Discussione:Sacro

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Vorrei dedicarmi[modifica wikitesto]

Per i prossimi quattro cinque mesi a questa voce. Vorrei sapere se c'è qualcuno a cui va di darmi una mano.--Xinstalker (msg) 20:01, 27 gen 2009 (CET)[rispondi]

le consiglio di tenere presente anche l'albanese con il termine Dhe - Dheu che indica terra. Troviamo la parola nella radice di morte nel ramo germanico e celtico (die), oltre ad essere la radice di molti Dei "greci" (epiroti e quindi di origine Illirica Pelasgica, coniati dai Dei Fenici. Es: Ishtar divenuta Afrodite. La dea Demetra (Gea Greca, ma la radice "Dh" in greco è "G") in albanese è scomposta in Dhe = terra, Metra = motra = madre (nell'albanese odierno motra è rimasto per sorella), Dheus / Zeus. mentre con la radice "Di" si indica il giorno la luce Drita/dita come Apollo Delio dove Djielli in albanese odierno tutt'ora è sole, ma non solo, anche la retta/dritto Dreit e anche il sapere "di" che secondo la mia tesi indica che le idee plotiniane dopo e di Platone prima nella Metafisica siano frutto di ragionamenti che già esistevano prima di loro. Le tavole di lineare B indicano con il delta e quindi D la parola divino. --77.39.185.2 (msg) 12:42, 18 ott 2023 (CEST)[rispondi]

Credo che ci lavorerò almeno fino alla fine dell'anno. Molti paragrafi li devo arricchire ulteriormente e altri vanno ancora redatti. Inutile dire che chi se la sente di contribuire è benvenuto. --Xinstalker (msg) 13:30, 14 lug 2009 (CEST)[rispondi]

appunti[modifica wikitesto]

sakros

  • Origine del termine e i suoi sviluppi di significato nella cultura romana.

Sacer, sanctus, religio, sacros, imperator

  • Il significato nella cultura greca.

hag (sanscrito yaj), hazesthai, hagios, hagnos, hiera, hieros

  • Il significato nella cultura ittita.

Šiu (indoeur. dyu), šuppi, šaklai

  • sumeri

kù-g, zi-d, mah, me

  • babilonesi (assiri)

ilūtu, anūtu babilonesi rabū Kuddhushu=Ellu

  • Ebraico

Qdš = Hag (bibbia greca)

Per gli interessati[modifica wikitesto]

Prima di continuare vorrei sapere se piace l'impostazione data. Vorrei sapere se le voci previste bastano oppure vogliamo aggiungere ad es. gli Elamiti, gli Hurriti, i Mitanni, Celti, Manichei, quelle americane e africane etc. anche Shintoismo, e per l'India Giainismo, Vedismo, Brahmanesimo, Induismo piuttosto che Religioni dell'India.

Infine, sempre agli interessati, vorrei ricordare che l'altro ieri è finalmente riuscito in libreria il classico di Otto, Il Sacro, per la SE edizioni. Cordialità --Xinstalker (msg) 00:48, 28 feb 2009 (CET)[rispondi]

ho ripreso ma vorrei un po' d'aiuto[modifica wikitesto]

A volte mi sento come Solženicyn (in sedicesimo) come quando era alle prese con la biografia di Lenin (cit. Zolla). --Xinstalker (msg) 19:41, 7 lug 2009 (CEST)[rispondi]


Radice: Q-D-Š: "Sacro"
Italiano Proto-Semitico Fenicio Aramaico Siriaco Ebraico Arabo Ge'ez
Radice
Q-D-Š
Q-D-Š
Q-D-Š
Q-D-Š
Q-D-Š
Q-D-S
Q-D-S
Translitterazione
*ḳudš
Quddosh
Qōdšā
Qudš-ā
Qōḏeš
Quds-
Qiddūs
Scrittura
--
--
ק-ד-ש
ܩ -ܕ -ܫ
ק-ד-ש
ق د س
Radice: SAK: "Sacro"
Italiano Indoeuropeo Latino arcaico Latino Greco Ittita Germanico Iranico
Radice
SAK
SAK
SAK
SAK
SAK
SAK
SAK
Translitterazione
Sakros
Sacer
Hághios
Šaklai
Scrittura
Sacer
Άγιος

