Giovanni Battista Adonnino

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Giovan Battista Adonnino

Deputato dell'Assemblea Costituente
Durata mandato1946 –
1948
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CircoscrizioneXXX - Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato1948 –
1953
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CircoscrizioneXXIX - Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta
Incarichi parlamentari
  • Componente della 9ª Commissione (Agricoltura e Alimentazione) dal 15 giugno 1948 al 24 giugno 1953
  • Componente della Commissione Speciale per l'esame del disegno di legge N.1: "Disposizioni penali per il controllo delle armi" dal 4 giugno 1948 al 24 giugno 1953
  • Componente della Commissione Speciale per l'esame del disegno di legge N.20: "Ratifica degli Accordi Internazionali firmati a Parigi il 16 aprile 1948" dal 15 giugno 1948 al 24 giugno 1953
  • Componente della Commissione Speciale per l'esame del disegno di legge N.36: "Ratifica dell'Accordo di Cooperazione Economica tra l'Italia e gli Stati Uniti, concluso a Roma il 28 giugno 1948" dal 30 giugno 1948 al 24 giugno 1953
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato

Giovanni Battista Adonnino, o anche Giovanbattista Adonnino o Giovan Battista Adonnino (Licata, 6 novembre 188914 dicembre 1973), è stato un avvocato e politico italiano, esponente della Democrazia Cristiana e membro dell'Assemblea Costituente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attività durante il Regno d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Pietro Adonnino e Carmela Urso, fu avvocato e combattente nella prima guerra mondiale.[1] Per un certo periodo fu vicino al fascismo, facendosi promotore del sindacato fascista tra gli esattori, e ricoprì il ruolo di consigliere all'associazione dei consulenti tributari.[1] Cercò senza successo di farsi inserire nella lista elettorale del collegio di Licata per le elezioni politiche del 1924 e per questo motivo iniziò a manifestare sentimenti antifascisti.[1] Membro dell'associazione combattenti dissidenti e di Italia libera, il 6 dicembre 1926 venne arrestato e condannato al confino per cinque anni per "attività politica improntata ad atteggiamenti di risentimento contro il fascismo".[1] In realtà venne liberato già il 17 dicembre 1926 per intervento di Mussolini e la condanna venne commutata in una semplice diffida.[1]

Il secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Venne eletto all'Assemblea Costituente nelle liste della Democrazia Cristiana nel collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta con 21 513 preferenze, sesto nella lista e nono nell'intera circoscrizione.[2] Alle elezioni politiche del 1948 fu eletto deputato nella stessa circoscrizione con 34 915 preferenze, ultimo tra gli eletti della lista e con poche centinaia di preferenze in più del primo dei non eletti.[3] Si ripresentò alle elezioni del 1953 e del 1958 per la Camera, ottenendo rispettivamente 28 182 e 17 640 preferenze, ma non venendo eletto.[4][5] Dal 1949 al 1953 fu il primo presidente della Associazione Nazionale Tributaristi Italiani.[6]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Assemblea Costituente[modifica | modifica wikitesto]

Durante la discussione dell'articolo 47 sulla tutela del risparmio, Adonnino propose un emendamento per inserirvi l'agevolazione dei piccoli e medi instituti di credito, sostenendo come questi avessero una conoscenza più approfondita delle realtà locali e una più rapida capacità di decisione rispetto agli istituti più grandi.[7] Ritirò tuttavia l'emendamento di fronte alla dichiarazione di voto contrario di Paolo Emilio Taviani.[7]

Per quanto riguarda le questioni giudiziarie, e in particolare l'articolo 102 e l'articolo 104, presentò delle proposte, successivamente ritirate, per la creazione di quattro giurisdizioni speciali[8] e per cambiare le modalità di selezione dei membri del Consiglio superiore della magistratura.[9][10] Si impegnò anche perché la Costituzione offrisse degli strumenti per garantire l'indipendenza dei cittadini ordinari chiamati a far parte delle sezioni specializzate degli organi giudiziari ordinari, concetto che venne espresso dal secondo comma dell'articolo 108.[11]

Per quanto riguarda la legislazione regionale delineata nell'articolo 127, Adonnino propose vari emendamenti assieme ad altri costituenti.[12] In un emendamento propose che una legge regionale potesse essere esaminata dal Governo per 60 giorni invece che 30 e che dopo una seconda approvazione potesse essere impugnata entro 30 giorni invece che entro 15, per lasciare un tempo sufficiente per valutarne la costituzionalità e eventuali conflitti di interesse.[12] In una serie di altri emendamenti cercò di fare in modo che il testo sull'impugnatura della legge davanti alla Corte Costuzionale includesse i conflitti tra regioni, che la procedura di impugnativa venisse sospesa in caso di referendum, e che fosse tolto il riferimento alla visita della legge dal Commissario regionale, considerato superfluo.[12] Per andare incontro a tali proposte, invece di modificare il limite temporale la Commissione modificò l'articolo 127 stabilendo che le leggi venissero comunicate non al governo ma al Commissario regionale.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Salvatore Carbone e Laura Grimaldi, Il popolo al confino: La persecuzione fascista in Sicilia (PDF), Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1989, p. 66. URL consultato il 2 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2020).
  2. ^ Circoscrizione Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta, su elezionistorico.interno.gov.it.
  3. ^ Circoscrizione Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta, su elezionistorico.interno.gov.it.
  4. ^ Circoscrizione Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta, su elezionistorico.interno.gov.it.
  5. ^ Circoscrizione Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta, su elezionistorico.interno.gov.it.
  6. ^ Chi siamo, su associazionetributaristi.eu. URL consultato il 3 maggio 2022.
  7. ^ a b Assemblea Costituente - Seduta di lunedì 19 maggio 1947 (PDF), su legislature.camera.it, 19 maggio 1947.
  8. ^ Tali giurisdizioni erano: il Consiglio di Stato e le giurisdizioni amministrative regionali per gli interessi legittimi; le Corte dei conti e le giurisdizioni contabili locali per i conti dello Stato e pensioni; una giurisdizione fiscale per la materia tributaria; i tribunali militari per i reati di carattere militare
  9. ^ Assemblea Costituente - Seduta di venerdì 21 novembre 1947 (PDF), su legislature.camera.it, 21 novembre 1947.
  10. ^ Assemblea Costituente - Seduta di martedì 25 novembre 1947 (PDF), su legislature.camera.it, 25 novembre 1947.
  11. ^ Assemblea Costituente - Seduta di mercoledì 26 novembre 1947 (PDF), su legislature.camera.it, 26 novembre 1947.
  12. ^ a b c d Assemblea Costituente - Seduta di giovedì 4 dicembre 1947 (PDF), su legislature.camera.it, 4 dicembre 1947.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]