Eurialinità

L'eurialinità è la caratteristica degli organismi acquatici di poter sopportare notevoli variazioni del grado di salinità dell'acqua.
Significato biologico ed ecologico[modifica | modifica wikitesto]
Gli organismi eurialini possono vivere (ma non sempre riprodursi) sia in acque dolci che a salinità marina, oppure in acque salmastre nelle quali il tasso di sale può variare ripetutamente in seguito all'immissione di acque dolci o alla concentrazione per evaporazione. Sono in genere gli unici a popolare ambienti in cui sono frequenti sbalzi di salinità come lagune o estuari[1].
Si possono trovare sia all'interno di gruppi di origine marina che di origine dulcacquicola; un contingente meno numeroso è composto da specie che si incontrano esclusivamente in acque salmastre.
Esempi di pesci eurialini[modifica | modifica wikitesto]
Tra i pesci ossei eurialini si hanno alcune delle specie più comuni tra le catture dei pescatori, come i cefali o muggini, la spigola, l'orata, l'anguilla, l'ombrina e i latterini (Atherina); tutte queste specie entrano in acqua salmastra o dolce per nutrirsi, ma, eccettuati i latterini, si riproducono solo in mare.
Il carcarino leuca, squalo solitamente marino, può facilmente trovarsi nelle acque dolci dei fiumi tropicali anche a grande distanza dal mare.
Una specie aliena di origine dulciacquicola che può trovarsi in acque salmastre è la gambusia.
Tra le specie tipiche di acque salmastre che non si trovano regolarmente né in acqua dolce né in mare si possono annoverare il nono, il pesce ago di rio e diversi gobidi, come il ghiozzetto di laguna, il ghiozzetto cenerino e il ghiozzo go.
Un discorso a parte meritano i pesci anadromi o catadromi, che passano dalle acque marine alle dolci (anadromi) o il contrario (catadromi) per scopi riproduttivi.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Giuseppe Cognetti, Michele Sarà e Giuseppe Magazzù, Biologia marina, Bologna, Edagricole-New Business Media, 2010, ISBN 978-8-85-065266-2.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Cognetti G., Sarà M., Magazzú G. Biologia marina, Calderini, 2002
- Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975
- Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, 1991 ISBN 88-425-1003-3
- Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 88-8039-472-X