Eruzione dell'Etna del 1800
Eruzione dell'Etna del 1800 | |
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Vulcano | Etna |
Stato | Regno di Sicilia |
Quota/e | cratere centrale m s.l.m. |
Prima fase eruttiva | 25 febbraio 1800 |
Caratteristiche fisiche | emissione di piroclasti |
L'eruzione dell'Etna del 25 febbraio 1800 viene citata dal naturalista Carlo Gemmellaro e fu particolarmente singolare per la sua breve durata e per i fenomeni prodotti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Avvenuta senza aver dato segni premonitori, si manifestò con una forte esplosione dal cratere centrale[1] che fece cadere, nei paesi etnei del versante orientale (Zafferana[1] in particolare) una pioggia di lapilli di considerevoli dimensioni (un cronista del tempo parla di formazioni rocciose di circa 5 cm di diametro[1]) che portarono gli abitanti all'idea di lasciare le loro case[1].
Così si esprimeva il canonico Giuseppe Recupero in un suo libro postumo del 1815, ovviamente integrato dal nipote Agatino Recupero (il vecchio Recupero era morto nel 1778 e non poteva aver visto l'eruzione):
«Erano già scorsi otto anni da che l'Etna non facea vedere nessun de' suoi prodotti, meno che fumo ed in poca quantità, né ci molestava con tremuoti, esplosioni ed altri spaventevoli apparati: quando tutto ad un colpo senza che ce lo aspettassimo, a 25. Febbraro del 1800, dal suo Cratere s'innalzò un immenso fumo rosseggiante, carico d'arena e grosse scorie lucide semivetrificate. Il vento di maestrale che soffiava impetuosamente su quella alta regione trasportò a gran distanza l'arena ed anche le scorie tuttoché di grosso volume. Gli abitanti della Zafarana, di Monte di Ballo, della Rocca d'Apa e convicine contrade si videro assaliti da una orribile pioggia lapidea del volume di due, tre e più pollici di diametro; essi erano sulla deliberazione di abbandonare le loro abitazioni per sottrarsi al pericolo che lor sovrastava, ma fortunatamente questo timor svanì ben presto, perché la pioggia di scorie non durò che meno di mezz'ora, ed il Monte si pose in calma.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Recupero, Storia naturale e generale dell'Etna, Catania, Stamperia della Regia Università degli Studi, 1815