Ekaterina Samucevič

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Ekaterina Samucevič
NazionalitàBandiera della Russia Russia
GruppiPussy Riot

Ekaterina Stanislavovna Samucevič (in russo Екатери́на Станисла́вовна Самуце́вич?, traslitterazione anglosassone Yekaterina Stanislavovna Samutsevich; 9 agosto 1982) è una cantante e attivista russa.

Ex membro del gruppo punk femminista Pussy Riot e del gruppo artistico Vojna. Il 17 agosto 2012 è stata dichiarata colpevole di "teppismo e istigazione all'odio religioso"[1] per l'esibizione di protesta contro Putin svolta nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, per la quale è stata condannata a due anni di reclusione. Successivamente il tribunale di Mosca, a seguito del ricorso, ha modificato la condanna di Ekaterina Samucevič a due anni di libertà vigilata. È stata riconosciuta come prigioniera politica dall'Unione di Solidarietà con i prigionieri politici. Amnesty International l'ha definita prigioniero di coscienza a causa della "gravità della reazione delle autorità russe"[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi laureata all'Università di ingegneria energetica di Mosca “MEI”, ha lavorato come programmatrice per l’industria della difesa Morinformsystem-Agat, partecipando allo sviluppo del software per il sottomarino K-152 Nerpa per due anni. Dopo aver lasciato l'industria ha continuato a lavorare come programmatrice freelance. Nel 2009, si è diplomata alla scuola di fotografia e multimedia di Rodčenko. Samucevič è stata membro del gruppo artistico Vojna dal 2007. Nel 2010, ha partecipato all'azione di protesta del medesimo gruppo che consisteva nel disperdere circa 3.000 scarafaggi del Madagascar nel corridoio del tribunale di Taganskij. Per ironia della sorte, Samucevič è stata successivamente processata nello stesso edificio a causa del suo coinvolgimento nel caso delle Pussy Riot. Da gennaio a marzo 2011, ha preso parte all’ "Operazione bacia la spazzatura”[3]. L'azione di protesta è stata programmata per l'entrata in vigore della legge sulla polizia e vedeva coinvolte le ragazze del gruppo che, nelle stazioni e strade di Mosca, tentavano di baciare le poliziotte. Quest’azione è stata principalmente una protesta anti-governativa ma ha causato polemiche dal momento che un bacio senza consenso potrebbe essere considerato una violenza sessuale[4]. A fine gennaio 2015 si è appellata alla Corte suprema della Russia per modificare l'opinione del tribunale di Mosca che non ha annullato la condanna ai membri delle Pussy Riot. La Corte suprema ha rifiutato di modificare la sentenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Pussy Riot, condannate a due anni per teppismo a sfondo religioso", su ilfattoquotidiano.it, 17 agosto 2012.
  2. ^ Sentenza Pussy Riot: il commento di Amnesty International, su amnesty.it, Amnesty International, 17 agosto 2012.
  3. ^ Enrico Silvestri, "Nuova provocazione del collettivo russo "Voina", baci in bocca alle poliziotte", in ilgiornale.it, 17 marzo 2011.
  4. ^ il blitz delle artiste che baciano le poliziotte (video), su video.repubblica.it. URL consultato il 1º marzo 2011.

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Controllo di autoritàVIAF (EN305445269 · ISNI (EN0000 0004 2051 4180 · LCCN (ENn2013070305 · GND (DE1089933029 · BNE (ESXX5568256 (data) · BNF (FRcb17767274c (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2013070305
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