Discussione:Dialogo interreligioso

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Didascalia controversa[modifica wikitesto]

Vorrei far sommessamente notare all'autore della didascalia della foto che cio che propone come immagine e come storia è l'esatto opposto del rispetto interreligioso. Rispetto interreligioso sarebbe stato quello di conservare i luoghi per come erano stati destinati, luoghi di preghiera per l'altra religione. Il fatto che davanti la chiesa fosse stato costruito un minareto vuol dire che essa era stata trasformata in moschea come accadde un paio di secoli prima a Santa Sofia in Istanbul. Il fatto che sul minareto venisse issata una statua della Madonna significa che la chiesa, divenuta moschea, è stata trasformata di nuovo in chiesa. Peraltro issando una immagine, la profanazione della moschea è stata tra le più gravi. Chi mastica un minimo di religione islamica sa cosa intendo. Quindi più che rispetto interreligioso è semplice rispetto ed economia dei materiali da costruzione... e aperta violazione del rispetto interreligioso.... Non bastano due piume per trasformare un pollo in un pavone. Riflettici su... ciao --Xinstalker (msg) 19:27, 12 set 2008 (CEST)[rispondi]

Normalmente nelle stesse guerre gli edifici religiosi venivano distrutti in odio alla fede altrui. Chiaramente, successivamente alla conquista, l'edificio è stato utilizzato dai vincitori per il proprio culto. In particolare il minareto davanti alla facciata della chiesa (ricordo che originariamente era una chiesa e solo successivamente fu riadattata a moschea) si sarebbe potuto demolire...ricavandone i materiali da costruzione!
Parlare di profanazione di moschea è assolutamente fuori luogo.
Il rispetto religioso passa anche attraverso la tutela (riutilizzare è un modo di conservare) del patrimonio artistico della religione altrui.
N.B.: In quella località non c'è una comunità islamica alla quale devolvere la moschea, quindi se non si fosse ri-trasformata in chiesa, dell'edificio non resterebbe molto. E chiunque mastica un minimo di religione islamica sa che un minareto senza la moschea serve a ben poco.  AVEMVNDI (msg) 15:59, 13 set 2008 (CEST)[rispondi]
Non a caso ho citato Santa Sofia, credo che tu sappia che sono centinaia le ex chiese divenute moschee, o gli ex templi pagani divenuti chiese senza che si distruggesse nulla ma modificando solo quello che serviva, disinteressandosi completamente del 'rispetto interreligioso'... sentimento o vissuto che non ci azzeccava nulla, soprattutto all'epoca e dopo le guerre... Ho detto la mia, tu hai detto la tua. Chi passerà qui si farà una idea sua. :-) Ps. non ho la minima intenzione di correggere la didascalia perché la trovo, con tutto il rispetto, talmente paradossale da essere "divertente". Ps. Visto che siamo in tema, una curiosità: alcune moschee iraniche che si riteneva fossero state erette su strutture di templi mazdeisti, ad una analisi archeologica più accurata risultano essere templi buddhisti a loro volta eretti dai primi invasori mongoli. Curioso, in quanto le credenze buddhiste erano considerate orripilanti dai musulmani a tal punto che la radice della parola buth (infedele) deriva proprio da lì, a differenze della religione mazdeista considerata comunque del libro. Curiosità... a proposito della necessità di radere al suolo i templi considerati 'nemici'. Cordialità --Xinstalker (msg) 16:41, 13 set 2008 (CEST)[rispondi]
Ci sono anche molte chiese trasformate in moschee, come puoi trovarne a Costantinopoli (solo una chiesa in quella città è sempre stata una chiesa e per trovarla bisogna faticare) e a Roma puoi trovare non solo il Pantheon trasformato in basilica, ma qualche "curiosità" nei sotterranei di san Clemente. Nella "modifica di ciò che serviva" penso che tu non voglia includere il minareto :)
Secondo me il rispetto interreligioso, sviluppatosi nei secoli, ha avuto come avvisaglie episodi come quello descritto nella didascalia, dove il 'nemico' non era considerato diabolico. Un primo passo verso il dialogo.  AVEMVNDI (msg) 17:10, 13 set 2008 (CEST)[rispondi]
Questo l'ho capito dalla tua precedente risposta, ma io preciserei meglio in didascalia l'esempio. Comunque fai come credi--Xinstalker (msg) 17:31, 13 set 2008 (CEST)[rispondi]

