Discussioni utente:ILoveMilano

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--Gac 17:23, 13 feb 2014 (CET)[rispondi]

--Gac 17:23, 13 feb 2014 (CET)[rispondi]

Creative Commons[modifica wikitesto]

Beh, la licenza Creative Commnonbs (CC BY) l'hai inserita adesso se non sbaglio :-) prima non mi sembrava che ci fosse. Comunque non tutto quello che viene pubblicato su altri siti può/deve essere riportato su wikipedia. Comunque occorre indicare la fonte. Comunque è necessario che le informazioni siano rilevanti e non promozionali. Ti sblocco, ma ti prego di considerare quanto detto. --Gac 11:41, 15 feb 2014 (CET)[rispondi]

giudizio per altri regolarmente on line Non preoccupiamoci degli altri :-) Comunque la promozionalità non ha nulla a che vedere con i contenuti ma solo con le modalità/motivazioni di esposizione. Può essere promozionale anche un articolo su Santa Teresa di Calcutta o su Medici senza frontiere. Ciao, --Gac 23:12, 15 feb 2014 (CET)[rispondi]

«la promozionalità non ha nulla a che vedere con i contenuti ma solo con le modalità/motivazioni di esposizione»

Perche? «Questa pagina è stata protetta per impedirne la modifica o altre operazioni.» Posso sapere perchè non è possibile arricchire le informazioni su via della Spiga? Allego il testo che da diversi giorni cerco di pubblicare. Prima però posto il testo che la più grande enciclopedia esistente riporta per Via della Spiga:

«Via della Spiga è una via del centro di Milano facente parte del Quadrilatero della moda e considerata una delle zone più lussuose, oltreché uno dei maggiori centri dello shopping dell'alta moda a livello mondiale. A differenza di via Monte Napoleone, questa strada è chiusa al traffico ed è interamente pavimentata in pavè.»

TUTTO QUI? NO. Quello che segue era il testo proposto dall'associazione (senza fini di lucro) amici di via della Spiga, nata nel 1983.

Via della Spiga è la strada ”testimonial” dello stile e dell’eleganza dell’Italia nel mondo. Abbigliamento, gioielli, accessori, antiquariato: denominata il ‘salotto del quadrilatero’ è oggi il più esclusivo polo del lusso e dell’eccellenza commerciale del centro di Milano ma conserva il fascino e l’armonia tipiche del borgo medioevale. Con un andamento lievemente sinuoso, la via è un tratto della Camminadella (o del Terraggio) che correva all’interno delle mura medioevali. E’ lunga 520 metri e larga 6, è ubicata all’interno di cinte murarie con una pavimentazione a lastricato irregolare (pavè) presente ancora oggi e che la contraddistingue da altre vie limitrofe del quadrilatero della moda, conservando così un’immagine di altri tempi, quasi intima che favorisce il passeggio ed emoziona ogni qualvolta vi si accede. Ciò ne accresce il fascino e anche la sua valenza storico-architettonica connotandola come un vero e proprio “gioiello” all’interno del Quadrilatero. Questa strada milanese si contraddistingue soprattutto per l’atmosfera di cui è permeata, con l’introversione del suo carattere spaziale che costringe a guardare le facciate dei palazzi come fossero un primo piano fotografico. Il suo spazio si può definire evocativo, dove la memoria è una delle maggiori componenti della sua rappresentazione, a partire dalla forma chiusa, nella quale si ha la sensazione di trovarsi in un luogo che nel separarsi dalla città ci accoglie. Il fascino deriva da un insieme di dettagli che nel tempo sono stati mantenuti accuratamente e dai suoi cortili che imprimono un’intimità fisica e mentale rafforzata anche dalla pavimentazione e dall’assenza del marciapiede. Via della Spiga, inoltre, conserva anche importanti testimonianze dell’architettura del secondo dopo guerra come Palazzo Garzanti, al numero civico 30, realizzato dal famoso architetto e designer milanese Giò Ponti.

