racconto è una biografia del fittizio letterato romano Ibido (486-587), il cui capolavoro sarebbe l'Op. Cit., "in cui tutte le correnti sotterranee significative del pensiero greco-romano furono cristallizzate una volta per tutte". La storia segue le disavventure del suo teschio, che passa di mano in mano per Carlo Magno, Guglielmo il Conquistatore e molti altri, fino ad arrivare in America. Il teschio vaga in lungo e in largo fino a capitare in una tana di cani della prateria vicino a Milwaukee, dove infine verrà ritrovato in circostanze straordinarie.

Significato[modifica | modifica wikitesto]

La storia è preceduta dalla citazione "...come dice Ibid nelle sue famose Vite dei poeti». - da un tema studentesco". L'obbiettivo della satira del racconto non sarebbero tanto le follie e gli errori degli studenti, quanto la pomposità degli ambienti accademici.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b S.T. Joshi e David E. Schultz, An H.P. Lovecraft Encyclopedia, Hippocampus Press, 2004, p. 122, ISBN 978-0974878911.
  2. ^ Donovan K. Loucks, Ibid, su The H.P. Lovecraft Archive. URL consultato il 1º settembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • H. P. Lovecraft, Scritti vari
  • S. T. Joshi e David E. Schultz, An H. P. Lovecraft Encyclopedia

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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