Federico I Abbatelli

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Federico Abbatelli Chiaramonte
Conte di Cammarata
Stemma
Stemma
In carica1451 –
1478
SuccessoreGiovanni Francesco Abbatelli de Luna
Nascitaprima metà del XV secolo
Mortedopo il 1479
DinastiaAbbatelli
PadreGiovanni Abbatelli
MadreEleonora Chiaramonte Ventimiglia
ConsorteNN de Luna
FigliGiovanna
Giovanni Francesco
ReligioneCattolicesimo

Federico Abbatelli Chiaramonte, conte di Cammarata (prima metà del XV secolo – dopo il 1479), è stato un nobile, politico e militare italiano del XV secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque presumibilmente nella prima metà del XV secolo, da Giovanni, I barone di Cefalà, e dalla di lui prima consorte la nobildonna Eleonora Chiaramonte Ventimiglia dei Conti di Modica, di cui era figlio primogenito.[1][2] Erede della terra di Cammarata, pur essendo ancora di proprietà del padre, nel 1451 ebbe investitura del titolo di I conte di Cammarata dal re Alfonso V d'Aragona.[2] Del medesimo feudo acquisì possesso alla morte del genitore per investitura ottenuta il 25 settembre 1453.[2]

Esponente di rilievo dell'aristocrazia siciliana, fu capitano di giustizia di Palermo nel 1433, ambasciatore del Regno di Sicilia presso il Re Alfonso nel 1446 e 1456, pretore di Palermo nel 1460, Vicario generale del Regno nel 1472, e Gran camerlengo nel 1479.[1][2][3] Nel 1478, la Contea di Cammarata passò al figlio Giovanni Francesco.[2] Ignote sono la data e il luogo di morte.

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Federico Abbatelli Chiaramonte, I conte di Cammarata, sposò una dama di Casa de Luna, di cui ignoto è il nome di battesimo, e da cui ebbe due figli:

  • Giovanna, che fu moglie di Gaspare Montaperto degli Uberti, barone di Raffadali;
  • Giovanni Francesco, II conte di Cammarata, che sposò in prime nozze una Cardona da cui ebbe un figlio, Antonio, ed in seconde la nobildonna Diana Ventimiglia, figlia di Giovanni Giacomo, barone di Sambuca, da cui ebbe un figlio, Federico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Mugnos, p. 8.
  2. ^ a b c d e F. M. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile, vol. 2, Stamperia de' Santi Apostoli, 1757, pp. 133-134.
  3. ^ Muzio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Mugnos, Teatro genologico delle Famiglie Nobili titolate feudatarie ed antiche nobili del fidelissimo Regno di Sicilia viventi ed estinte, vol. 1, Palermo, Coppola, 1667.
  • B. C. Muzio, Famiglia Abbatelli di Palermo e Catania in Sicilia, in Giornale araldico-genealogico-diplomatico, n. 12, Fermo, Reale Accademia Araldica Italiana, giugno 1874, pp. 376-378.
  • F. Maurici, "Illi de domo et familia Abbatellis" I Baroni di Cefalà: una famiglia dell'aristocrazia siciliana fra '400 e '500, Palermo, Officina di Studi Medievali, 1985.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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