Fasci giovanili di combattimento
Fasci giovanili di combattimento | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 1930 |
Dissoluzione | 1937 |
Partito | Partito Nazionale Fascista |
Ideologia | Fascismo |
I fasci giovanili di combattimento (abbreviato F.G.C. oppure al plurale FF.GG.CC.) furono un'organizzazione giovanile del Partito Nazionale Fascista.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Origini[modifica | modifica wikitesto]
La prima organizzazione giovanile fascista era nata nel 1919 e all'interno dei singoli fasci: le Avanguardie giovanili studentesche. Era stato poi Michele Bianchi a organizzare nel 1921, all'interno del neonato PNF, il movimento giovanile del partito, denominandola Avanguardia giovanile fascista[1] e confluita nel 1926 nell'Opera nazionale balilla.
I fasci giovanili di combattimento furono costituiti dal Gran consiglio del fascismo l'8 ottobre 1930 per completare l'inquadramento formativo dei ragazzi e delle ragazze dai 18 ai 21 anni, non più di competenza dell'Opera nazionale balilla. I ragazzi (avanguardisti) e le ragazze (giovani fasciste) dovevano ogni sabato partecipare al sabato fascista, continuando l'istruzione premilitare marciando in piazza o negli spazi a loro riservati dai gruppi rionali fascisti.
Lo sport dei fasci giovanili[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1927 il regime definì l'attività sportiva quale principale strumento per la crescita mentale e fisica dei giovani. Dette perciò ordine a tutte le istituzioni pubbliche (podestà, enti sportivi provinciali fascisti e le province) di organizzare e gestire manifestazioni sportive.
A tutti coloro che si iscrivevano al partito ed ai giovani che fossero entrati nei fasci giovanili, vennero garantite notevoli agevolazioni sia per l'acquisto di vestiario e materiale sportivo sia per l'iscrizione, la partecipazione e la visione delle manifestazioni sportive. Gli sconti riservati ai fasci giovanili erano normalmente tra il 20% ed il 25% delle tasse di iscrizione e partecipazione ai campionati. Questi ultimi erano loro riservati da ogni federazione sportiva, con tanto di attribuzione dei titoli di campione provinciale e regionale dei fasci giovanili.
I gruppi sportivi ebbero uno sviluppo notevole soprattutto nel calcio e nella pallacanestro, diventando il fiore all'occhiello delle federazioni provinciali fasciste, che portavano le proprie rappresentative provinciali ai "Littoriali dello Sport", clou dell'attività sportiva primaverile che si svolgeva a metà maggio. Ai Littoriali tanti ragazzi e ragazze, già "promesse" in ambito provinciale, fecero esperienza per diventare in seguito veri campioni sportivi ed olimpici.
La creazione della GIL[modifica | modifica wikitesto]
I fasci giovanili vincolavano all'attività sportiva i giovani e le giovani fasciste fino ai 21 anni, in quanto non avevano la capacità giuridica ed i finanziamenti per poter gestire i gruppi sportivi e coprire a livello assicurativo gli atleti dopo la maggiore età.
È per questo motivo che, al termine della guerra d'Etiopia, i fasci giovanili e l'Opera nazionale balilla furono uniti e convogliati nella G.I.L. (Gioventù italiana del littorio), a cui il legislatore (1937) rese possibile trasformare le associazioni sportive giovanili in vere e proprie società sportive autonome, finanziate dallo Stato oppure, avendo capacità giuridica, tramite sovvenzioni ed eredità.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Mariella Colin, I bambini di Mussolini. Letteratura, libri, letture per l'infanzia sotto il fascismo, La Scuola (collana Saggi), 2012, ISBN 9788835030621.
- Carlo Galeotti, Benito Mussolini ama molto i bambini..., Galeotti editore, 2022.