Gneo Mazio
Gneo Mazio (in latino Gnaeus Matius; fine del II secolo a.C. – inizio del I secolo a.C.) è stato un poeta romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Letterato di professione e non per passione, doveva essere uomo di grande cultura se Aulo Gellio in diversi passaggi delle sue Notti attiche lo identifica sempre come doctus e eruditus. È ricordato dagli scrittori successivi sia per le innovazioni linguistiche e le particolarità morfologiche che apportò nella lingua latina sia per la sua traduzione dell'Iliade omerica (l'Odissea, invece era già stata tradotta da Livio Andronico), sia per i suoi mimiambi.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Della sua produzione non ci restano che 17 frammenti brevissimi.
Nella sua traduzione dell'Iliade Mazio, a differenza di Livio Andronico che aveva utilizzato il saturnio, si serve dell'esametro dattilico, metro che egli appare ben padroneggiare. Inoltre è evidente il tentativo di Mazio di discostarsi dalla tradizione annalistica romana, per dar vita a quell'epica romana che troverà il suo più grande rappresentante in Virgilio.
I mimiambi, genere che Mazio introduce per primo a Roma, risentono anch'essi di un modello greco poiché sono modellati sui mimi di Eronda. Dagli scarsi frammenti emerge la capacità del poeta di dar vita con i suoi versi a gradevoli e simpatici ritratti.
Mazio è poeta dell'innovazione: oltre al genere dei mimiambi, introduce a Roma novità morfologiche (appaiono i primi verbi incoativi come albicascit, "comincia a splendere" [fr. 9 Courtney]) luminesco, "comincio a far luce" [fr. 13] e lessicali (i neologismi sono numerosi: si vedano ad esempio l'avverbio culumbulatim, "come i colombi" [fr. 11 C.]) e i verbi edulcare, "rendere dolce" [fr. 10 C.] e recentatur, "si rinnova" [fr. 9 C.]).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- W. Morel, Fragmenta poetarum Latinorum, Lipsia 1927
- K. Büchner, Fragmenta poetarum Latinorum, Lipsia, 1982
- The Fragmentary Latin Poets, ed. E. Courtney, Oxford, Clarendon Press, 1993, pp. 99-106.
- A. Traglia, Poetae novi, Roma 1974
- V. Sirago, La scuola neoterica, Paideia, Arona, 1947, pp. 21-28.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Gneo Mazio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gneo Mazio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Màzio, Gneo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- MAZIO, Gneo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- (LA) Opere di Gneo Mazio, su Musisque Deoque.
- (LA) Opere di Gneo Mazio, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 78668848 · ISNI (EN) 0000 0000 9372 9044 · BAV 495/136545 · CERL cnp02150788 · LCCN (EN) nr95020969 · GND (DE) 100612520 · J9U (EN, HE) 987007265002205171 |
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