Discussioni utente:Aleksander ferletic

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca


   Benvenuto Benvenuto/a su Wikipedia, Aleksander ferletic!
Guida essenziale
Con i tuoi interessi e le tue conoscenze puoi far crescere il sapere libero e l'enciclopedia. Scrivi nuove voci o amplia quelle già esistenti: il tuo contributo è prezioso!

Wikipedia ha solo alcune regole inderogabili, i cinque pilastri. Per un primo orientamento, puoi guardare la WikiGuida, leggere la Guida essenziale o consultare la pagina di aiuto.

Se contribuisci a Wikipedia su commissione si applicano condizioni d'uso particolari.

Ricorda di non copiare testi né immagini da libri o siti internet poiché NON è consentito inserire materiale protetto da copyright (nel caso sia tu l'autore/autrice, devi seguire l'apposita procedura), e di scrivere seguendo un punto di vista neutrale, citando le fonti utilizzate.
Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani!
Altre informazioni
Apponi la firma nei tuoi interventi
  • Visualizza l'elenco dei progetti collaborativi riguardanti specifiche aree tematiche dell'enciclopedia: puoi partecipare liberamente a quelli di tuo interesse o chiedere suggerimenti.
  • Identificati nelle pagine di discussione: firma i tuoi interventi con il tasto che vedi nell'immagine.
  • Una volta consultata la Guida essenziale, prova ad ampliare le tue conoscenze sul funzionamento di Wikipedia con il Tour guidato.
  • Hai già un altro account oppure qualcun altro contribuisce dal tuo stesso computer? Leggi Wikipedia:Utenze multiple.
Serve aiuto?

Se hai bisogno di aiuto, chiedi allo sportello informazioni (e non dimenticare che la risposta ti verrà data in quella stessa pagina). Se avessi bisogno di un aiuto continuativo, puoi richiedere di farti affidare un "tutor".

Hello and welcome to the Italian Wikipedia! We appreciate your contributions. If your Italian skills are not good enough, that’s no problem. We have an embassy where you can inquire for further information in your native language or you can contact directly a user in your language. We hope you enjoy your time here!
Tour guidato
Raccomandazioni e linee guida
Copyright
Progetti tematici
Glossario

Naturalmente un benvenuto anche da parte mia! Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi.

--Nicolabel 09:30, 16 gen 2015 (CET)[rispondi]

Giovanni Brignoli di Brunnhoff nacque il 27 ottobre 1774 a Gradisca, nel Friuli, da famiglia nobile. Alla sua educazione pensarono alcuni suoi parenti: uno zio gesuita e i suoi genitori, che non lo lasciarono mai da solo fino a quando non raggiunse l’ età di 16 anni. Successivamente andò a Vienna per imparare la lingua tedesca. Poi si trasferì a Venezia a sollecitare un’ accusa che era pendente da 35 anni. Approfittò della sua permanenza a Venezia per farsi una cultura nelle biblioteche veneziane e venne a contatto con alcuni illustri studiosi dell' epoca, in particolar modo coll' abate Olivi e con il valente botanico, nonchè marchese, de Suffren, che lo fece innamorare della botanica per la quale si recò poi in Carinzi, in Carniola, nel Triolo e in Svizzera. Di ritorno dal suo viaggio in Svizzera, sposò la contessa Maddalena de Clariani di Cividale del Friuli (1800) dalla quale ebbe 7 figli. Sommerso dai debiti, accetta malvolentieri un' impiego al tribunale di Cividale del Friuli e alla camera di commercio di Udine. Grazie alla sua fama di botanico, nel 1808 gli venne offerta una cattedra come professore di botanica e agraria nel Collegio convitto di Urbino.Urbino gli deve la fondazione dell'Orto botanico liceale, l'accrescimento del locale Museo di storia naturale, l'ordinamento della Biblioteca del liceo, l'illustrazione del Museo lapidario, fondato da A. Fabretti e curato in precedenza da G. B. Passeri. Si dedicò anche a ricerche botaniche e geologiche sulle montagne dell'Appennino centrale e sul litorale marchigiano fra San Marino e Ascoli. Non tralasciava però di occuparsi della flora alpina e friulana in particolare, continuando le esplorazioni specialmente sui monti di Venzone, di Gemona, di Pontebba, del Goriziano, del Cadore e del litorale veneto, nonché del Tirolo; nel Aio si dedicava alla flora del monte Matajur, insieme al conte G. C. Cemazai; nello stesso anno dedicava al conte G. A. Scopoli, direttore della Pubblica Istruzione, il fascicolo sulle piante rare del Friuli, in cui dava notizia su piante nuove e critiche di quel territorio.Volendo realizzare una nuova e grande Flora Italiana, il B. espose il progetto al conte Scopoli, che gli ottenne un finanziamento da parte del viceré d'Italia per i viaggi di esplorazione; il programma prevedeva sette anni di ricerche, e il finanziamento decorreva dal 1813. Ma le vicende non furono favorevoli alla realizzazione della grande impresa: la caduta di Napoleone, il ritorno di Urbino sotto il governo pontificio, la soppressione del liceo e il passaggio delle scuole ai gesuiti. Il B. fu chiamato per breve tempo a insegnare nella risorta università di Urbino, poi le vicende familiari lo costrinsero a recarsi a Milano e ad accettare nel 1816 la cattedra di botanica e di agraria nel liceo di Verona, succedendo al celebre botanico C. Pollini.