Anche sulla Colonna Traiana c'è la Madonna ma questo non significa rispetto interreligioso nei confronti dell'ellenismo professato da Sallustio, Porfirio o Giuliano o Massimino, etc.etc. anzi...--Xinstalker (msg) 17:33, 13 set 2008 (CEST)[rispondi]

La Colonna Traiana non è un monumento religioso. E mi sembra difficile manifestare rispetto interreligioso verso una religione estinta come il paganesimo classico. Da parte mia sono convinto che l'autentico dialogo interreligioso sia una manifestazione di rispetto verso i fedeli dell'altra religione e non un generico relativismo o sincretismo, per cui si possano importare credenze altrui.  AVEMVNDI (msg) 16:09, 14 set 2008 (CEST)[rispondi]
Aspetta, non sto mettendo in discussione quello che dici ora. Sto solo sostenendo che la tua didascalia è paradossale in quanto vorrebbe far passare come rispetto interreligioso quello che è a mio avviso esattamente l'opposto. Se sostieni che la Colonna Traiana non è un monumento religioso significa che non conosci, quanto meno a fondo, la religione romana. Tuttavia un altro esempio può essere più evidente, l'obelisco. Credo tu sappia che è un monumento religioso in quanto rappresenta la materializzazione di un raggio di sole espressione di un dio. Bene i cristiani vi inserirono, coerentemente con il loro credo, una croce in alto. Tutti i monumenti religiosi pagani se cristianizzabili non furono distrutti, gli altri sì. Questo quando ancora vi era chi praticava in Senato la religione romana. Certo fu un processo progressivo, ma inarrestabile. Vi sono molti studi al riguardo. I cristiani hanno fatto ciò esattamente come hanno fatto con il minareto in questione. Non era rispetto interreligioso prima, non lo era dopo. I musulmani si sono comportati analogamente, non hanno distrutto i templi buddhisti in Persia pur essendo un credo ai loro occhi abominevole, li hanno resi moschee distruggendo le statue di Buddha e Bodhisattva in quanto deità pagane. Ma non hanno distrutto i templi nelle fondamenta. L'unico episodio che io conosca di distruzione nelle fondamenta è nei confronti delle università indiane nel corso del XIII secolo. Ma credo abbiano fatto ciò perché tra le precedenti 'rovine' tornavano a riunirsi gli studiosi superstiti come in alcune cronache tibetane (di pellegrini tibetani) viene riportato. Con i cristiani, i mazdeisti e gli ebrei non impedivano la presenza di templi ma ne riducevano drasticamente il numero. Questo perché il loro totale annientamento gli era impedito dal loro stesso Libro sacro. Analogamente hanno fatto i cristiani con gli ebrei, ma questo per intervento di Agostino, come sai. Io mi limito solo a fare queste osservazioni. Non voglio intervenire in un dibattito su un presunto sincretismo che francamente non mi interessa. Cordialità. --Xinstalker (msg) 18:10, 14 set 2008 (CEST)[rispondi]
Mi permetto di intervenire, dando ragione a Xinstalker: quanto scritto nella didascalia è fortemente opinabile e avrebbe soprattutto bisogno di fonti. Aggiungo che semmai lasciare una chiesa così com'è potrebbe (potrebbe, ma ci vorrebbero ben altre manifestazioni) essere segno di dialogo, non certo riutilizzarla per i propri scopi. --Paola Michelangeli (msg) 18:25, 14 set 2008 (CEST)[rispondi]
Quoto anch'io Xinstalker. Il fatto che l'episodio riportato rappresenti un esempio di "dialogo interreligioso" è un'interpretazione personale, e per dimostrare il contrario servirebbe almeno una fonte. Procedo a rimuovere l'immagine. --mπ [–√–] 08:19, 18 set 2008 (CEST)[rispondi]