Discussione:Polietilene tereftalato

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Emissioni dal PET[modifica wikitesto]

Il PET nei suoi diversi trattamenti, riciclaggi e smaltimenti viene spesso riscaldato anche a temperature superiori ai 100° C. Ci sono studi che indichino quali e quante siano le emissioni provenienti da PET quando viene scaldato (es. nelle soffiatrici), fuso (es. nelle presse) o bruciato? Analogamente chiedo per il PE. Grazie. Massimo

Per me è curioso che viene approfondito solo l'utilizzo come resina adatta al contatto con alimenti e non l'uso tessile che mi sembra assolutamente prevalente--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 22:38, 14 ott 2011 (CEST)[rispondi]

Ho ampliato la sezione sull'utilizzo tessile per la tua gioia. :)
Riguardo alla prevalenza di tale utilizzo, non ne sarei molto convinto: a tale proposito sarebbe interessante inserire un diagramma a torta che indichi la percentuale (in tonnellate all'anno) di PET destinato alle varie applicazioni (ovviamente citando la fonte e il periodo al quale si fa riferimento). --Aushulz (msg) 16:40, 22 ott 2011 (CEST)[rispondi]
Ho ampliato ulteriormente inserendo dei dati sulla produzione, che indicano che la maggior parte del PET è assorbito dal settore alimentare: in particolare il 74% (in peso) è dedicato alla costruzione di contenitori per cibi e bevande. --Aushulz (msg) 17:03, 22 ott 2011 (CEST)[rispondi]
In effetti le mie conoscenze del settore erano un po' troppo datate. In Italia, almeno il primo uso che si era affermato era quello tessile. (al'epoca nel settore delle fibre chimiche l'Italia aveva un posto di assoluto rilievo) La produzione del PET botle grade fu di molti anni successiva e su brevetto della Dynamit Nobel. Non mi ritrovo, però nella descrizione della produzione degli usi tessili. Almeno per quello che era la produzione italiana nello stabilimento di fibre chimiche si arrivava al filo o al fiocco mentre la lavorazione a valle avveniva negli stabilimenti cotonieri o lanieri, quasi sempre in mischia con cotone (di solito 65% terital, 35cotone) o laniero (all'incirca 50%). Non so se la descrizione della produzione del Dacron sia quella corretta.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 08:44, 25 ott 2011 (CEST)[rispondi]
Lo stabilimento di Acerra fu un vanto dell'industralizzazione del Mezzogiorno, poi destinato ad una prematura chiusura--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 09:12, 25 ott 2011 (CEST)[rispondi]
Il tuo excursus è particolarmente interessante. Se trovi le fonti, puoi inserire tali cenni storici nella voce. Riguardo al "bottle grade" penso che sarebbe utile inserire una tabella dei vari "grade" del PET. --Aushulz (msg) 01:30, 29 ott 2011 (CEST)[rispondi]


temperatura di fusione[modifica wikitesto]

Non riesco a trovare informazioni affidabili, ma in generale si parla di temperatura di "rammolimento" intorno a 260°C, e di degradazione del materiale a 340°C. Quindi ritengo che il 533 riportato come temperatura di fusione sia da correggere! Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 85.41.157.162 (discussioni · contributi) 10:29, 25 giu 2013‎ (CEST).[rispondi]

Temperatura indicata correttamente, ma in Kelvin. --Maxcip (msg) 15:00, 25 giu 2013 (CEST)[rispondi]
In Celsius corrisponderebbe a 259,85 °C, quindi penso che faccia riferimento alla "temperatura di rammollimento" citata dall'utente qui sopra, che non è sinonimo di "temperatura di fusione", dunque sarebbe da correggere la dicitura.
A tale proposito, potremmo modificare il template:Composto chimico aggiungendo appunto i campi "temperatura di rammollimento" e "temperatura di degradazione", che se non sbaglio al momento non sono contemplati. --Daniele Pugliesi (msg) 17:46, 25 giu 2013 (CEST)[rispondi]
Penso basti aggiungerli come parametri facoltativi, e usarli dove è il caso. --Paginazero - Ø 20:34, 25 giu 2013 (CEST)[rispondi]
Ovviamente, anche secondo me vanno inseriti solo in alcuni casi. --Daniele Pugliesi (msg) 00:33, 26 giu 2013 (CEST)[rispondi]

C'è un problema abbastanza grave: quasi all'inizio della voce si dice che il PET contiene ftalati. Nella Rete, praticamente è universalmente dichiarato che il PET non li contiene, anche perché per le sue caratteristiche non ne ha bisogno. Le due cose sono inconciliabili.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 93.147.39.149 (discussioni · contributi) alle 13:30 UTC del 6 agosto 2014.

Come può essere che non contenga ftalati se deriva dall'acido tereftalico, che è un isomero dell'acido ftalico di cui gli ftalati ne sono gli esteri?

"Nonostante contenga la parola "ftalati" nel nome, questi non sono usati nella sintesi del PET". La frase come è scritta ora è sicuramente sbagliata, in quanto invece sono usati nella sintesi i derivati dell'acido tereftalico. Vista la discussione prima di toglierla scrivo qua per chiedere un parere a tutti.--Fbet1 (msg) 13:28, 14 set 2016 (CEST)[rispondi]

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Polimero errato nominato nella voce[modifica wikitesto]

"Tutti questi procedimenti sono vantaggiosi dal punto di vista economico solo per lo smaltimento di grandi quantità di poliestere" Non stia parlando di PET?

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