Discussione:Telesterion
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Non sono certo di quale fosse l'ordine delle colonne interne, se qualcuno lo sa per favore rimedi. --L'Alessandrino (msg) 00:44, 14 gen 2010 (CET)
In realtà, stando a "Mysteria. Archeologia e culto del santuario di Demetra a Eleusi" di Lippolis Enzo, Mondadori 2006 (Cap. III, pg. 90), sembra che siano da ammettere due differenti luoghi di culto: un originario tempio, pressappoco sul luogo in cui poi venne costruito il tempio "L" di età romana, e il Telesterion. Le fonti addotte come conferma sono principalmente Strabone, Vitruvio e soprattutto Plutarco. Strabone (Geografia, IX, 395) e Vitruvio (De Architectura, VII praef. 16) parlano di Ictino come realizzatore di una struttura con cella per Kore e Demetra, priva di colonne esterne (per guadagnare spazio e accogliere un maggior numero di fedeli): quindi un tempio vero e proprio (senza peristasi). Mentre sappiamo che il Telesterion era un edificio rettangolare in nulla simile ad un tempio e non adatto a sacrifici (perchè chiuso). Plutarco, fonte attendibilissima sulle vicende di Eleusi, parla invece di Corebo come iniziatore del Telesterion, completato poi da Metagene e Xenocle, autore quest'ultimo dell'opaion. Vi sono poi anche fonti iconografiche a conferma di questa ipotesi che menzionano Filegoro e Atenodoro come autori del portico del Telesterion e non Filone, (come vorrebbe invece Vitruvio): quest'ultimo sarebbe invece autore di un vestibolo, forse su committenza di Demetrio Falereo (fine IV a.C.), nel tempio di Ictino.