Coppie indoeuropee:

  • avestico: spənta-(yaoždata) ----> aməša-spənta
    • antico slavo: svętŭ; lituano: šventas; antico prussiano: swints, lettone: svēts
  • gotico: hails-(weihs)
  • latino: sacer-(sanctus)
  • greco: hiéros-(hágios)

profano= profanus 'al di fuori del fanum' (434)


Oriente:

聖 shèng

  • Cinese (rende il sanscrito: ārya; pāli: ariya)
  • giapp. shō o sei
  • coreano: 성 seong -sŏng
  • tibetano: 'phags pa?
  • vietnamita: thánh

神 (essanza, divinità)

  • shén
  • shin
  • 신 sin
  • ?
  • thần


Sacro (manifestazione del) 神聖shénshèng

神=

  • 礻(culto)
    • 示 (mostrare)
    • 丁 (altare)
    • 丶 (ai lati gocce di sangueo di libagioni)
  • 申 (esporre)
  • =discorso della divinità/discorso sacro

聖=

  • 耳 (orecchio)
  • 口 (aperto)
  • 士 (persona)
  • 人 (uomo in piedi, ma non riesco a procurarmi il carattere che indica l'uomo in piedi di fronte alla corte che giudica, aiuto per favore!)
  • = Persona che ascolta cose che non possono essere ascoltate da altri/ persona sacra, santa.