Ebbe subito una vivace polemica con lo stesso Pollini, che gli attribuiva la paternità di un opuscolo, il cui autore si celava sotto lo pseudonimo di Cenomio Euganeo. L'opuscolo criticava il Viaggio al lago di Garda del Pollini e forse era opera di vari naturalisti del tempo, come I. Bevilacqua Lazise, N. Da Rio, l'abate G. Romano, T. A. Catullo, oltre allo stesso Brignoli. Le recenti ricerche del De Toni (1908) e del Forti sulla questione non tolgono i dubbi circa l'estranietà del B., anche se fanno emergere il conte Bevilacqua Lazise quale principale responsabile del libello.

Nel 1817 tutte le cattedre di botanica e di agraria del Lombardo-Veneto erano occupate, così il Brignoli dovette rinunciare all' incarico che aveva a Verona. Subito dopo però accettò di occupare la cattedra di botanica nell' università di Modena. egli si dedicò immediatamente a potenziare con nuove piante l' Orto botanico, di cui gli era stata consegnata la direzione. Inoltre volle arricchire pure gli erbari dell'Istituto con piante del monte Baldo, del Friuli, del Comasco, dell'Urbinate, dell'Emilia, da lui stesso raccolte, e con materiali ottenuti dai suoi corrispondenti italiani e stranieri. Nel 1836 l'Orto annoverava ben 4.030 specie, mentre erano rinnovate e ampliate le serre destinate a ospitare ricche collezioni di piante di vario genere e provenienti da più territori (molto lontani tra loro e con differenze climatiche, e quindi anche vegetative, estremamente diverse). Il 25 gennaio 1856 Brignoli venne collocato a riposo per motivi di salute ed era chiamato a succedergli E. Celi, che negli ultimi anni era stato suo supplente. Giovanni Brignoli di Brunnhoff Nacque il 27 ottobre 1774 a Gradisca, nel Friuli, da famiglia nobile. Alla sua educazione pensarono alcuni suoi parenti: uno zio gesuita e i suoi genitori, che non lo lasciarono mai da solo fino a quando non raggiunse l età di 16 anni. Successivamente andò a Vienna per imparare la lingua tedesca. Poi si trasferì a Venezia a sollecitare un accusa che era pendente da 35 anni. Approfittò della sua permanenza a Venezia per farsi una cultura nelle biblioteche veneziane e venne a contatto con alcuni illustri studiosi dell' epoca, in particolar modo coll' abate Olivi e con il valente botanico, nonchè marchese, de Suffren, che lo fece innamorare della botanica per la quale si recò poi in Carinzi, in Carniola, nel Triolo e in Svizzera. Di ritorno dal suo viaggio in Svizzera, sposò la contessa Maddalena de Clariani di Cividale del Friuli (1800) dalla quale ebbe 7 figli. Sommerso dai debiti, accetta malvolentieri un' impiego al tribunale di Cividale del Friuli e alla camera di commercio di Udine. Grazie alla sua fama di botanico, nel 1808 gli venne offerta una cattedra come professore di botanica e agraria nel Collegio convitto di Urbino.Urbino gli deve la fondazione dell'Orto botanico liceale, l'accrescimento del locale Museo di storia naturale, l'ordinamento della Biblioteca del liceo, l'illustrazione del Museo lapidario, fondato da A. Fabretti e curato in precedenza da G. B. Passeri. Si dedicò