Coordinate: 41°53′40″N 12°28′43″E

Crypta Balbi

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L'edificio del museo, in angolo tra via delle Botteghe Oscure e via Caetani
Stato dei lavori nella parte interna del complesso, ancora in ristrutturazione (2007)
Maquette illustrativa dell'evoluzione del sito dal lato di via delle Botteghe Oscure. Sulla sinistra, la chiesa di S. Stanislao dei Polacchi (XVIII). Sulla destra, evidenziati gli edifici del portico antichi, ad un livello più basso dell'attuale sede stradale
Ricostruzione esemplificativa degli archi del portico

La Crypta Balbi è un complesso collegato all'antico teatro di Balbo a Roma. Oggi è una delle sedi del Museo Nazionale Romano.

Il sito

Sito in via delle Botteghe Oscure 31 nel rione Sant'Angelo, il museo è chiuso il lunedì ed osserva l'orario: 9-19,45. Sono possibili visite guidate su prenotazione il sabato e la domenica.

La sede museale fa parte di un vasto complesso di edifici (le chiese di Santa Caterina dei Funari e San Stanislao dei Polacchi, circa 7.000 mq con un patrimonio edilizio di circa 40.000 metri cubi) acquisito dallo Stato nel 1981 e che sorge, a sua volta, sul cortile porticato annesso al teatro di Balbo, fatto costruire da Lucio Cornelio Balbo nel 13 a.C., la Crypta Balbi, appunto.

Il complesso è costituito da un intero isolato racchiuso tra via delle Botteghe Oscure, via dei Polacchi, via dei Delfini e via Caetani, che nei secoli ha visto diversi usi e insediamenti:

  • in età romana l'urbanizzazione era costituita dalla Crypta Balbi, dalle case retrostanti e dal lato meridionale della Porticus Minucia, i cui resti sono visibili dall'altra parte di via delle Botteghe Oscure.
  • in età altomedioevale nel sito si insediò la chiesa-convento di Santa Maria Domine Rose, con il suo orto e gli annessi.
  • all'età medioevale risalgono le case di via dei Delfini.
  • in età rinascimentale vi si installò un convento di Santa Caterina con annesso Conservatorio (cioè orfanotrofio).
  • al Settecento risale la vicina chiesa ancora esistente di san Stanislao e l'annesso ospizio dei Polacchi.
Materiali provenienti dalle botteghe di VII secolo

La specificità della Crypta Balbi, nel contesto del Museo nazionale romano, è di essere un museo di archeologia urbana, che ricerca e documenta l'evoluzione di quello spazio, dei suoi insediamenti e delle sue destinazioni d'uso lungo i secoli.

Particolare attenzione viene dedicata ai ritrovamenti che documentano attività artigianali (materiali, attrezzi, produzioni) svolte nel luogo in età postclassica e altomedioevale, mettendo in rilievo la continuità del lavoro ed anche la qualità dei prodotti, in secoli generalmente considerati "oscuri", tra il VII e il X.

L'esposizione, finalizzata a mostrare l'evoluzione nel tempo delle attività e degli insediamenti, presenta ritrovamenti avvenuti in loco, ma anche reperti provenienti da altri siti, ed è molto curata e ben documentata, anche dal punto di vista didattico, descrivendo ampiamente non solo i reperti in mostra, ma anche i contesti storici ai quali essi fanno riferimento.

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