Secondo me andrebbe data più enfasi al concetto che il sacro è "separato". È il luogo (concettuale ma spesso anche fisico) dove accede la casta sacerdotale e non il vulgo.
Poi si potrebbe anche ricollegare il concetto di "sacro" al concetto di "mistico", in quanto entrambi i concetti vorrebbero indicare una realtà profonda che le persone ordinarie non percepiscono o per ignoranza o perché guidate da impulsi bassi che non consentono loro di accedere a presunti stadi di consapevolezza superiori (ma se si impegnano parecchio, dopo qualche vita, potrebbero arrivarci pure loro). Paradossalmente (come sempre quando si tratta di religioni ...), in questo senso, l'esperienza del sacro consiste nello svuotamento delle categorie mentali, nel riconoscere pertanto il reale come monistico, inseparabilmente uno (dove non c'è più io inteso come altro dal tu). Luogo in cui quella cosa che dice io sono dentro Xinstalker è la stessa cosa che dice io sono dentro Nightbit ... senza uso di sockpuppet, si intende ...
Però questo i profani non possono dirlo, lo possono dire solo i sacerdoti, i ministri del sacro, unici ammessi, giustamente, all'amministrazione del sacro (altrimenti che ministri del sacro sarebbero?). Da questo punto di vista - e sempre in tema di paradossi e ambiguità - si potrebbe per esempio citare la presunta svolta costituita dal cristianesimo che, sulla carta, dice che ogni cristiano è re, profeta e sacerdote (perlomeno nella letteratura mistica cristiana questo è un tema dominante). Ma solo se ubbidisce alle gerarchie, altrimenti no.
Poi ci sarebbe il concetto di "sacro" nel rapporto con il potere politico ... e qui il concetto di "sacro" collassa istantaneamente nel concetto di "potere" (sarebbe bello fare qualche digressione ad esempio sul Sacro Impero Romano o anche sull'Impero giapponese, tanto per limitarci al recente e al vicino): qua si ritorna al punto di partenza (sacro come separato).
Questi sono solo degli spunti, se Xinstalker o altri lo ritengono ne facciano buon uso. Io non interverrò direttamente in voce. Nbit 07:51, 13 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Non è sempre così. I germani, gli indiani-americani del nord, alcune popolazioni africane non posseggono (o non possedevano) gruppi di individui dedicati al rapporto col sacro (lo sciamano non è il sacerdote); così come i buddhisti che non hanno sacerdoti, né i loro monaci hanno alcuna funzione di rapporto col sacro che non possano avere gli stessi laici. Non è inoltre sempre stato così nelle tradizioni che invece hanno una casta sacerdotale: i brahamana oggi una casta, all'origine era solo una funzione per lo più elettiva. Il sacro non è, nel caso di un luogo, qualcosa di 'staccato' dal profano è lo stesso profano che assurge al ruolo di sacro in quanto emerge in lui qualcosa d'altro: boschi, alberi, fonti, rocce. Sacro possono divenire anche alcune funzioni biologiche o sessuali, l'alimentazione, etc.etc. che sono assolutamente "profane". Non c'è nulla del profano che non possa assurgere al ruolo di sacro, nulla. Il termine sacro in ambito enciclopedico è innanzitutto un termine antropologico (origine e caratteristiche del fenomeno). Direi che queste specifiche che già assurgono ad una dimensione sociologica vadano chiarite nelle singole voci (così ho fatto per brahmano) che ineriscono al sacro per via derivata. L'utilizzo (o la manipolazione) del sacro in ambito religioso o politico infatti non inerisce al sacro in quanto tale ma solo come attribuzione (manipolazione) derivata. --Xinstalker (msg) 08:53, 13 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Scusami mi ero dimenticato che per sacro=separato probabilmente volevi indicare più le religioni abramitiche che quelle pagane. Non è nemmeno in questo caso propriamente così. Fu W.W. Graf von Baudissin nel 1911 (Studien zur semitischen Religionsgeschichte Berlino 1911, II volume, pagg. 20-1) a notare per