Discussione:Cisterna di Latina

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Comuni italiani
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CSeri problemi di scrittura. Linguaggio comprensibile, ma con stile poco scorrevole. Strutturazione in paragrafi carente. (che significa?)
CSeri problemi relativi alla verificabilità della voce. Carenza di fonti attendibili. Alcuni aspetti del tema sono completamente privi di fonti a supporto. Presenza o necessità del template {{cn}}. La delicatezza del tema richiede una speciale attenzione alle fonti. (che significa?)
CSeri problemi relativi alla dotazione di immagini e altri supporti grafici nella voce. Mancano alcuni file importanti per la comprensione del tema. (che significa?)
Note: Andrebbe asciugato nello stile di scrittura
Monitoraggio effettuato nel febbraio 2013

Panorama Cisterna[modifica wikitesto]

Lasciate come panorama la foto nella quale si vede piazza XIX Marzo e un pezzo di Comune Vecchio. E' più carina e rappresentativa della nostra città.

Per me non c'è nessun problema Ayers (msg) 19:17, 29 ott 2009 (CET)[rispondi]

Suessa Pometia[modifica wikitesto]

chi è il wikipediano che ha aggiunto quella indicazione sui ritrovamenti in località san valentino ? (attribuiti alla città misteriosa di Suessa Pometia)?

Gradirei essere contattato sulla mia pagina, perchè ricerco informazioni a riguardo! saluti! (dell'utente ho solo un ip address dinamico, quindi non ci faccio nulla!)

Saluti! -- --Luciano.comelli

Misteriosissima Ulubrae![modifica wikitesto]

Ulubrae è una misteriosissima città citata da vari autori classici, la cui collocazione non è mai stata appurata, neppure in ragionevole via ipotetica se non fino a qualche decennio fà (e spesso la si "cercava" sui monti lepini settentrionali, attorno a Cori).

In particolare mi stupisco che in questa voce si parli di "probabile" localizzazione a Prato Cesarino, località che conosco e che mi risulta non presentare particolari ritrovamenti. Da dove viene questa ipotesi? E le successive citazioni su Ulubrae e le sue vicende (allagamento?)?

Lo chiedo anche perchè sono molto interessato all'argomento, e chi ne sapesse qualcosa essendo magari appassionato può capire quant'è difficile informarsi e studiare in questo campo, sopratutto per l'area pontina.

Per il resto non ho nulla da mettere in dubbio, però suggerisco all'autore di circostanziare con citazioni gran parte delle affermazioni, specie quelle che riguardano ricostruzioni probabili ma in ultima analisi sempre ipotetiche (per esempio l'etimo ipotetico Cis Aeterna è originale di Umberto Pichi, quindi viene da un'ambito piuttosto "particolare"), in modo da guidare correttamente il lettore !

Faccio i miei complimenti comunque, la voce è stata notevolmente ampliata ed è un piacere leggerla! --Luciano.comelli 02:37, 16 ott 2007 (CEST)[rispondi]

Nuove informazioni[modifica wikitesto]

Se si inseriscono affermazioni come "sdegno cittadino" e critiche all'amministrazione comunale perchè la struttura urbanistica del comune non s'integra con le costruzioni vicine, bisogna anche inserire le fonti. L'utente è anonimo, quindi credo che fosse in buona fede anzi sono sicura che ha ragione ma queste sono le regole di Wikipedia. Caramella90 21:15, 5 feb 2008 (CET)[rispondi]

Qualcosa non quadra: ma la manifestazione non serviva a rifondare una squadra di calcio decente per Cisterna? Perchè l'anonimo l'ha legato alle disastrose condizioni dello stadio? Ayers (msg) 17:24, 29 set 2008 (CEST)[rispondi]

Nuovi contributi[modifica wikitesto]

Dato che ho iniziato francamente a stancarmi di dover continuamente eliminare sempre le stesse frasi dalla pagina e dato che lo stesso utente anonimo non mi ha mai risposto, scrivo qui i motivi per cui non si sono enciclopediche le due sezioni che continua ostinatamente ad inserire.

"A dicembre 2007, onde consentire la ripresa dell'attività, il consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo per il completamento del Centro Sportivo Domenico Bartolani, stanziando circa un milione e trecentomila euro.Nel 2008, l'amministrazione comunale, a seguito di una manifestazione pacifica di protesta di un centinaio di appasionati esasperati dalla perdurante attesa, ha presentato nuovi progetti e avviato una nuova gara d'appalto per il completamento dei lavori e per un importo approssimativo di un milione di euro. A Febbraio 2009 il cantiere non è ancora decollato."

