Discussione:Gambellara

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Mentre inserivo nella pagina di Gambellara il link alla pagina ufficiale del comune, ho rilevato che almeno una parte dei testi era copiata da quest'ultima.

Spino (21.06.03)

Ho fatto alcune prove a casaccio e non riesco a riprodurre la situazione. Puoi indicare il testo "incriminato". E se è proprio uguale propongo di togliere la parte dubbia e spostarla in questa /Discussione.

Tomi (24.6.2003, ora di andare a nanna)

Scusa Tomi, ma questa settimana ho 5 operai in casa ed io sono l'elettricista. comunque i paragrafi Storia e Geografia sono copiati dalla parte "Cenni Storici" del sito

Spino (24.06.03)


Il testo che segue è stato tolto dalla scheda di Gambellara per sospetta violazione dei diritti d'autore in quanto appare identico al testo presente nel sito del Comune di Gambellara sotto il titolo di Cenni storici


Situata allo sbocco della vallata del Chiampo, in posizione panoramica sulla pianura veneta, Gambellara si trova ai confini tra la provincia di Verona e quella di Vicenza, dalla cui città capoluogo dista circa 22 km. La particolare posizione geografica del centro, i ricordi storici legati ad un episodio risorgimentale non trascurabile, una diffusa fama derivata dalla produzione vinicola, ne fanno una ridente località meta di piacevoli gite fuori porta. E' vicina alle grandi vie di comunicazione e ciò favorisce lo scambio commerciale: il comodo casello di Montebello Vicentino sull'autostrada Serenissima è solo a pochi km di distanza, così pure la strada statale n.11 Padana Superiore che la collega nella direttrice Verona-Vicenza (la direttrice dell'antica via Postumia) mentre la linea ferroviaria Milano-Venezia, a circa una decina di Km dal centro, rimane un po' più lontana.

L'origine del paese è incerta anche se sicuramente risalente al periodo longobardo, come è documentato dalla località di Sorio, la quale nel VII rappresentava una fara longobarda. Testimonianze documentarie attendibili nominano il paese di Gambellara intorno al XI secolo quando era presente in loco un munito e ricco castello che costituiva per gli abitanti una valida difesa del confine verso Verona. Il castello fu distrutto il 16 ottobre 1243 dall'esercito di Ezzelino da Romano e non venne più ricostruito. Rimase nel territorio un'unica fortificazione, la torre di Confine, che in epoca segnava il limite dei municipi di Vicenza e Verona che fu bruciata dagli imperiali nella Guerra della Lega di Cambrai (1513).

Successivamente sia Gambellara che Sorio, che appartenevano ai Vescovi di Vicenza, nel 1288 furono donati in feudo ad Antonio Giudice di Sarego. Durante la dominazione degli Scaligeri (1311-1387) Gambellara fu aggregata al territorio di Verona ma nel 1390 veniva restituita a Vicenza, seguendone le sorti.

La posizione geografica e quella strategica hanno spesso coinvolto il paese in lotte per questioni di confine, animando anche fra i due centri di Gambellara e Sorio una continua rivalità che ha caratterizzato la loro storia nei secoli. Nel medioevo, infatti, dopo essere state sotto il dominio dei Visconti, continuarono le contese per questioni di proprietà alle quali la Serenissima repubblica ritenne di ovviare, dividendo il territorio in due distinte aree: Gambellara Veronese e Gambellara Vicentina, lasciando però agli abitanti la libertà di rivolgersi al foro giudiziario sia dell'una che dell'altra città. A causa della confusione di tale situazione, nel 1621 si decise di dividere il paese in tre comuni distinti: Gambellara Veronese con Terrossa e Sarmazza, compresa nella provincia di Verona e Gambellara Vicentina, in quella di Vicenza, mentre Sorio era comune autonomo con Torri di Confine, anch'esso sotto Vicenza. Ai primi dell'ottocento dei tre comuni se ne formarono due: Gambellara Veronese con Terrossa e Sarmazza con sede comunale a Roncà e Gambellara Vicentina con Torri con sede comunale a Sorio. Oltre alle rivalità, le popolazioni residenti dovevano fare i conti con le avversità dell'ambiente naturale. A partire dal secolo XV, ad esempio, i ricorrenti straripamenti del torrente Chiampo, derivato artificialmente dal suo sbocco naturale nel Guà ed immesso nell'Aldegà senza preventive opere di allargamento, mettevano a dura prova il lavoro delle genti, gratificato, infine, dopo la sistemazione dei canali di scorrimento, dalla bonifica dei terreni paludosi in rete coltivabili. La guerra della Lega di Cambrai, all'inizio del XVI secolo, ridusse la popolazione in miseria ed il paese a un cumulo di macerie. E ancora la peste del 1630, che dimezzò quasi la popolazione. Il periodo risorgimentale vide il territorio di Sorio testimone nella giornata dell'8 aprile 1848 di un tragico fatto d'armi, chiamato comunemente "battaglia di Sorio" che contrappose la forte armata austriaca al comando del Maggiore Generale Principe di Liechtenstein alle forze volontarie di giovani universitari, i cosiddetti "crociati" per via della croce rossa che portavano sul braccio o sul petto, riunite sotto la guida del Generale Marc'Antonio Sanfermo. Sulle colline che circondano Sorio, oggi, a testimonianza di quel tragico fatto di sangue in cui persero la vita una cinquantina di giovani volontari, rimane un obelisco costruito nel 1868 ad opera dell'architetto Antonio Caregaro Negrin, restaurato nel 1907, il quale compare anche nello stemma comunale.

Infine, per volontà dell'Imperatore Francesco Giuseppe, sotto il dominio austriaco, con Decreto del 23 Marzo 1858 i due comuni vennero riuniti con il nome definitivo di Gambellara, assegnando tale centro al territorio di Vicenza così come si presenta oggi.

Qualcuno ha qualche foto da caricare?[modifica wikitesto]

Qualche bella foto di Gambellara da caricare, nessuno c'è l'ha?

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