Grotta delle Palombe
Grotta delle Palombe | |
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Stato | |
Regione | Sicilia |
Province | Catania |
Comuni | Nicolosi |
Altitudine | 830 m s.l.m. |
Profondità | 120 m |
Origine | cavità reogenitica |
Data scoperta | 1669 |
Esplorazione | 1823 |
Coordinate | 37°37′25.39″N 15°00′22.61″E |
La grotta delle Palombe è una cavità reogenitica di frattura sviluppatasi all'interno dei Monti Rossi (cono eccentrico del vulcano Etna), durante l'eruzione del 1669.
Esplorazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1823, Mario Gemmellaro in compagnia dell'inglese John Marshall, si impegnò per primo in una pericolosa discesa nella grotta, spingendosi fino 120 m di profondità sotto i Monti Rossi e lasciandovi alla fine una lapide ancora lì fissata e sulla quale si legge la seguente iscrizione:
«Marius Gemmellarus primus ima haec in tartara venit»
Interesse storico
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'eruzione del 1669 si aprirono nuove bocche, che nel corso del tempo formarono i Monti Rossi, e la lava raggiunse la città di Catania distruggendola parzialmente.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La cavità si apre all'interno di uno dei coni formatisi in prossimità dei Monti Rossi. Questa cavità lasciata dal magma che rifluiva all'interno della frattura del predetto cono è oggi visitabile ma solo da speleologi esperti (diversi salti verticali separano l'accesso dal fondo: 17, 7, 37 m; fino ad un tratto ultimo in risalita).
Un pozzo profondo 8 m dà accesso ad una prima sala delle dimensioni di 5 m per 15. In fondo a questa sala si trova un pozzo profondo 3 m che conduce ad un cunicolo in forte pendenza lungo 15 m che termina in una sala più piccola della precedente sovrastante un pozzo profondo 17 m. Dalla base di questo pozzo si segue la frattura eruttiva per circa 60 m in direzione sud. Si prosegue attraverso un passaggio situato a 6 m di altezza, raggiungibile con una scaletta che si può fissare ad uno spuntone roccioso.
Attraverso questa apertura si perviene ad un tratto della cavità dove le pareti si presentano integre e distanti tra loro un paio di metri. Poco più avanti si nota un crollo a carico della parete occidentale. Conseguenza del crollo è la formazione di una sala ad un livello superiore, per raggiungere occorre risalire il fronte del materiale franato superando un salto di 6 m su blocchi instabili. Dalla sala si segue per 25 m un ripido pendio di materiale incoerente. Successivamente si può seguire ancora per 75 m la frattura che si presenta nuovamente integra ed in graduale restringimento sino ad occludersi[2].
Interesse scientifico
[modifica | modifica wikitesto]All'interno della cavità si trovano diversi apparecchi di misura tra cui un sismografo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gustavo Strafforello, La patria; geografia dell'Italia. Cenni storici, costumi, topografia, prodotti, industria, commercio, mari, fiumi, laghi, canali, strade, ponti, strade ferrate, porti, monumenti, dati statistici; popolazione, istruzione, bilanci provinciali e comunali, istituti di beneficenza, edifizi pubblici, ecc., ecc., Torino, Unione tipografico-editrice, 1890.
- ^ Gruppo Grotte Catania (PDF), su gruppogrottecatania.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- P. Brydone, (1773) - A tour through Sicily and Malta, London
- F. Ferrara, (1793) - Storia generale dell'Etna, Catania
- G. Recupero, (1755) - Discorso storico sopra l'acque vomitate da Mongibello, e suoi ultimi fuochi avvenuti nel mese di marzo del corrente anno 1755, Catania.
- F. Ferrara, (1818) - Descrizione dell'Etna, Palermo
- G. Alessi, (1824-32) - Storia critica delle eruzioni dell'Etna. Otto discorsi tenuti all'Acc. Gioenia di Sc.Nat. in Catania
- C. Gemmellaro, (1858) - La Vulcanologia dell'Etna, Catania
- F. Miceli, (1933) - "Le Grotte dell'Etna". Rivista del C.A.I., Sezione dell'Etna, Catania, Numero unico.
- B. Scammacca, Bella V., Brunelli F. & Cariola A. (1982) - Grotte vulcaniche di Sicilia, notizie catastali: secondo contributo (da Si CT 26 a Si CT 50). Boll. Acc. Gioenia di Sc. nat. in Catania, 15, (320): 229-292.