In questa sezione ci sono recentismi, dettagli inutili e frasi NPOV. I lavori dello stadio non sono più ripartiti dal 2004, punto è questa -secondo me- l'unica informazione importante. Non ha senso inserire la votazione del consiglio comunale, il costo dello stanziamento, l'avvio di gare d'appalto che non hanno portato ancora a nulla. Si tratta di informazioni superflue. Quando il cantiere riaprirà, a quel punto, si scriverà che i lavori sono ripartiti e quando lo stadio sarà completato scriveremo che Cisterna ha di nuovo uno stadio. Inoltre uan frase come a seguito di una manifestazione pacifica di protesta di un centinaio di appasionati esasperati dalla perdurante attesa deve avere fonti neutrali, senza aggettivi come esasperati. E anche le cifre stanziate devono avere delle fonti.

Grazie all'attuale gestione parrocchiale, abile nel reperire fondi presso la generosa e facoltosa comunità e nell'intessere fruttuose relazioni con le istituzioni locali, nel corso degli anni la chiesa è stata integrata con la costruzione della casa parrochiale. Quest'ultima, dotata di rifiniture ed arredamenti di pregio, si presenta, sul lato destro dell'ex collegiata, come una naturale estensione del vicino palazzo dei servizi, sede dell'attuale municipio, e contribuisce a chiudere la visuale dalla vicina piazza XIX Marzo del campanile. A Febbraio 2009 sono in corso di ultimazione i lunghi lavori per la ricostruzione del tetto e altra manutenzione.

Questa è ancora peggio, passibile secondo me anche di denuncia da parte della Parrocchia di Santa Maria Assunta. Mancano le fonti e poi come può essere neutrale una frase in cui si definisce la gestione parrocchiale abile nell'arruffare i soldi e che la costruzione della nuova canonica ha chiuso la visuale di Piazza XIX Marzo. Oltre naturalmente al recentismo di febbraio 2009. Ayers (msg) 14:16, 20 feb 2009 (CET)[rispondi]

Onorificenze[modifica wikitesto]

c'è un problema di sovrapposizione di scritte nell'intelink delle onoreficenze, dovuto probabilmente (anzi, senza dubbio) al template Onorificenze. Non si può togliere e cambiare inserendo il link giusto a manina? --Nonno D'Acciaio (Scrivimi) 12:13, 7 feb 2010 (CET)[rispondi]

La parte storica è scritta due volte.[modifica wikitesto]

La parte storica è scritta due volte: i punti 3.6 e ssg sono la duplicazione di 3.1 e ssg. Stavo correggendo piano piano e controllando che le parti da me cancellate fossero identiche quando sono stato dichiarato "Vandalo" ed il mio lavoro è stato cancellato. Grazie.

La parte sui quartieri è stata massacrata. La riporto alla precedente versione enciclopedica, mentre copio qua l'attuale parte per recuperare le notizie storiche che possono essere aggiunte. --Ayers (msg) 18:30, 5 giu 2010 (CEST)[rispondi]

Cisterna Nord, Franceschetti e Collina dei Pini[modifica wikitesto]

Il quartiere comprende l'area settentrionale della città, in direzione Velletri. Comprende la primissima parte di Corso della Repubblica (fino all'incrocio con Via Manzoni), l'antico convento di Sant'Antonio (noto anche come Il Mulino), il quartiere sorto lungo Via Roma e la due zone residenziali di Franceschetti e Collina dei Pini. Franceschetti prende il nome dal vecchio Boschetto di Franceschetti di proprietà della famiglia, appunto, di Franceschetti; il Boschetto era il classico esempio e quello che era rimasto della famosa Macchia di Cisterna, con alberi secolari e un fitto sottobosco; luogo dove si appartavano le coppiette di Cisterna e dove andavano i ragazzi che saltavano le lezioni a scuola. Nei primi anni '70, la lottizzazione abusiva, e la costruzione abusiva di numerose ville e villette (tra le prime quella di un geometra del Comune) hanno distrutto un bosco di querce e sughere secolari. Ora ne rimangono pochissime e ben custodite dentro le ville e villette costruite abusivamente e nel tempo legalizzate dalle numerose sanatorie. Collina dei Pini: il quartiere che sorge lungo la Via Appia ha un bel nome, ma nonostante ciò, manca di numerosi servizi e strutture.

