Discussione:II legislatura della Repubblica Italiana

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dati ISTAT

I dati dei risultati elettorali sono stati modificati in base a quanto riportato nella pubblicazione dell'ISTAT, 45 anni di elezioni in Italia 1946-90, Roma, 1990.

Questi dati differiscono di poco da quelli inseriti precedentemente, che credo che siano stati acquisiti dalle tabelle presenti nel sito dell'Istituto Cattaneo [[1]]), a loro volta desunte da pubblicazioni antecedenti dell'ISTAT, Elezione della Camera dei deputati 7 giugno 1953, Roma, 1974, ed Elezione del Senato della Repubblica, 7 giugno 1953, Roma 1956, e fose tali dati all'epoca non erano ancora definitivi, rispetto a quelli pubblicati nel 1990.

Devo verificare meglio i dati della Camera di Unione Socialista Indipendente (USI), Unità Popolare (UP) e Alleanza Democratica Nazionale (ADN), che pertanto sono stati riportati in nota, fuori dalla tabella.

Inoltre ho rimosso il riferimento a candidature presentata al Senato, in Piemonte, dal Partito Nazionale Monarchico con la Lega Industriali di Destra, in quanto quest'ultima non è mai esistita (almeno ufficialmente!!! - gli industriali di destra all'epoca non "scendevano in campo" ma avevano altri mezzi per intervenire nella vita politica italiana).

L'equivoco credo sia nato perchè le pubblicazioni sopra riportate citano Pnm+1 ind. di destra (Piemonte) che però deve leggersi come: PNM + un indipendente di destra (Piemonte).

--Datman 17:05, Mag 2, 2005 (CEST)

risultati del Senato

Mi sembra che manchino i seggi assegnati con il recupero (se non ricordo male, la legge prevedeva un metodo d'Hont su base regionale per assegnare i seggi, nel caso non venisse raggiunto il 65%). --.mau. ✉ 17:19, Mag 2, 2005 (CEST)

legge elettorale del Senato

La legge elettorale in vigore sino alle elezioni del 1992 prevedeva l'elezione dei senatori per collegi uninominali con criterio regionale. Ogni regione costituiva una circoscrizione elettorale divisa in tanti collegi quanti erano i senatori da eleggere. In prima istanza venivano eletti i candidati che nel collegio ottenevano almeno il 65% dei voti. I seggi non assegnati venivano poi ripartiti su base regionale in modo proporzionale tra i gruppi elettorali (ossia i partiti) dei candidati non eletti. Essendo abbastanza elevato il valore del quorum, ben pochi candidati riuscivano ad essere eletti nell'ambito del collegio uninominale; solo quelli il cui partito poteva godere di un vasto bacino di consenso elettorale (come la DC nelle zone "bianche") o molto radicati nel territorio (come il SVP in Alto-Adige). Per avere un'idea, nel 1953 solo 7 seggi furono assegnati a livello di collegi, 6 DC e 1 SVP. Pertanto il criterio di assegnazione dei seggi era sostanzialmente di tipo proporzionale.

Per questo nelle tabelle dei risultati elettorali del Senato ho riportato i dati complessivi dei seggi, senza distinguere tra quelli conseguiti in modo uninominale e quelli assegnati in modo proporzionale, in quanto questa distinzione mi è sembrata poco significativa.

Probabilmente l'osservazione di .mau. si basa sul fatto che il numero totale dei seggi è inferiore al "canonico" 315. Bisogna tener presente che in origine il numero dei senatori da eleggere era determinato in base al numero degli abitanti (237 senatori nel 1948 e nel 1953, 246 nel 1958). Solo a partire dalle elezioni del 1963 il numero dei senatori fu fissato in 315 a prescindere dagli abitanti.

Lo stesso dicasi per le elezioni della Camera: 574 deputati nel 1948, 590 nel 1953, 596 nel 1958 e 630 dal 1963 in poi.

Forse sarà il caso di creare una voce per il sistema elettorale italiano!

Documentazione sulle leggi elettorali e altre utili informazioni si possono comunque trovare sul sito della Camera ([2]) seguendo da menu il percorso:

• /Norme/Leggi elettorali/

e su quello del Senato ([3]) seguendo da menu il percorso:

• /L'istituzione/La legge elettorale/

Ciao,

--Datman 19:40, Mag 3, 2005 (CEST)

ok, non avevo pensato che i senatori totali al tempo potevano essere meno di 315... grazie, .mau. ✉