>Origine del nome 

Le origini del nome sono piuttosto incerte. Alcuni studiosi accreditano la discendenza del nome da quello della famiglia Spighi, presente a Milano ai tempi dell’ultimo duca Frencesco II Sforza figlio di Ludovico il Moro. Altri propongono di ricondurre le origini all’effigie di una spiga apposta davanti ad una osteria del tempo. La terza ricostruzione chiama in causa una lapide latina proveniente dalla succursale delle Orsoline di Santo Spirito. Spica, in latino, era anagramma di pacis (pace). Ricostruito lo stabile che opitava le Orsoline la lapidi scomparve.

Via della Spiga e i Navigli I Palazzi nobiliari del Rinascimento si affacciavano con l’ingresso principale su via Senato, dove scorreva il Naviglio Interno, costruito nel 1450 per incrementare l’attività mercantile. Rimase in funzione per quasi mezzo secolo e fu coperto solo nel 1930. Gli ingressi affacciati su contrada Spiga erano ‘di servizio’, per scuderie, lavatoi, piccoli giardini e magazzini.

Botteghe storiche e Scapigliatura: la contrada artigiana e ribelle Nell’800 il quadrilatero S. Andrea, S.Spirito, della Spiga e Montenapoleone è uno dei maggiori scenari del Romanticismo milanese. “Contrada della Spiga” è abitata da piccoli commercianti e artigiani: artisti e poeti della Scapigliatura milanese, come Iginio Ugo Tarchetti (autore del romanzo Fosca) ed Emilio Praga, si ritrovano al Caffè Merlo, storico locale oggi scomparso. Nel Risorgimento la via diviene covo di spiriti ribelli, qui vi abitava al n. 17 Francesco Restelli, avvocato e senatore del Regno d’Italia e Cesare Correnti al n. 30, dove oggi si trova lo storico Palazzo Garzanti: una lapide ricorda che in quella casa egli dettò il manifesto che portò alle Cinque Giornate di Milano. --Gac 13:23, 20 feb 2014 (CET)[rispondi]

Abbiamo speranze?

Le frasi:

  • conservando il fascino e l’armonia tipiche del borgo medioevale da cui ha origine
  • andamento lievemente sinuoso
  • atmosfera di cui è permeata, con l’introversione del suo carattere spaziale
  • memoria è una delle maggiori componenti della sua rappresentazione
  • nel separarsi dalla città ci accoglie??
  • un’intimità fisica e mentale rafforzata anche dalla pavimentazione

andranno magari bene in una brochure pubblicitaria, ma certamente non si adattano ad un'enciclopedia :-) Ciao,--Gac 13:23, 20 feb 2014 (CET)[rispondi]


Grazie. Umberto.


Magari delle fonti (specifiche) aiuterebbero. Grazie, --Gac 18:38, 20 feb 2014 (CET)[rispondi]

Scusa ma davvero non capisco. Vada che sinuoso, che vuol dire non dritto, possa sembrare troppo romanzato. Vada che sono inesperto e commetto errori ma fonti più specifiche di quelle che sto citando (libri che ho letto e che sono adesso impilati sulla mia scrivania) forse non saprei immaginare. E' sbagliato il tipo di riferimento? Grazie, Umberto

Quindi mi stai dicendo che il paragrafo Origine del nome è preso dalla fonte citata in bibliografia? Bene, se è così non ci sono problemi. Naturalmente il libro è controllabile, vero? Ciao, rimetto la frase perché mi fido. --Gac 18:49, 20 feb 2014 (CET)[rispondi]

Grazie. I testi che sto proponendo sono il risultato di miei approfondimenti, tutti documentati (libri, archivi, documenti dell'epoca). La voce sul nome - per esempio - vedi se darmi suggerimenti su come trattarla, è sostenuta qui Vittore e Claudio Buzzi, Le vie di Milano pagina 379