Domenico Abatemarco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Domenico Abatemarco (Lagonegro, 1796Napoli, 29 aprile 1872) è stato un magistrato, politico e patriota italiano.

Biografia

Avvocato a Napoli, fu affiliato insieme con il fratello Gabriele alla carboneria partecipando alla fallita Rivoluzione del 1821. I due fratelli si rifugiarono a Malta - dove conobbero e furono amici del poeta Gabriele Rossetti - nel 1822 ottennero asilo in Francia e sperarono invano di poter rientrare a Napoli, da cui invece l'amnistia, concessa il 18 dicembre 1830 da Ferdinando II di Borbone, li escluse.

Nel 1831 si stabilirono a Firenze, prendendo i contatti con i carbonari toscani: il breve periodo «illuminato» di Leopoldo II vide Domenico consigliere di Cassazione e pari del Granducato. Dopo l'esperienza rivoluzionaria e il ritorno di Leopoldo, che sciolse le Camere e abrogò la Costituzione, l'Abatemarco poté rimanere a Firenze ma fu allontanato dalla magistratura.

Con la raggiunta unità d'Italia, Abatemarco tornò a Napoli, facendo parte della Corte di Cassazione e, candidato nel collegio di Sala Consilina, venendo eletto deputato nelle elezioni del 1861.

Bibliografia

Collegamenti esterni

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie