Guglielmini (famiglia)

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I Guglielmini o Guglielmingi (in tedesco Wilhelminer) furono una famiglia aristocratica bavarese, costituente un ramo della più antica famiglia nobile dei Graman[1]. I Guglielmini sono noti per aver governato la marcha orientalis fino all'871.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I vecchi Guglielmini[modifica | modifica wikitesto]

I Guglielmini vissuti nel corso dell'VIII e del IX secolo sono noti come "vecchi Guglielmini". Nel 788 i missi dominici Graman e Ottocaro sconfissero gli Avari a Ybbsfeld. Quando Graman morì, il suo parente Guglielmo I di Traungau, capostipite dei Guglielmini, gli successe nel ruolo di conte di Traungau[1]. Da sua moglie Engilrada[2], Guglielmo ebbe tre figli: Adalberto, Engelschalk e Guglielmo[3]. Gli ultimi due furono suoi successori come conti di Traungau[4] e nell'857 il re dei Franchi Orientali Ludovico il Germanico li nominò margravi della marca Orientale[5][6]. I due fratelli caddero in battaglia nell'871, nel corso di un conflitto contro la Grande Moravia, all'epoca governata da Svatopluk I[7]. Tra i nipoti di Guglielmo I è menzionato anche il conte di Wormsgau Megingaudo[3].

La guerra guglielmina[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte dei fratelli, Ludovico il Germanico assegnò la Marca Orientale ad Aribo d'Austria[8]. Nell'882 Engelschalk II, figlio di Engelschalk I, guidò i discendenti dei due precedenti margravi guglielmini in una rivolta contro Aribo, al fine di rivendicare l'eredità dei rispettivi padri. Inizialmente la rivolta ebbe successo, tuttavia, Aribo ottenne il supporto sia di Svatopluk I, con cui aveva rapporti personali, che dell'imperatore Carlo il Grosso. In particolare, Svatopluk invase la Marca Orientale dove sconfisse i Guglielmini, riuscendo a catturarne uno, che venne punito in maniera esemplare con la mutilazione. Engelschalk, invece, ottenne l'appoggio di Arnolfo di Carinzia causando l'inasprirsi del conflitto. Nell'884, dopo due anni e mezzo di guerra, Carlo il Grosso giunse a Kaumberg dove ricevette l'omaggio di Svatopluk e negoziò una pace che consentì ad Aribo di riottenere la Marca Orientale. Viceversa, la pace tra Arnolfo e Svatopluk fu conclusa solo l'anno successivo.

La prova di forza data da Aribo fu tale che anche quando Arnolfo di Carinzia, con il quale non si era mai riconciliato, divenne re dei Franchi Orientali, conservò la sua posizione di margravio. Qualche tempo prima dell'893, Engelschalk rapì e, probabilmente, sposò la figlia illegittima di Arnolfo, Ellinrata, al fine di costringerlo ad accettare le sue richieste. Tuttavia, il suo piano fallì e dovette rifugiarsi in Moravia. Nell'893 Arnolfo nominò Engelschalk II a capo della marca orientale, rendendo Aribo un suo subordinato[9][10]. Engelschalk risultò sgradito all'aristocrazia bavarese, che cospirò contro di lui. All'insaputa di Arnolfo, quell'anno durante una dieta a Ratisbona Engelschalk fu arrestato e accecato e l'aristocrazia iniziò a epurare la corte marchionale da tutti i suoi sostenitori.

I giovani Guglielmini[modifica | modifica wikitesto]

I Guglielmini vissuti a partire dal X secolo sono noti come "giovani Guglielmini". I loro possedimenti si trovavano nel sud del ducato di Baviera, in particolare nel Salzburggau, nel Isengau, nel Sundergau e nella marca di Carantania. Tuttavia, la maggior parte delle loro cariche, dei loro possedimenti e dei loro benefici finì nelle mani di altre grandi famiglie aristocratiche come i Luitpoldingi e i Sigeardingi. Dalla linea di Salzburggau discesero i conti di Raschenberg-Reichenhall e i conti di Plain e Hardegg, di cui si ha notizia fino al XIII secolo[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Wilhelm Störmer: Früher Adel. Studien zur politischen Führungsschicht im fränkisch-deutschen Reich vom 8. bis 11. Jh., Bd. 1, Stuttgart 1983.
  2. ^ Ernst Dümmler: Über die südöstlichen Marken des Fränkischen Reiches unter den Karolingern, 1853. Textpassage bei Google Books
  3. ^ a b Christian Settipani, La Préhistoire des Capétiens, (1993) pag. 402 nota 18.
  4. ^ Michael Mitterauer: Karolingische Markgrafen im Südosten Fränkische Reichsaristokratie und bayerischer Stammesadel im österreichischen Raum, Böhlau, Graz 1963.
  5. ^ Maximilian Weltin (Hrsg.): Niederösterreichisches Urkundenbuch. Band 1: 777 bis 1076. Publikationen des Institut für Österreichische Geschichtsforschung|Instituts für Österreichische Geschichtsforschung, St. Pölten, 2008, ISBN 978-3-85028-465-3, S. 35.
  6. ^ Rostislav Nový: Die Anfänge des böhmischen Staates. Verlag Universita Karlova, Prag 1968, S. 119.
  7. ^ Andreas Kraus, Max Spindler (Hrsg.): Handbuch der bayerischen Geschichte. Band 1: Franz Brunhölzl: Das alte Bayern, das Stammesherzogtum bis zum Ausgang des 12. Jahrhunderts. Beck, München 1981, ISBN 3-406-07322-0, S. 270.
  8. ^ Per la Guerra guglielmina, si veda MacLean, Simon pp 135–142 e Reuter, Timothy pag 116.
  9. ^ Reuter, Timothy pag 124.
  10. ^ Longman, 1991.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Timothy Reuter: la Germany in the Early Middle Ages 800–1056. New York: Longman, 1991, ISBN 0-582-49034-0 .
  • (EN) Simon MacLean: Kingship and Politics in the Late Ninth Century: Charles the Fat and the end of the Carolingian Empire. Cambridge University Press: 2003.
  • (EN) Timothy Reuter (trad.): The Annals of Fulda Archiviato il 26 febbraio 2010 in Internet Archive.. (Manchester Medieval series, Ninth-Century Histories, Volume II.) Manchester: Manchester University Press, 1992, ISBN 0-7190-3458-2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]