Duomo di Alessandria

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La chiesa dei Santi Pietro e Marco è la chiesa principale di Alessandria, e cattedrale della diocesi omonima.

Storia

È travagliata la storia della cattedrale di Alessandria. Notizie di una prima cattedrale risalgono alla seconda metà del XII secolo, quando fu edificata, tra il 1170 ed il 1175, una chiesa dedicata a san Pietro apostolo. Ma l’edificio risultò ben presto troppo piccolo, così si procedette, tra il 1288 ed il 1297, alla costruzione di una cattedrale più grande, in sostituzione della precedente, demolita. Questa chiesa resistette fino agli inizi dell’Ottocento, quando su ordine di Napoleone Bonaparte, nel 1803, venne demolita per esigenze militari.

Ma ben presto il vescovo ed il Capitolo della cattedrale ottennero dal generale francese di poter erigere a nuova cattedrale la chiesa di San Marco. Questa fu edificata nel XIII secolo ed era di proprietà dei Domenicani, finché nel 1797 non venne confiscata dagli occupanti francesi e trasformata in loro quartiere generale. L’edificio necessitava perciò di un laborioso lavoro di restauro: la sua ricostruzione, affidata all’architetto Cristoforo Valizzone, durò dal 1807 al 1810: ne uscì una chiesa neoclassica, con la quasi totale scomparsa del gotico della precedente chiesa. La chiesa fu benedetta e riaperta al culto nel dicembre 1810 con il titolo di San Pietro e San Marco. Altri lavori di restauro intercorsero tra il 1874 ed il 1879: ed è in questa occasione che l’edificio fu consacrato, il 4 luglio 1879. La chiesa fu sconvolta da un incendio nel settembre 1925: i lavori che ne seguirono, terminati nel 1929, portarono al totale rifacimento della decorazione interna.

Descrizione

La facciata della cattedrale, in stile neoclassico, fu edificata tra il 1820 ed il 1822, ed è abbellita da tre affreschi ottocenteschi che raffigurano episodi della vita dell’apostolo Pietro. Nel timpano è presente un altro dipinto raffigurante Dio padre, signore del cielo e della terra. Sulla sommità della facciata sono cinque statue, raffiguranti Gesù ed i quattro evangelisti. Affianca la facciata l’alto campanile, vero simbolo della città di Alessandria, edificato tra il 1889 ed il 1922. Sul lato sinistro della facciata spicca Gagliardo che regge una formaggetta lodigiana, scultura romana raffigurante l'eroe alessandrino che secondo la leggenda si distinse nel corso dell'assedio del Barbarossa: questa scultura apparteneva all’antica cattedrale di San Pietro, abbattuta nel 1803.

La decorazione dell’interno della chiesa risale al secondo decennio del XX secolo. La chiesa è composta da dieci cappelle laterali (compreso il battistero) e da un ampio presbiterio: l’altare maggiore è opera recente (1954).

Di particolare rilevanza storica è la cupola del duomo. Essa fu costruita tra il 1875 ed il 1879 a ricordo del VII centenario della vittoria della Lega Lombarda sul Barbarossa nella battaglia di Legnano (29 maggio 1176). A ricordo dell’impresa, nelle ventiquattro nicchie che stanno nella base interna della cupola sono collocate le statue dei santi protettori delle ventiquattro città che componevano la Lega Lombarda, con i relativi stemmi cittadini.