Eduard Einstein
Eduard Einstein (Zurigo, 28 luglio 1910 – Zurigo, 25 ottobre 1965) è stato uno psichiatra svizzero; era il secondo figlio di Albert Einstein e di Mileva Marić. Soffriva di schizofrenia.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Einstein e la sua famiglia si trasferirono a Berlino nel 1914, ma presto Mileva Marić, moglie del fisico tornò a Zurigo, portando con sé Eduard e suo fratello. Eduard era un bravo studente e con talento musicale. Studiò medicina ma a 20 anni iniziò a manifestare i primi sintomi di schizofrenia. Secondo il fratello Hans Albert Einstein, il motivo dell'aggravarsi della sua malattia erano i trattamenti elettroshock che gli applicavano.[1]
Dopo un lungo periodo di internamento, Eduard disse a suo padre che lo odiava, e Einstein non lo vide mai più.[2]
Sua madre si prese cura di lui, fino alla sua morte nel 1948. Eduard visse la maggior parte del tempo nella clinica psichiatrica di Burghölzli a Zurigo, dove morì all'età di 55 anni. È sepolto nel cimitero di Hönggerberg a Zurigo.[3]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Barry Parker 2003: Einstein : the passions of a scientist. Prometheus Books. New York. Page 236.
- ^ Barry Parker 2003: Einstein : the passions of a scientist. Prometheus Books. New York. Pages 236-237.
- ^ Robert Dünki, Anna Pia Maissen: «…damit das traurige Dasein unseres Sohnes etwas besser gesichert wird» Mileva und Albert Einsteins Sorgen um ihren Sohn Eduard (1910–1965).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Eduard Einstein
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Short life history of Eduard Einstein - Albert Einstein web site
- Famous People and Schizophrenia - Schizophrenia.com.
- Robert Dünki, Anna Pia Maissen: «…damit das traurige Dasein unseres Sohnes etwas besser gesichert wird» Mileva und Albert Einsteins Sorgen um ihren Sohn Eduard (1910–1965). Die Familie Einstein und das Stadtarchiv Zürich. In: Stadtarchiv Zürich. Jahresbericht 2007/2008
- Thomas Huonker: Diagnose: «moralisch defekt» Kastration, Sterilisation und «Rassenhygiene» im Dienst der Schweizer Sozialpolitik und Psychiatrie 1890-1970. «Er versank immer mehr in Apathie und Untätigkeit» Prominente als Patienten, Zürich 2003, p. 204ff.
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