Cisterna Centro[modifica wikitesto]

È la parte storica della città. Comprende tutto il cosiddetto tratto del "Chilometro" (progetto mutuato da quello cosiddetto "Delle Palme" di Corso della Repubblica: dall'incorcio con Via Manzoni fino a Piazza Cesare Battisti), con Piazza XIX Marzo e il centro storico (Cisterna Vecchia, fino al vecchio Fosso Agrippina, da tutti i cisternesi chiamato Fosso Smerdino)). Nel quartiere rientra anche l'area di Via Salvatore Quasimodo e la zona residenziale sorta intorno a Piazza Volpi e a Piazza Martiri di Belfiore. --- Il centro comprende anche il quartiere Shanghai (a Cisterna Sciangai), soprannominato così per via del grande numero di abitanti (Shanghai, in Cina, è ancora oggi una delle città con più abitanti al mondo) nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale: le baracche, chiamate dai cisternesi "Le casette", erano state donate dal Sindaco di New York Fiorello La Guardia, e inserite nel piano di ricostruzione, conosciuto come Piano Marshall. Erano case in muratura ad un piano, a schiera, due camere, cucina e bagno, con tetto di coppi. Sono state demolite nei primi anni '70; resta il vecchio lavatoio, dove ora c'è la sede dell'Avis. Di tutte le Casette ora ne restano solo cinque, in Via Gobetti e nella slargo che si crea tra Via Fratelli Bandiera e Via Gioacchino Rossini. Alla "Stecca" di casette, non a schiera queste, ma graziosi villini, autonomi e con piccolo giardino, ne manca una, quella della famiglia Bizzoni, demolita non si sa perché negli anni a cavallo tra gli '80 e '90 del secolo scorso. Da qui, per i cisternesi "Il giallo della casetta che manca": ci sono tutte, tranne quella. Il quartiere, uno dei più caratteristici della città, negli ultimi dieci anni è stato ben riqualificato, e da zona popolare si è trasformato in un tranquillo quartiere residenziale in pieno centro della città. Si sviluppa essenzialmente lungo Via Primo Maggio (già Via Carlo Peroni), e comprende l'area da Via Simone Corsi, Via Po e Via Guido d'Arezzo fino all'incrocio con Via Roma. Nel quartiere c'è la piazza e il Monumento al Bersagliere, che ospita le reliquie di un milite ignoto caduto durante la prima guerra mondiale, la Scuola Media Statale "Plinio il Vecchio", il Ginnasio e Liceo Classico, la Scuola Elementare "Guido D'Arezzo" e la Scuola Materna "Primo Maggio".


Shanghai / Sciangai[modifica wikitesto]

Sorto dopo la seconda guerra mondiale su terreni tenuti a pascoli. Ora Cisterna Centro.

Quartiere della Stazione[modifica wikitesto]

Il quartiere della Stazione si sviluppa attorno alla fermata delle Ferrovie dello Stato. Quartiere storico, in quanto la Stazione di Cisterna è sempre stato un punto di riferimento importantissimo sulla direttissma Roma-Napoli. C'è sempre stato il quartiere della stazione: raso al suolo dai bombardamenti americani durante la seconda guerra mondiale, è stato ricostruito, così come è oggi, negli anni '50 e '60. Il quartiere comprende l'intera area fra Piazza Michelangelo e Piazza Cesare Battisti, compresa l'area ad est di Corso della Repubblica fra Piazza Battisti e l'incrocio con Via Martiri delle Ardeatine. Al suo interno la chiesa di San Francesco d'Assisi e la Scuola Materna ed Elementare delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.

Villaggio Mariotti[modifica wikitesto]

Il quartiere è essenzialmente una zona residenziale popolare privata. Il complesso di palazzine è stato costruito dal Cav. Mariotti. Via Agata Fiorini, la via che attraversa il quartiere, ha preso il nome dal primo nato nel Villaggio, una bambina di nome Agata. Il quartiere sorto per far fronte alle esigenze abitative seguite all'insediamento industriale a Cisterna, negli anni è stato caratterizzato dalla presenza di immigrati: prima italiani venuti dalle regioni limitrofe e poi da stranieri. Subito dopo gli italiani, nel quartiere si insediarono le comunità tunisine e marocchine. Oggi è abitato soprattutto da cittadini originari della Romania, dell'India e della Nigeria. Il quartiere comprende tutta l'area ovest di Corso della Repubblica nel tratto fra Piazza Cesare Battisti e il Ponte della Ferrovia, fino a Via Oberdan nonché il tratto iniziale di Via Monti Lepini fino all'incrocio con Viale America. Di "competenza" di Villaggio Mariotti era il "Campetto di Veronica", un piazzale sterrato in Via Oberdan, delimitato dalle canne del Fosso Agrippina (i cisternesi lo hanno sempre chiamato Fosso Smerdino) dove ora sorge la Scuola Materna, la Scuola Media e il monumento ai Marinai d'Italia e l'Agip. Appendice di Villaggio Mariotti era Villaggio Girelli (Via A. D'Achille), complesso di palazzine economiche e popolari costruito negli anni '60 dal costruttore Girelli.


