Discussione:Caso del sangue infetto in Italia

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All'epoca il Ministro della Salute era Francesco de Lorenzo non Duilio Poggiolini che non dovrebbe mai esserlo stato! --Gizetasoft (msg) 18:29, 16 mar 2012 (CET)[rispondi]

Come fonte per le informazioni contenute nella seconda metà dell'articolo si può inserire la puntata "non uccidere" del programma di Rai 3 "I dieci comandamenti", probabilmente è da questa puntata che sono state tratte le informazioni in quanto corrispondono perfettamente sopratutto nell'iter processuale recente della vicenda. A questo indirizzo c'è il servizio sullo scandalo, intitolato "l'epidemia":

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a13ff0c0-f0f5-41fd-8bb9-ccff3aa0fb38.html#p=

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Scandalo del sangue infetto. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 21:56, 24 gen 2018 (CET)[rispondi]

Unificazione alla voce Caso degli emoderivati infetti[modifica wikitesto]

L'utente [@ Gambo7] ha proposto l'unificazione di questa voce alla voce Caso degli emoderivati infetti. Io non sono d'accordo per le motivazioni esposte di seguito.

Innanzitutto, la voce Caso degli emoderivati infetti delinea in generale la situazione storica che ha portato alla diffusione di prodotti infetti e riporta per ciascun Paese un riassunto della situazione locale, rimandando gli approfondimenti alle singole voci. Quindi, nella denegata ipotesi di unificazione, al più bisognerebbe unificare questa voce a Caso degli emoderivati infetti in Italia, in quanto trattano lo stesso Paese.

È vero che in ambito giornalistico (e quindi anche nella saggistica) con "caso del sangue infetto" ci si riferisce indistintamente sia alla somministrazione di sangue intero ed emocomponenti che a quella di emoderivati risultati infetti da virus epatitici e da HIV. Tuttavia, gli scenari che hanno portato alla distribuzione di queste due macrocategorie di prodotti infetti sono diverse e ritengo quindi necessario mantenere la separazione tra le due voci.

Nel merito, per quanto riguarda il sangue ed emocomponenti, le motivazioni sono da ricercare in un'omessa attività normativa e un'omessa vigilanza e controllo sull'attività trasfusionale da parte del Ministero della Sanità. Queste omissioni sono state rilevate da molteplici sentenze civili ma non è stata mai nemmeno indicata una responsabilità penale, ovvero ad oggi non è dato sapere quali siano (nemmeno in ipotesi) le cause di queste omissioni.

Invece, per quanto riguarda gli emoderivati, il problema principale riguarda le importazioni dall’estero di prodotto finito e di plasma congelato (materia prima per la produzione dei farmaci emoderivati). Le imprese farmaceutiche, al fine di massimizzare i ricavi e consapevoli dei pericoli che questo comportava dal punto di vista della sicurezza, ricorrevano a donatori mercenari e a soggetti ad alto rischio infettivo. In questo caso, non solo è stata riconosciuta la responsabilità civile del Ministero ma sono scaturiti anche diversi procedimenti penali a carico di dirigenti ministeriali e delle imprese farmaceutiche.

In uno di questi procedimenti (rif. editto accusatorio riportato nella sentenza del Tribunale di Napoli citata in questa voce) veniva ipotizzata, ad esempio, a carico del dirigente ministeriale la "passiva acquiescenza all'adozione di procedure prive dei necessari requisiti di sicurezza" oppure di aver emanato "disposizioni finalizzate a ritardare l'eliminazione [dei prodotti infetti] allo scopo di favorire gli interessi economici dei produttori di emoderivati" mentre ai dirigenti delle imprese farmaceutiche veniva contestato, ad esempio, l'utilizzo di "plasma di provenienza illecita o non certificata o non sottoposto a screening e inviando in produzione sacche infette", di aver omesso "i dovuti controlli sulla provenienza del materiale biologico d'importazione da donatori occasionali privi di riscontro anamnestico e quindi altamente a rischio" oppure di aver omesso "di adottare nella pratica di lavorazione corrente procedure d’inattivazione virale di dimostrata efficacia".

In questo stesso procedimento, un difensore, facendo riferimento a un memoriale dell'assistito, ha proprio sottolineato il fatto che "si è sempre fatta una grande confusione fra le tematiche delle trasfusioni e il campo degli emoderivati" (minuto 07:20 del file 2 della registrazione dell'udienza del 18 marzo 2019). --Axeldt95 (msg) 00:04, 19 gen 2021 (CET)[rispondi]

Esattamente, questa confusione è tale che persino le varie voci mischiano gli argomenti. Quindi o si unifica tutto, o si procede ad un attento vaglio e revisione dei contenuti di tutte le voci. --Gambo7(discussioni) 06:30, 19 gen 2021 (CET)[rispondi]
Mi potresti riportare alcune frasi in cui si fa confusione tra le due problematiche? --Axeldt95 (msg) 13:07, 19 gen 2021 (CET)[rispondi]