Euganei

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Gli Euganei erano un popolo instauratosi originariamente nella regione compresa fra il mare Adriatico e le Alpi Retiche. Successivamente essi furono scacciati dai popoli Veneti in un territorio compreso tra il fiume Adige ed il Lago di Como, dove rimasero fino alla prima età imperiale romana.[1] Catone il Censore, nel libro perduto delle Origines, annoverava tra le maggiori tribù euganee i Triumplini della Val Trompia ed i Camuni della Val Camonica.[2]

Si trattava probabilmente di un popolo preindoeuropeo di stirpe affine a quella dei Liguri Ingauni, come testimoniato dall'analogia dei nomi. Appartengono alla stessa stirpe degli Euganei, secondo Plinio il Vecchio anche gli Stoni in Trentino.

Quando i Veneti raggiunsero il loro territorio fra il XII e l'XI secolo avanti Cristo, provenienti da un'imprecisata regione dell'Europa orientale, in parte spostarono verso Ovest gli Euganei ed in parte li assorbirono fondendosi con loro.

Si dedicavano alla raccolta e alla caccia ed erano nomadi. Scoprirono l'agricoltura e l'allevamento e diventarono sedentari costruendo villaggi di capanne e palafitte e radunandosi in tribù. Già nei tempi antichi conoscevano l'uso dei metalli.

Testimonianze apprezzabili risalgono al neolitico indicando una società piuttosto primitiva: tracce di abitazioni, ma soprattutto manufatti di osso, selce e vasi di terracotta ad uso religioso.

Gli insediamenti principali sono stati ritrovati sulle colline vicine a Padova; scendevano in pianura per celebrare riti religiosi, in particolare in prossimità delle sorgenti termali dove adoravano varie divinità, fra cui forse il dio Apono, più tardi entrato a far parte dei culti delle popolazioni Venete. Ad essi si deve il termine "Venezia Euganea" usato in passato per definire la regione Veneto.

Note

  1. ^ G. Micali, Storia degli antichi popoli italiani, Tomo II, Firenze 1832, p. 24.
  2. ^ Ibidem, p. 32.

Bibliografia

Voci correlate