L'Annunziata o Via Cori, da non confondere con il Tirassegno. E subito dopo le Quattrostrade[modifica wikitesto]

Il quartiere dell'Annunziata deve il suo nome ad un'antica cappella, una pieve un po' più grande, più larga, più alta e più lunga delle altre, tuttora esistente, posizionata su un incrocio, e dedicata alla Madonna del Divino Amore o dell'Annunziata (le vecchiette e le pie donne che frequentavano la chiesa diretta allora dal mitico parroco Mons. Angelo Ciarla, litigavano spesso sul nome della Madonna), dove era tradizione che i cisternesi recitassero il rosario durante il mese di Maggio (di questa antica tradizione è rimasta la festa del Divino Amore, che si svolge a Cisterna Vecchia sempre di Maggio). L'Annunziata era l'ultimo quartiere sulla strada per Cori, ed arrivava fino alla curva, dove ora sorgono due palazzi gemelli denominati Residenza del Gallo: subito dopo iniziava il Tirassegno, chiamato così perché, si dice, e qui si entra nella leggenda, sparavano i soldati per provare le armi. All'Annunziata per molto tempo, prima che si urbanizzasse così, come la vediamo oggi, operava un supermercato assai strano, gestito dai fratelli Spina, Peppe e Gennaro, di origine campana; si chiamava "Mercatus Circunforaneus". Già il nome la dice lunga, comunque nel "Mercatus", blindato da porte, portoni, rete metallica e bandoni di ferro, si poteva accedere solo suonando il campanello e soprattutto, come diceva chiaramente un cartello, se si effettuava una spesa minima di 15.000 Lire. I prezzi dei prodotti erano buoni, ma quindicimila lire, ai tempi, erano tante. I fratelli Spina vendevano generi alimentari anche nelle campagne, spostandosi con un furgoncino. Il Tirassegno era il luogo deputato dai cisternesi alle pasquette e scampagnate: c'erano grandi prati verdi, ettari di prati verdi, e querce secolari, fino a quando una scelta diabolica dell'amministrazione comunale, negli anni settanta, fu individuata come zona per lo sviluppo dell'edilizia economica popolare. Una vera e propria sciagura per Cisterna: lo sviluppo della città si andava a chiudere verso i monti piuttosto che aprirsi verso il mare. Al posto dei prati e delle querce milioni di metri cubi di cemento. Il quartiere che è sorto negli anni a venire, banalizzato dal numero della legge di edilizia economica e popolare, si chiamò Quartiere 167 (sic!) (Confronta: Quartiere San Valentino). Una Cisterna 2, con 11.000 abitanti e servizi vicino allo zero. Ci volle qualche anno perché il quartiere venisse chiamato con il nome del Santo degli innamorati, San Valentino, preso da un piccolo complesso di case (una decina), chiamato appunto San Valentino, che furono ben costruite alla fine degli anni '60 (belle case di colore pastello, con piccoli giardini e luoghi comuni: qualcosa è rimasto, ed è possibile vedere l'impianto originale) nel terreno del Tirassegno sul lato destro in direzione Cori, cinquecento metri prima delle famose Quattrostrade. Le Quattrostrade, un incrocio formato da Via Monti Lepini (Via Cori), Via Tivera e la strada che porta alla tenuta di Sbardella: l'incrocio è famoso ai cisternesi e non solo, che hanno vissuto gli anni '50 e '60. Le Quattrostrade era il luogo dove si le signorine facevano la vita, dove si praticava il sesso a pagamento. Le signorine venivano da fuori, e al nome proprio preferivano essere chiamate con quello del paese di origine: c'era la Sezzese, la Terracinese, la Formiana, la Velletrana, e tante altre a ben rappresentare l'intera provincia di Latina e zone limitrofe. A tutte le ore del giorno e della notte, sulla strada bianca di Via Tivera, trovavi sempre signorine ben disposte a concedere favori in cambio di cinquecento lire, con sconti per militari. Venivano anche dai paesi vicini, e anche il bravo scrittore Antonio Pennacchi, che apre questa pagina su Cisterna, da giovane partiva da Borgo Podgora con i suoi amici, per fare un po' di vita e forse qualche esperienza alle Quattrostrade (alle Quattrostrade Antonio Pennacchi gli ha dedicato anche un racconto). L'Annunziata ora comprende il tratto di Via Monti Lepini, con relative traverse, fra Viale America e Via Niccolò Machiavelli. Nel quartiere è compresa anche la zona residenziale sorta nei pressi dell'ITC "W.O. Darby" e del Liceo Classico e Scientifico, in Via Luigi Einaudi.

