Giovanni Malabayla
Giovanni Malabayla vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | |
Nato | ad Asti |
Nominato vescovo | 18 aprile 1352 da papa Clemente VI |
Deceduto | 1380 circa |
Giovanni Malabayla o Malabaila (Asti, ... – 1380 circa) è stato un vescovo cattolico italiano. È stato vescovo di Treviso dal 1352 al 1355, vescovo di Asti dal 1355 al 1376, in seguito trasferito a San Giovanni di Moriana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Della stessa nobile famiglia del suo predecessore Baldracco Malabayla, il vescovo Giovanni venne promosso all'episcopato da papa Clemente VI.
Alcuni storici[1] affermano che Giovanni fosse stato precedentemente canonico di Vercelli e poi vescovo di Treviso.
In seguito ai contrasti tra Galeazzo Visconti ed il marchese del Monferrato per il dominio della contea di Asti, si crearono attriti tra Galeazzo ed il clero astigiano, che parteggiava per la fazione avversa.
Papa Innocenzo VI mandò in Asti il suo commissario apostolico Nicola Spinelli perché prendesse possesso della città e del suo territorio.
Il Visconti, nel 1354, fece arrestare il vescovo Giovanni e, noncurante delle scomuniche papali, lo fece imprigionare a Bra. Quando tutti i patrizi astigiani furono dalla parte viscontea, Galeazzo nel 1356 liberò il vescovo che fu costretto a dimorare presso il castello di Cisterna, visto che il Castel vecchio di Asti era ormai la sede della guarnigione militare.
Il pontefice, a ricompensa dei due anni di prigionia di Giovanni, nel 1373 lo trasferì alla sede di San Giovanni di Moriana in Savoia.[2] La sede di Asti rimase vacante fino al 1375, quando venne consacrato Francesco Morozzo.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ F.A. Della Chiesa e Emanuele Morozzo della Rocca.
- ^ Vergano L., Storia di Asti Vol. 3, Asti, Tip. S. Giuseppe 1953, 1957, p. 200.
- ^ Secondo il sinodo Tomati, il vescovo al termine della prigionia sarebbe subito stato trasferito in Savoia, ma il Della Chiesa confuta la tesi affermando che il vescovo successivo (Francesco Morozzo), venne eletto solamente nel 1375, lasciando ben 18 anni la sede di Asti vacante, cosa inammissibile per quei tempi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Assandria G., Il libro verde della Chiesa di Asti.
- Pietro Giovanni Boatteri, Serie cronologica-storica de' Vescovi della Chiesa d'Asti, Asti 1807
- Bianco A., Asti Medievale, Ed CRA 1960
- Bosio Gaspare, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894
- Lorenzo Gentile Storia della Chiesa di Asti, Asti 1934
- Gabiani Niccola, Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2, 3. Tip.Vinassa 1927-1934
- Gorrini G., Il comune astigiano e la sua storiografia. Firenze Ademollo & c. 1884
- Grassi S., Storia della Città di Asti vol I, II. Atesa ed. 1987
- Ughelli, in Italia Sacra, Astenses Episcopi, Venezia 1719
- Vergano L., Storia di Asti Vol. 1,2,3 Tip.S.Giuseppe Asti, 1953, 1957
Voci correlate
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