Glafira (etera)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Glafira (in greco antico: Γλαφύρα?, Glaphýra; Cappadocia, I secolo a.C. – ...) è stata un'etera[1] vissuta nel I secolo a.C., conosciuta per la sua bellezza, eleganza e seduzione.[2]. Il matrimonio tra lei e Archelao il vecchio le diede poteri politici.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Glafira nacque in Cappadocia da una famiglia di oscure origini. Null'altro si conosce della sua infanzia fino al matrimonio con Archelao, sommo sacerdote della città di Comana.[3][4]

Matrimonio con Archelao[modifica | modifica wikitesto]

Col matrimonio con Archelao, Glafira divenne a sua volta governatrice dello Stato al pari del coniuge. Dall'unione nacquero due figli:

Nel 47 a.C. il dittatore romano Giulio Cesare, dopo la conclusione della guerra civile contro Pompeo, depose Archelao padre da sommo sacerdote e mise al governo di Comana Licomede.[4][7] Quando Archelao morì, Glafira rimase in Cappadocia coi figli.[8]

Rapporti con Marco Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Intorno agli anni 40 a.C., Glafira diventò una delle amanti di Marco Antonio.[9] Grazie alla sua bellezza, Glafira era riuscita a indurre Antonio a designare il figlio Archelao re di Cappadocia.[10] Nel 36 a.C., quindi, Antonio depose e giustiziò Ariarate X di Cappadocia e consegnò il trono ad Archelao, come successore.

Glafira prese subito un posto negli affari di corte, dimostrando interesse per la politica interna in Cappadocia.[10] La sua influenza può essere dimostrata da alcuni versi che Augusto compose su Antonio.[10] Antonio, infatti, si era perdutamente innamorato di Glafira.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Syme, p. 144.
  2. ^ Syme, pp. 144, 148.
  3. ^ Watkins.
  4. ^ a b Ancient Library Archiviato il 12 ottobre 2012 in Internet Archive., Archelaus, nota 3.
  5. ^ Enciclopedia Britannica.
  6. ^ a b Dueck, p. 208.
  7. ^ Dueck, p. 197.
  8. ^ Dueck, p. 144.
  9. ^ Ptolemaic Genealogy, Cleopatra VII Archiviato il 16 luglio 2011 in Internet Archive..
  10. ^ a b c Syme, p. 148.
  11. ^ Qui la traduzione dell'epigramma, p. 412.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) William Smith (a cura di), Glaphyra, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
  • Syme e A. R. Birley, Anatolica: studies in Strabo, Oxford University Press, 1995.
  • J. Watkins, Glaphyra, in A biographical, historical and chronological dictionary: containing accurate accounts of the lives, characters, and actions, of the most eminent persons of all ages and all countries: including the revolutions of states, and the succession of sovereign princes, Printed by R. Phillips by T. Gillet, 1807.
  • D. Dueck, H. Lindsay e S. Pothecary, Strabo’s cultural geography: the making of a kolossourgia, Cambridge University Press, 2005.