Peter Scully

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Peter Scully
NascitaMelbourne, 13 gennaio 1963
Vittime accertate1
Vittime sospettate1+
Luoghi colpitiFilippine
Metodi uccisionestrangolamento
Altri criminiFrode, stupro, violenza sessuale, abuso sessuale su minore, atti di tortura e pedofilia, tentato omicidio, occultamento di cadavere, incitazione alla pedopornografia e produzione di materiale pedopornografico,
Arrestofebbraio 2015
Provvedimentiergastolo
Periodo detenzione2018 - in corso

Peter Gerard Scully (Melbourne, 13 gennaio 1963) è un criminale australiano.

È stato arrestato e accusato di aver commesso numerosi reati quali: frode, diffusione illegale di materiale pedopornografico, omicidio di una ragazzina di 11 anni, tortura e abusi sessuali su diversi bambini, tra cui un neonato di 18 mesi, per una totale di 75 capi d'accusa nelle Filippine.[1]

È sospettato anche di essere un serial killer, poiché si pensa che le uccisioni di bambini e bambine siano molte di più.

Nel 2011 Scully, dopo essere stato accusato di bancarotta fraudolenta, scappó da Melbourne per rifugiarsi nelle Filippine. Dall'isola di Mindanao, nel sud delle Filippine, iniziò a gestire materiale pedopornografico via internet, offrendo un servizio pay-per-view in cui era possibile guardare video in streaming di torture e violenze sessuali su minori tramite il Dark web. Particolarmente noto divenne il video Daisy's destruction, girato nel 2012, in cui tre bambine, Liza, di 12 anni, Cindy di 11 e la più piccola, Daisy, di solo 18 mesi, subiscono abusi da parte dello stesso Scully e di diverse donne asiatiche, Cindy venne uccisa da Scully mentre Liza e Daisy riuscirono a sopravvivere.

Nel febbraio del 2015, dopo la scoperta da parte degli inquirenti dei resti sepolti di una ragazza proprio nel terreno su cui era edificato un appartamento precedentemente occupato da Scully, è stato arrestato nella sua casa a Malaybalay City. Secondo la polizia la morte della giovane è stata causata da strangolamento, come è stato anche riferito dalla giovane partner di Scully, una ragazza filippina di 17 anni, che li ha condotti al vecchio appartamento dell'uomo. Nel giugno del 2018 è stato condannato all'ergastolo.

Al caso di Scully è collegato quello di Matthew David Graham, condannato in Australia a 15 anni di carcere nel marzo 2016 in quanto gestore di una rete di siti nel dark web specializzati in materiale pedopornografico contenente violenze e torture.[2]

  1. ^ Lindsay Murdoch, Death penalty call for accused Australian child sex predator Peter Scully in Philippines, in The Sidney Morning Herald, 20 settembre 2016. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  2. ^ John Carney, Louise Cheer, Child sex abuser Matthew David Graham who ran a network of child sex websites had a video that was 'one of worst things you could see', in The Daily Mail Online, 3 febbraio 2016. URL consultato il 23 gennaio 2017.

Collegamenti esterni

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