anche a ricerche botaniche e geologiche sulle montagne dell'Appennino centrale e sul litorale marchigiano fra San Marino e Ascoli. Non tralasciava però di occuparsi della flora alpina e friulana in particolare, continuando le esplorazioni specialmente sui monti di Venzone, di Gemona, di Pontebba, del Goriziano, del Cadore e del litorale veneto, nonché del Tirolo; nel Aio si dedicava alla flora del monte Matajur, insieme al conte G. C. Cemazai; nello stesso anno dedicava al conte G. A. Scopoli, direttore della Pubblica Istruzione, il fascicolo sulle piante rare del Friuli, in cui dava notizia su piante nuove e critiche di quel territorio.Volendo realizzare una nuova e grande Flora Italiana, il B. espose il progetto al conte Scopoli, che gli ottenne un finanziamento da parte del viceré d'Italia per i viaggi di esplorazione; il programma prevedeva sette anni di ricerche, e il finanziamento decorreva dal 1813. Ma le vicende non furono favorevoli alla realizzazione della grande impresa: la caduta di Napoleone, il ritorno di Urbino sotto il governo pontificio, la soppressione del liceo e il passaggio delle scuole ai gesuiti. Il B. fu chiamato per breve tempo a insegnare nella risorta università di Urbino, poi le vicende familiari lo costrinsero a recarsi a Milano e ad accettare nel 1816 la cattedra di botanica e di agraria nel liceo di Verona, succedendo al celebre botanico C. Pollini.

Ebbe subito una vivace polemica con lo stesso Pollini, che gli attribuiva la paternità di un opuscolo, il cui autore si celava sotto lo pseudonimo di Cenomio Euganeo. L'opuscolo criticava il Viaggio al lago di Garda del Pollini e forse era opera di vari naturalisti del tempo, come I. Bevilacqua Lazise, N. Da Rio, l'abate G. Romano, T. A. Catullo, oltre allo stesso Brignoli. Le recenti ricerche del De Toni (1908) e del Forti sulla questione non tolgono i dubbi circa l'estranietà del B., anche se fanno emergere il conte Bevilacqua Lazise quale principale responsabile del libello.

Nel 1817 tutte le cattedre di botanica e di agraria del Lombardo-Veneto erano occupate, così il Brignoli dovette rinunciare all' incarico che aveva a Verona. Subito dopo però accettò di occupare la cattedra di botanica nell' università di Modena. egli si dedicò immediatamente a potenziare con nuove piante l' Orto botanico, di cui gli era stata consegnata la direzione. Inoltre volle arricchire pure gli erbari dell'Istituto con piante del monte Baldo, del Friuli, del Comasco, dell'Urbinate, dell'Emilia, da lui stesso raccolte, e con materiali ottenuti dai suoi corrispondenti italiani e stranieri. Nel 1836 l'Orto annoverava ben 4.030 specie, mentre erano rinnovate e ampliate le serre destinate a ospitare ricche collezioni di piante di vario genere e provenienti da più territori (molto lontani tra loro e con differenze climatiche, e quindi anche vegetative, estremamente diverse). Il 25 gennaio 1856 Brignoli venne collocato a riposo per motivi di salute ed era chiamato a succedergli E. Celi, che negli ultimi anni era stato suo supplente. Brignoli morì il 15 aprile 1857.