primo che la radice semitica di sacro, QDŠ, si compone di QD+Š, dove QD sta per "separare" e l'aggiunta Š non ne modifica il senso (così ḤDŠ, "nuovo" ovvero ciò che nasce dalla separazione). Ma C.D. Costecalde e H.Cazelles (Saicré e sainteté, in Supplemént au Dictionarie de la Bible X Parigi 1985 col. 1342-1432) nota invece come QDŠ, ad esempio nei testi di Ugarit, indica ciò che è vicino alla divinità, quindi consacrato. Il sacro, anche in questo ambito, è ciò che è vicino al numinoso piuttosto ciò che è separato dal profano. Non è quindi il sacro separato dal profano e dagli uomini "profani" quanto piuttosto il fatto che il profano e l'uomo profano sono lontani dal sacro. Non c'è separazione ma mancanza di prossimità. Ciao --Xinstalker (msg) 10:58, 14 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Fai pure, io preferirei la storia, fatta di rocciosi fatti, alle pur legittime astrazioni religiose ma come dicevo non interverro' in voce. Nbit 11:15, 14 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Ma è l'approccio marxista al fenomeno religioso. La Storia è il prodotto di lotte di classi ovvero di conflitti di potere, tutto il resto è sovrastruttura, ideologia atta a mantenere uno status quo. Se cambiamo la struttura di potere... zot cambiano le sovrastrutture ideologiche e di conseguenza anche le credenze religiose e il sacro scompaiono. La dimostrazione di quanto sia fragile questa impostazione la si deve proprio alla sperimentazione sociale della società marxista-leninista operata da Lenin, Stalin e Mao-ze-dong. Fatte scomparire con la forze le tradizionali sovrastrutture ideologiche del sacro e della religione ne sono sorte di nuove, perfettamente analoghe. Al posto delle statue del Cristo o del Buddha sono apparse le statue di Lenin, Stalin, Maozedong, omaggiate e infiorate dalle folle in estasi che agitavano non i vangeli ma i libretti rossi. Al posto dei santi comparivano gli eroi del popolo e del lavoro. Al posto delle processioni con le reliquie dei martiri o dei buddha o dei pandit, iniziavano le parate con i simboli del lavoro della resistenza al capitalismo-nazi-fascismo-etc. e le foto dei martiri del socialismo e dei suoi capi. Al posto dei martiri religiosi apparivano i martiri del popolo, etc.etc.
Distrutta la forma "tradizionale" del sacro immancabilmente ne emerge una nuova con i colori che "vanno" in quel momento. Essendo una struttura della coscienza il sacro non è estinguibile, non si distrugge. E' modificabile ma non estinguibile. Esso risponde alla domanda di "senso". Se uccidiamo Dio, Buddha, Cristo, Maometto, Krsna, Zeus chi risponde al senso? Ovvio che toccherà a Stalin, Lenin o Mao-ze-dong accollarsi l'onere, e l'hanno fatto... Più roccioso del sacro vedo poco. ciao!--Xinstalker (msg) 12:04, 14 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Questa neanche l'avevo letta ... L'ho letta adesso e devo dire che io non c'entro nulla con il marxismo :-) Essere interessati a cio' che avviene nella storia - piu' che alle costruzioni teoriche - e' solo tipico di chi, come me, non ha appartenenze religiose. Tutto qui. Io non ho nulla contro chi ha qualche concezione del "sacro", qualunque cosa questo termine significhi (<OT>personalmente credo che la cosa non abbia alcun senso, almeno in generale, ma ognuno e' libero di credere nelle insensatezze che vuole</OT>). Nbit 14:13, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Comunque hai ovviamente ragione su un numero di cose (che non volevo commentare per non dilungarmi): per esempio e' verissimo che, in tante religioni, i "profani" svolgono funzioni "sacre" (anche negli atti sessuali); etc. Ma appunto, se non avevo commentato era solo per non dilungarmi. Vai pure avanti, anche se non interverro' frequentemente continuero' a tenere la voce tra gli osservati. Nbit 14:16, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Osservazioni sulla voce[modifica wikitesto]

