Hapuseneb

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Statua calcarea di Hapuseneb, probabilmente proveniente dalla sua tomba tebana (TT67). Bologna, Museo Civico Archeologico (KS 1822).

Hapuseneb (... – XV secolo a.C.) è stato un Primo Profeta di Amon durante il regno di Hatshepsut (XVIII dinastia egizia)[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Statua di Hapu, padre di Hapuseneb e terzo sacerdote-lettore di Amon. Museo Egizio, Torino.

La madre di Hapuseneb, Ahhotep, faceva parte dell'harem reale ed il suo nome ci è giunto grazie ad un blocco calcareo trovato da Arthur Weigall nel 1906 nel tempio di Thutmose III a Qurna; il padre, Hapu, era Sacerdote lettore di Amon. Aveva anche un fratello, Sa-amon, che era scriba di Amon, ed una sorella, Ahmose. Hapuseneb sposò una donna di nome Amenhotep che gli diede 3 figli e 4 figlie[1].

A causa della scarsa documentazione disponibile, è difficile stabilire con certezza il corso della sua carriera. Pare comunque accertato che ricoprì la carica di Primo Profeta di Amon dall'anno 2 all'anno 16 del regno di Hatshepsut[2].
Oltre a questa altissima carica, ne detenne molte altre: da alcuni coni funerari oggi nella collezione del Metropolitan Museum of Art di New York, sappiamo che fu anche Principe ereditario e Conte, Tesoriere del Re dell'Alto e Basso Egitto, Supervisore dei Sacerdoti dell'Alto e Basso Egitto e Supervisore di tutti i lavori del Re[3].

Tra le altre cose, Hapuseneb fu responsabile della costruzione di una nave, di un portale, di un santuario, e della produzione di svariati oggetti di uso templare; fu anche Supervisore della costruzione di una tomba reale, anche se non è chiaro se si tratti della tomba KV20 o della tomba in pietra di Hatshepsut.
Hapuseneb fu il primo Primo Profeta di Amon a detenere il titolo di Supervisore dei sacerdoti-hem dell'Alto e Basso Egitto. Il Secondo Profeta di Amon Puyemra era imparentato con Hapuseneb via matrimonio, in quanto sposò sua figlia Seniseneb. Seniseneb fu Divina Adoratrice di Amon e musicista del tempio[4].

Hapuseneb venne sepolto nella tomba tebana TT67[5].

I reperti relativi ad Hapuseneb che sono giunti sino a noi sono relativamente pochi: oltre alla sua tomba, il santuario n. 15 di Gebel Silsila, qualche cono funerario, 4 statue (Louvre A134, Cairo CG 648, Bologna KS 1822, Cairo JE 39392), un vaso canopo (Torino 3304), così come un ostrakon e parte dei depositi di fondazione dal tempio funerario di Hatshepsut a Deir el-Bahari.
Oltre a ciò, Hapuseneb è menzionato anche su di una statua di Hapu (Torino 3061), su di una statuetta del maggiordomo Amenemhab (Cairo CG 42112) ed in un'iscrizione dalla tomba del sacerdote Userhat (TT51, Qurna).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) [1] Archiviato il 24 marzo 2008 in Internet Archive. Primi Profeti di Amon
  2. ^ (EN) Hapuseneb
  3. ^ C. W. Hayes, The Scepter of Egypt II, pg. 113
  4. ^ O'Conner and Cline (ed), Thutmose III: A New Biography, pp. 107-110
  5. ^ (EN) Tomba di Hapuseneb

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