Hashihime

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Hashihime come appare nel Kyōka Hyaku-Monogatari del 1853

Hashihime (橋姫? "La vergine del ponte"[1]) è un personaggio che apparve per la prima volta nella letteratura giapponese del periodo Heian, rappresentata come una donna che passa la notte aspettando il suo amante, e successivamente come un oni o un demone spinta dalla gelosia. Col tempo è stata associata sempre più spesso ad un ponte nella città di Uji.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sappiamo molto poco riguardo all'origine dell'Hashihime. La sua interpretazione più comune è quella in cui è una moglie che si affligge per il ritorno del proprio marito/amante, ma a causa dell'infedeltà di quest'ultimo, lei si ingelosisce e si trasforma in un demone.

Letteratura giapponese[modifica | modifica wikitesto]

Hashihime come appare nel poema Kokishū

L'Hashihime appare per la prima volta nella raccolta di poemi Kokinwakashū (ca. 905), del quale l'autore è sconosciuto:

“Su una piccola matta erbosa
posando solo il proprio abito
stasera, di nuovo -
deve aspettarmi,
Hashihime di Uji”

Il nome dell'Hashihime appare anche in Genji monogatari ("La storia di Genji") di Murasaki come titolo di un capitolo. È anche citata più volte nei poemi waka lungo tutto il lavoro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Shikibu Murasaki e Tyler Royall, The tale of Genji, 2003, p. 827, ISBN 9780142437148. URL consultato il 23 ottobre 2015.