Salve Xinstalker, come da te suggeritomi, ho dato un'occhiata alla voce. Non l'ho letta tutta, perché non credo di avere le competenze per spaziare da una parte all'altra del globo per rincorrere il concetto di sacro. :-) Ti faccio comunque alcuni appunti, in base alle mie conoscenze ed a considerazioni, dicamo così, di buon senso.
L'incipit è breve e poco chiaro. Mancano i riferimenti alle informazioni indicate nella voce.
Prima di valutare l'origine del termine, cosa in sé corretta, andrebbe specificata l'origine del concetto del sacro. Inoltre, la sezione sull'origine del termine è occidentalo-centrica (scusa il termine, ma non sapevo come dirlo): si concentra sull'etimologia latina del termine, ma se volesse essere effettivamente una trattazione comparativa, dovrebbe valutare il termine almeno in tutte le ingue di matrice indoeuropea (e secondo me, sarebbe ancora limitante). Ad occhio, mancano il sanscrito ed il persiano, quantomeno.
Chiarisco che delle sezioni specifiche ne ho lette tre: Il sacro tra il Paleolitico e il Neolitico, Il sacro nel mondo dei Sumeri, Il sacro nel mondo degli Egizi. La prima accosta un insieme di informazioni, saltando da un luogo all'altro, come se il Neolitico fosse stato uniforme; si passa con estrema semplicità da Stonehenge alla Val Camonica, ad esempio. Ma è solo un esempio, la sezione così com'è non va.
La sezione "Il sacro nel mondo dei Sumeri" diventa descrizione dei termini utilizzati per indicare il sacro nel mondo dei sumeri, ma senza delineare pienamente il concetto. (oltre un riassunto troppo breve della storia e mitologia sumera)
La sezione "Il sacro nel mondo degli Egizi" è imprecisa. Il culto egizio prevedeva ad esempio l'offerta di cibo e bevande alle divinità. Nella sezione è riportato che: il sacerdote egizio offriva alla divinità celebrata una statua della dea Maāt. Se ciò può essere vero nel caso di un culto specifico, non è generale come lo si lascia intendere nella voce.
Manca l'intenzione di voler approfondire il concetto del sacro nel mondo degli Etruschi e dei popoli delle Americhe. Solo dopo aver delineato la "storia del sacro" occidentale, si analizza l'Asia, in una prosspettiva nuovamente occidento-centrica. In sostanza, se con le mie poche conoscenze ho individuato tante imprecisioni, credo che la voce debba essere rivista con molta attenzione, indicando i riferimenti per ogni sezione. Solo a quel punto si potrà discutere se le fonti sono sufficienti (dovrebbero essere molteplici per ogni sezione) e proporre delle modifiche. Lavoro lungo e molto complesso. --Harlock81 (msg) 11:31, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Rileggendo, mi accorgo inoltre che il Neolitico è il Neolitico europe e manca anche l'Africa. --Harlock81 (msg) 11:37, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Grazie per la visita :-) in effetti mancano ancora molti capitoli e come vedi la voce è largamente incompleta per questo ho chiesto aiuto!!! L'orgine del termine è meglio precista nel capitolo sul mondo romano. Ovviamente è una convenzione utilizzata: tutti gli studiosi del mondo utilizzano questo termine per convenzione onde indicare quello che è scritto nell'incipit, questo è incontestabile e la fonte è ben citata, se non sei d'accordo inserisci una fonte che critica la precedente. Ma non c'è. Non sono d'accordo invece su alcune tue annotazioni di errore, ma anche questo è interessante in quanto mi spinge a citare le fonti di modo che tu potrai aggiungerne delle altre che le contestano. Infatti qui non c'è nulla di Xinstalker ma solo fonti a volte citate a volte no, non le ho messe tutte per comprensibili ragioni, ma le inserirò di volta in volta nei punti ritenuti 'deboli' dalla comunità, ti invito quindi a inserire "citazione necessaria" dove lo ritieni opportuno. Nei prox giorni provvedo. Ti inviterei comunque a leggere attentamente tutta la voce e la pagina di discussione: lì vengono riportati i primi termini non occidentali del sacro (sanscrito, cinese, coreano, vietnamita, pali) e la necessità di allargare all'Africa. Grazie ancora se vorrai e potrai collaborare. Concordo con te che è un lavoro lungo e faticoso e per questo chiedo aiuto, ma non vorrei leggere luoghi comuni o osservazioni su impressioni, piuttosto richieste di fonti (per favore non tanto per.. ma per collaborare attivamente, approfondendo alla voce...) o fonti che integrano o contraddicono le stesse. Insomma un lavoro serio ed accurato anche se dovesse costare più di un anno ancora. Grazie. Rispetto al rito della dea primordiale Maat vorrei che precisassi tale osservazione in quanto a me non risulta così, inserirò la fonte ovviamente, potrei sbagliare (o potrebbe essere sbagliata), ma tu precisi che non sempre era così. Non sempre quando ad esempio? :-) Poi non manca l'intenzione di approfondire gli etruschi e i popoli delle americhe, evidentemente non hai letto di ciò che ho scritto nella pagina di discussione. Ti pregherei a collaborare attivamente ma ti pregherei anche di prestare attenzione a ciò che è scritto vorrei confrontarmi sui contenuti che già di per sé sono molto faticosi. --Xinstalker (msg) 12:10, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Se tu stai tanto attento alle fonti mancanti nelle altre voci, come hai potuto scriverne una che ne è tanto carente? Comunque:

«La religione dei templi egizi era costituita da una serie di riti formali e di cerimonie che miravano, mediante un pefertto svolgimento, a garantire al paese il favore degli dèi: essi erano modellati su vari momenti della vita quotidiana.
Perciò il dio, come ogni Egizioano, si svegliava ogni giorno, faceva colazione, adempiva ai suoi doveri quotidiani, pranzava e cenava e alla sera andava a dormire. Ogni giorno, all'alba, magazzine e botteghe si riempivano di persone affaccendate a preparare le offerte per il servizio mattutino: pane, birra e dolci freschi, una brocca di vino, frutta e verdura fresca, carne (uccelli selvatici o vitelli, buoi nelle grandi occasioni), mazzi di fiori.»

etc... --Harlock81 (msg) 12:46, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
  1. ^ Kenneth A. Kitchen, Templi e splendori degli dèi, in Il Faraone trionfante. Ramses II e il suo tempo, Bari, Laterza, 1998 [1982], ISBN 8842042625.
Me non ne ho scritta una, ne sto scrivendo una e ho chiesto aiuto a diverse persone tra cui te!! Ti sto chiedendo una mano anche inserendo le citazioni necessarie per me alcune cose sono scontate per altri come te no. La tua fonte dice cose note, ti ho chiesto se vuoi contestare il rito di Maat dove questo viene limitato ad alcuni Dei. Lì non dice nulla. --Xinstalker (msg) 12:51, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Scusami, ma dov'è che tu parli del rito della dea Maat? Durante il rito quotidiano, il sacerdote egizio offriva alla divinità celebrata (quale?) una statua della dea Maāt, simbolo della forza cosmica, della verità e della giustizia.
Quale divinità veniva celebrata? Se non specificato, la divinità è generico, ergo, un esempio di divinità che non veninvano onorate offrendo loro una statua di Maat. Di conseguenza la frase presente nella voce è almeno imprecisa, probabilmente scorretta. --Harlock81 (msg) 12:56, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
(conflit) Ho capito :-) ho capito bene tutto... Ripristino la pagina di sacro che c'era prima di gran lunga più accurata. Metto la presente fatta imprecisamente da me in una sandbox per lavorarci sopra. Per dare il tuo giudizio non hai nemmeno cercato di capire prima quale fosse la mia fonte, il tuo manuale assolutamente non specialistico della materia ti bastava. Se vuoi discutiamo nella sandbox :-)--Xinstalker (msg) 13:01, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Primo, tu la fonte non l'hai citata. Secondo, che il mio manuale sia meno accurato è al momento una tua opinione, dal momento che l'accuratezza delle tue fonti non è verificabile, perché appunto non erano indicate.
Infine, trovo questa definizione: Il termine sacro deriva dal latino sacer (intoccabile perché appartenente al dio) e indica ciò che è dedicato alla divinità ed al suo culto. più comprensibile di quella con cui l'avevi sostituita. --Harlock81 (msg) 13:09, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Calma a tutti e sangue freddo. Se serve una citazione, chiedila a Xinstalker qui o chiedila nella voce stessa. Invito Xinstalker a continuare a lavorare qui. Nbit 14:09, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
L'ho chiesta io la fonte, in voce. Nbit 14:29, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Non serve una citazione, serve che siano indicati i riferimenti della maggior parte delle affermazioni riportate nelle sezioni, con la stessa cura ed attenzione con cui sono stati richiesti altrove.
Trovo inoltre imbarazzante che si riassuma la religione sumera e la storia sumera in quattro righi; che la religione egizia appaia come una struttura monolitica, nonostante i suoi tremila anni di storia, descritta in ventidue righe e si affermi che un manuale, che comunque dedica 38 pagine all'argomento, non sia adatto a fornire informazioni per una tale sezione perché divulgativo.
È questa risposta: tutti gli studiosi del mondo utilizzano questo termine per convenzione onde indicare quello che è scritto nell'incipit, questo è incontestabile e la fonte è ben citata, se non sei d'accordo inserisci una fonte che critica la precedente. Ma non c'è., ma cos'è, una barzelletta? Perché io cosa ho detto? L'incipit riporta informazioni errate? No, l'incipit è poco chiaro e tale infatti resta. Non dico di eliminare la frase, ma di spiegarla, quantomeno, utilizzando qualche parola in più ed eventualemnte integrarla con la definizione da vocabolario che prima apriva la voce. (se serve una fonte, il mio Garzanti la riporta quasi identica). --Harlock81 (msg) 17:22, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Non ci resti male se non ti rispondo... vero? ;-) --Xinstalker (msg) 18:14, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Piuttosto continua a precisare le fonti che hai utilizzato, che wikipedia ne trae maggior guadagno. --Harlock81 (msg) 18:32, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Chiedi fonti per info su cui hai dubbi e ti sarà dato :-). Sempre che chiedi con cortesia, ti leggi le pagine di discussione, sei costruttivo e se vuoi criticare qualcosa cerchi anche di supportarla con fonti, altrimenti :-P --Xinstalker (msg) 18:42, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]
Francamente non ho capito il motivo della tensione tra voi due, che mi sembra risiedere in precedenti vostri e che non conosco. Secondo me se Harlock81 mette i cn e Xinstalker ci mette le note va benissimo :-) Certo, con calma, senza fretta e possibilmente tenendo i toni bassi. Una sola cosa vorrei chiedere a Harlock81: se ritieni che si debbano apportare miglioramenti alla voce, intervieni direttamente in voce, sii bold. Se invece li chiedi a Xinstalker, i miglioramenti, sii paziente che non credo Xinstalker abbia difficoltà a inserire le fonti necessarie o a riformulare meglio questa o quella frase. Dagli solo il tempo :-) Inspirate, espirate, il Brahman è tutto intorno a voi :-) Nbit 02:02, 20 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Il sacro tra il Paleolitico e il Neolitico[modifica wikitesto]

Ho inserito i citazione necessaria nelle prime due sezioni. Andrebbero specificate alcune altre informazioni:

  • chi ha coniato il termine homo religiosus e perché;
  • chi ha suggerito che la tomba possa essere interpretata comne un uovo (ad esempio, perché non come il grembo materno?)
  • chi dice che il contadino iniziò a svelare il mistero della fecondità; in cosa consiste tale mistero?
  • le prime esperienze del Sacro risalgo a Sumeri ed Egizi, cosa accadeva in Oriente?
  • l'uomo di cui si parla è generico per popolazione umana su tutto il globo? Se si, perché gli esempi sono relativi soltanto alla cultura occidentale?

