Doro da Benevento

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San Doro da Benevento

vescovo

 
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza20 novembre

Doro da Benevento (V secolo – ...) è stato un vescovo italiano di Benevento, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I cataloghi tradizionali dei vescovi di Benevento, a partire da quello redatto da Mario de Vipera nel 1636[1], riportano due vescovi beneventani di nome Doro: il primo, qualificato come santo, fu successore di san Gennaro attorno all'anno 320; il secondo visse a metà del V secolo. Secondo Francesco Lanzoni, potrebbe trattarsi di un unico vescovo, duplicato nella cronotassi beneventana;[2] dello stesso parere è Pietro Burchi, nella voce su san Doro nella Bibliotheca Sanctorum, che esclude l'esistenza del vescovo del IV secolo, identificandolo con l'omonimo citato nell'epistolario di papa Leone Magno.[3]

Doro I[modifica | modifica wikitesto]

Falcone, storico longobardo (ca. 1070-1144), nel suo Chronicon Beneventanum, riferisce che il 15 maggio 1119 Landolfo, arcivescovo di Benevento, trovò diversi corpora sanctorum, ossia le reliquie di diversi santi, tra cui quelle di san Doro,[4] la cui ricorrenza liturgica venne inserita nel calendario liturgico beneventano[5] alla data del 20 novembre.

Successivamente, storici locali, inserirono san Doro, ritenuto un vescovo di Benevento, nei cataloghi episcopali al IV secolo, o assegnandoli la data del 320, dopo san Gennaro.[6]

Il vescovo Doro è ricordato nel Martirologio romano al 20 novembre: «A Benevento, in Campania, san Doro, vescovo».[7]

Doro II[modifica | modifica wikitesto]

L'omonimo vescovo del V secolo è documentato storicamente da una lettera di papa Leone I indirizzatagli l'8 marzo 448. Doro era stato accusato di aver trasgredito le regole della disciplina ecclesiastica, perché aveva messo al primo posto del presbiterio locale il prete Eucarpio, recentemente consacrato, non rispettando in questo modo l'ordine stabilito dal merito e dall'anzianità; il papa perciò intima a Doro di rimettere ordine nel suo clero, sotto la supervisione di Iulius, probabile vescovo di Pozzuoli.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chronologia episcoporum et archiepiscoporum metropolitanae ecclesiae Beneventanae, Napoli 1636, pp. 16 e 19.
  2. ^ Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza 1927, p. 259.
  3. ^ Nell'edizione spagnola del Martirologio romano (ed. 2004), diversamente dall'editio typica latina e dall'edizione italiana, è riportato anche il secolo di appartenenza dei santi; per Doro è indicato il V secolo: En Benevento, de la Campania, san Doro, obispo (s. V).
  4. ^ (LAIT) Giuseppe del Re, Cronisti e scrittori sincroni Napoletani dalla fondazione della monarchia fino alla venuta di Carlo di Borbone, Napoli 1844, p. 178.
  5. ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 254.
  6. ^ Mario de Vipera, Chronologia episcoporum et archiepiscoporum metropolitanae ecclesiae Beneventanae, Napoli 1636, p. 16.
  7. ^ Martirologio romano, riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Roma 2004, p. 893.
  8. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, Roma 1999, vol. I, p. 603.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ferdinando Grassi, I Pastori della Cattedra Beneventana, Tip. Auxiliatrix, Benevento 1969
  • Pietro Burchi, Doro, vescovo di Benevento, santo, in Bibliotheca Sanctorum, vol IV, 1964, col. 816

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Benevento Successore
San Giovanni I documentato nel 448 San Tammaro