Giuseppe Galletti (politico)

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Giuseppe Galletti (Bologna, 11 agosto 1798Bologna, 26 luglio 1873) è stato un patriota e politico italiano.

Biografia

Laureato in legge e avvocato, partecipò ai moti carbonari emiliani del 1831 e fece parte dell'Assemblea delle Provincie Unite Italiane [1] nella breve stagione [2] del nuovo stato, sorto su parte dei territori pontifici.

Nel 1844, per la sua attività cospirativa, continuata anche dopo il fallimento dei moti, fu arrestato e, nel 1845, condannato all'ergastolo ma, poco dopo, riottenne la libertà per l'amnistia concessa per i reati politici il 16 luglio del 1846 dal nuovo pontefice Pio IX. Ebbe l'incarico di ministro di Polizia (oggi ministro dell'Interno) del governo pontificio nelle tumultuose giornate di novembre 1848, che portarono alla partenza del pontefice per Gaeta. Galletti mantenne l'incarico nel governo di Carlo Emanuele Muzzarelli (formatosi il 20 novembre).

Nel 1849 fu Presidente dell'Assemblea costituente che, inaugurata il 5 febbraio, il 9 dello stesso mese proclamò la Costituzione della Repubblica Romana. Stroncata la Repubblica dall'intervento delle truppe francesi del generale Oudinot, si rifugio nel Regno di Sardegna.

Dopo l'unità, nel 1865, fu eletto deputato nella IX Legislatura della Camera del Regno d'Italia.

Note

  1. ^ Questo è il nome corretto del nuovo stato, in luogo di "Province Italiane" a volte utilizzato. Vedi Costituzione delle Provincie Italiane sul sito del comune di Parma. Il documento è consultabile anche nel sito dell'Università di Torino, Dipartimento di Scienze Giuridiche[1]
  2. ^ L'effimero stato, proclamato il 5 febbraio 1831, ebbe termine il 26 aprile dello stesso anno a seguito dell'intervento delle truppe austriache.

Voci correlate

Collegamenti esterni