Spero di non risultare sgarbato, perché non era mia intenzione esserlo nemmeno la prima volta. --Harlock81 (msg) 19:46, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Va meglio ora. Ho iniziato ad inserire le note. Pensavo fossi più a dentro la materia e potessi dare una mano, non lo sei. Il mistero della fecondità è il mistero di come si viene al mondo. Non abbiamo contezza di cosa avvenisse in Oriente, una civiltà orientale precedente a queste era quella di Harappa ma non siamo in grado di decifrare i loro scritti, sempre che di scritti si tratti. Per la nascita e la denominazione del sacro in estremo oriente devi aspettare il rispettivo paragrafo, non avere fretta e dai una mano piuttosto... o stai qui solo a sindacare? Se non hai materiali e sei interessato ti giro la bibliografia, ma sappi che in italiano non c'è moltissimo su quello.--Xinstalker (msg) 20:45, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Interrompo il mio inserimento delle note[modifica wikitesto]

In quanto l'utente che me le ha richieste mi ha improvvidamente minacciato di segnalazione. Riprenderò appena si sarà chiarito il tutto. altrimenti rimuovete anche la pagina come avevo già fatto io. Ho invitato l'Utente in questione a collaborare a questa pagina dopo aver avuto delle discussioni con lui, mi sembrava interessato all'argomento e pensavo così di coinvolgerlo in una voce che ritenevo interessanti. L'utente si è affacciato criticando questa voce in modo pretestuoso non avendo letto nemmeno la pagina di discussione e lamentando la mancanza di fonti ricordando che ne avevo richieste da altre parti. Ovviamente ho chiesto più volte io una mano per individuare i punti deboli del testo e delle note da inserire. Ma il suo atteggiamento è pretestuoso e provocatorio. Ora minaccioso. Sospendo. --Xinstalker (msg) 21:29, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Nel frattempo appunti per la nuova voce Homo religiosus[modifica wikitesto]

Chi vuole davvero collaborare si affacci.

  • De natura deorum 2,72 Cicerone parla di uomini religiosi ed ex relegendo connessi al culto con gli Dèi. Fa riferimento al mos majorum in quanto collegato al verbo relegere.
  • Lattanzio e Agostino legano questo termine e religare.
  • Medioevo prima opposizione tra religioso e laico.
  • Prima ricerca sull'esperienza religiosa nel XVI secolo Fénelon e Madame de Guyon.
  • F. Schleiermacher Reden über die Religion Berlino 1799 primo studio sull'esperienza del divino.
  • Max Scheler Vom Ewigen im Menschen Leipzig 1921 ulteriore definizione gli uomini religiosi.
  • R. Otto Das Heilige Klotz 1917 diff. uomo naturale e uomo dello spirito.

Riprendo il mio inserimento di note e fonti[modifica wikitesto]

Sposto in singole pagine i singoli capitoli di questa voce, lasciando qui solo il sacro negli studi 'contemporanei'. Lavoro in contemporanea con "Storici delle Religioni" lasciando elementi in pagina di discussione "Religione" per differenti definizioni di quell'ambito. Tutto ciò richiede moltissimo tempo e diverse revisioni, ma non abbiamo fretta. Se qualcuno non è d'accordo lo dica subito. Grazie --Xinstalker (msg) 15:43, 11 apr 2010 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni interrotti[modifica wikitesto]

Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 11:47, 18 giu 2020 (CEST)[rispondi]

Volevo segnalare che nella nota 39 si fa riferimento al passo 114 c,d del Fedone, controllando sul testo (anche in greco) non ho avuto però riscontri. In generale poi quella sezione manca di riferimenti diretti ai testi delle opere degli autori citati. Saluti, Emanuele Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.9.80.30 (discussioni · contributi) 11:49, 3 gen 2021 (CET).[rispondi]

ː Hai ragione; ho corretto il riferimento (Fedone, 79 d). Ontoraul (msg) 13:30, 3 gen 2021 (CET)[rispondi]