Gaetano Forte (pittore)

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Ritratto di Lucio Caracciolo

Gaetano Forte (Salerno, 12 dicembre 1790Napoli, 27 settembre 1871) è stato un pittore italiano. Allievo di Jean-Baptiste Wicar, dopo gli studi di architettura, si dedicò ad una pittura di ispirazione inizialmente neo-classica e, successivamente, più indirizzata ad un ritrattismo di intensa efficacia psicologica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gaetano Forte nacque a Salerno da Carmineantonio, pittore e decoratore, e da Caterina Quaranta. Dopo i primi insegnamenti ricevuti a Salerno, dal pittore V. Finicelli, si trasferì a Napoli, dove prima si dedicò a studi giuridici, poi s'iscrisse, nel 1806, all'Accademia di belle arti di Napoli.[1] Si specializzò nella ritrattistica, sotto la guida del pittore e collezionista francese Jean-Baptiste Wicar, fornendo prove di compiuta maturità, negli anni fra il 1809 ed il 1828, quando tornò a Salerno e lì aprì una scuola privata di pittura.

Nel 1840, di nuovo a Napoli, fu nominato professore onorario all'Accademia e partecipò alle mostre biennali borboniche. I soggetti delle sue tele spaziarono dalle nature morte, ai soggetti storici a quelli ispirati alla mitologia classica, alla ritrattistica con una personale impronta realistica.[2]

Partecipò al concorso per la cattedra di disegno, presso l'Accademia di Napoliː ma una grave malattia agli occhi arrestò la sua carriera accademica ed artistica.

Dopo il 1860 ottenne la nomina ad ispettore generale del Catasto e fu insignito del titolo di Ufficiale dell'Ordine Mauriziano.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Lo scenografo Chelli (1813) Museo di San Martino, Napoli;
  • Autoritratto, Museo di San Martino, Napoli;
  • La famiglia del pittore (1816), Galleria dell'Accademia, Napoli[3];
  • Ritratto della madre (1805) Galleria dell'Accademia, Napoli[4];
  • Ritratto del Duca di Roccaromana (1833) Galleria dell'Accademia, Napoli[5];
  • Ritratto della suocera (1838) Galleria dell'Accademia, Napoli[6];
  • Venditrici di elisir con due giovani popolani;
  • Anziana venditrice di elisir con pittore;
  • Ritratto del canonico Nicola Giordano (1827-1828), Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, Roma.

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

«In un tempo in cui la pittura napoletana intristiva tra le pastoie e i convenzionalismi scolastici, Gaetano Forte ebbe il grande merito di liberarsi dai ceppi dell'Accademia e di affermare la schiettezza e l'indipendenza del suo temperamento pittorico con opere tutte improntate a una acuta e penetrante osservazione dal vero.»

«Catalogo della IIª Mostra Salernitana d'arte, 1933»

«Dalla fusione di Wicar con la sensibilità di due grandi pittori napoletani come Gaspare Traversi e Giuseppe Bonito discende il denso classicismo umanistico di Gaetano Forte di questi due ovali ("Le venditrici di elisir con due giovani popolani" e "Anziana venditrice di elisir con pittore") che […] rimanda ad un classico francese come Ingres che con Wicar condivide il gusto della costruzione nitida della figura femminile.»

«Vittorio Sgarbi, Nel nome del figlio, Milano, Bompiani, 2012»

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

  • 1933, aprile. IIª Mostra salernitana d'arte, Salerno;
  • 1954. Mostra del Bicentenario dell'Accademia di Belle Arti, Napoli;
  • 2010. Da Canova a Modigliani. Il volto dell'Ottocento, Palazzo Zabarella, Padova.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F. Bertozzi, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 49, Roma, 1979.
  2. ^ Forte Gaetano, su Dizionario degli artisti, istitutomatteucci.it, Istituto Matteucci, 2012.
  3. ^ Esposto alla Mostra del Bicentenario dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, 1954. Proveniente dalla donazione Forte, 1904. Vediː Galleria dell'Accademia, p. 109, tav. XIV.
  4. ^ Saggio di scuola e primo lavoro in pittura. Donazione Forte, 1904. Vediː Galleria dell'Accademia,  p. 109.
  5. ^ Donazione Forte, 1904. Vediː Galleria dell'Accademia, p. 109, tav. XV.
  6. ^ Donazione Forte, 1904. Vediː Galleria dell'Accademia, p. 109.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Ulrich Thieme - Felix Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart. vol. 12, Leipzig, E. A. Seeman, 1916, p. 226, SBN IT\ICCU\NAP\0033883.
  • Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone (a cura di), La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli, Napoli, Banco di Napoli, 1971, p. 109, SBN IT\ICCU\NAP\0178087.
  • Cristina Bonagura, Pittori & Pittura dell'Ottocento italiano, Novara, Istituto Geografico D'Agostini, 1996-1997.
  • (FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays, Paris, Gründ, 1999, vol. 5, p. 587, SBN IT\ICCU\VEA\0109000.
  • Francesca Bertozzi, Gaetano Forte, in Dizionario biografico degli italiani, XLIX volume, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997. URL consultato il 17 gennaio 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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