Ponte della Regina (già Pozzo o Pizzo Cafone)[modifica wikitesto]

Il quartiere del Ponte della Regina comprende una vasta area mista ad uso residenziale e agricolo, sorta lungo Via Marconi ma sempre più urbanizzata negli ultimi anni. Il nome originale era "Pozzo Cafone" o "Pizzo Cafone", così i cisternesi appellavano i primi abitanti, originari soprattutto degli Abruzzi (della parte confinante con la Ciociaria) di quello che sarebbe poi divenuto un quartiere. Famosa per la sua bontà, era la cucina della trattoria di Pozzo Cafone, la Casina delle Rose, gestita da Eustachio e consorte. I figli di Eustachio, che aiutavano il padre e la madre nella conduzione della trattoria il sabato e la domenica, una volta diventati, il primo medico e il secondo farmacista, non hanno continuato la tradizione di famiglia. Un vero peccato. Ponte della Regina: in pratica è il ponte sulla via Appia, ancora presente a fianco di quello attuale. Leggenda vuole che alla fine dell'800 in questa zona, in piena Macchia di Cisterna, vicino al passo che attraversava l'Appia (e non la ferrovia direttissima Roma-Napoli che fu costruita nel 1911, mentre i fatti sarebbero avvenuti fra il 1832 e il 1840 ), la regina Maria Cristina, vedova di Carlo Felice di Savoia, ospite dei Caetani, sia stata aggredita e rapinata dai briganti, che nella Macchia trovavano facile rifugio.

Quartiere San Valentino (già Quartiere 167)[modifica wikitesto]

Il quartiere San Valentino è il più grande e il più popolato della città. Comprende tutta l'area intorno a via Monti Lepini, a partire dall'incrocio con Via Machiavelli (Residenza del Gallo) fino alla località Quattro Strade, agli estremi confini del centro abitato. Il quartiere sorto come zona popolare alla fine degli anni settanta su quello che era fino ad allora parte del latifondo della famiglia Sbardella, soffre da sempre di una pesante carenza di servizi, insufficienti a coprire le esigenze della numerosa popolazione. Vi si trova la più vasta area verde cittadina, i Giardini Giovanni Paolo II meglio noti come il Parco. (Vedi anche l'Annunziata e Via Cori)

Cisterna Sud - Area Artigianale e Commerciale[modifica wikitesto]

Il quartiere comprende la periferia meridionale della città. In particolare l'ultimo tratto di Corso della Repubbica, la località Rotonda della Croce (che mutua il nome da un croce in ferro posta in memoria dei missionari Passionisti negli anni cinquanta) e Cerciabella (in presenza di una antica quercia centenaria, oggi scomparsa). Inoltre del quartiere fa parte l'intera area Ex Nalco, sfruttata come zona industriale e commerciale. La fabbrica chimica sorgeva in pieno centro cittadino fino ai primi anni '90 del secolo scorso. Nel resto dell'area, c'è la Caserma della Guardia di Finanza e una scuola superiore in costruzione. L'area ex Nalco fa da cerniera tra il centro cittadino e la zona artigianale.

Via Nettuno[modifica wikitesto]

Il quartiere nasce e si sviluppa lungo Via Nettuno, che unisce la città all'omonimo centro sul litorale romano, comprendendo anche la traversa di Via Aprilia e la località di Collemarcaccio.

Citazione spostata dalla voce[modifica wikitesto]

Sposto qui una o piú citazioni che ho rimosso dalla sezione iniziale della voce, in quanto non rispettano Wikipedia:Citazioni. Reinseritele solo dopo aver corretto gli errori (tipicamente, lunghezza e/o numero eccessivi, e/o carenza di fonti). Grazie, Nemo 12:40, 18 dic 2011 (CET)[rispondi]

«Qui cominciavano le paludi e i cisternesi erano tutti butteri, cow boys. Conoscevano solo il cavallo, le mandrie, le foreste ed i pantani. Ancora adesso - che la bonifica è stata fatta da un pezzo e girano pure in macchina - restano nell'animo sostanzialmente butteri: onesti ed orgogliosi.»

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