Conoidea

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Conoidea
Conus marmoreus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Gastropoda
Sottoclasse Caenogastropoda
Ordine Neogastropoda
Superfamiglia Conoidea J. Fleming, 1822
Sinonimi

Toxoglossa Troschel, 1848

Famiglie

vedi testo

Conoidea J. Fleming, 1822, detti anche Toxoglossa , sono una superfamiglia di molluschi gasteropodi della sottoclasse Caenogastropoda.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Conoidea è un gruppo di gasteropodi velenosi molto diversificati (circa 5.000 specie descritte per un totale stimato di ∼10–20.000), distribuiti in tutti gli oceani, latitudini e profondità.[2]

I gasteropodi di questa superfamiglia si distinguono per il possesso di una grande ghiandola velenifera, insieme a denti radulari altamente modificati che sono tenuti all'estremità della proboscide e utilizzati per iniettare veleno nella loro preda. La radula dotata di denti veleniferi è chiamata taxoglossa. Negli anni '90, le indagini anatomiche sui Conoidea hanno rivelato una grande disparità di anatomie preconfezionate, e i caratteri definiti in questi studi sono stati usati per aiutare a svelare le relazioni filogenetiche nella famiglia.[3]

Sebbene i nomi Conoidea e Toxoglossa siano spesso usati in modo intercambiabile nella letteratura, questo non è del tutto corretto perché alcuni dei taxa inclusi nella famiglia non hanno una radula toxoglossa.[4]

La morfologia radulare è molto variabile all'interno dei conoidea, ma si possono riconoscere quattro tipi principali:[5]

  • Tipo 1 o tipo Clavidae. È caratterizzato dall'avere cinque denti in ciascuna fila trasversale, comprendente un piccolo dente centrale, due grandi denti laterali a pettine e due denti marginali, solitamente a lama piatta. Questo tipo radulare si trova solo nella famiglia Clavidae.
  • Tipo 2 o tipo Pseudomelatomidae. Ha due o tre denti di fila, comprendenti marginali solidi, curvi e appuntiti e spesso un dente centrale piatto (Fig. 1c). I denti marginali sono attaccati alla membrana da una base piuttosto stretta e quindi liberi per la maggior parte della loro lunghezza. Questa dentatura caratterizza le famiglie Pseudomelatomidae e Pervicaciinae (Terebridae). Nelle Pervicaciinae la ghiandola velenifera è assente, e gli Pseudomelatomidae non usano denti marginali per trafiggere le prede.
  • Tipo 3 o tipo Turridae. Presenta due o tre denti per fila, comprendenti un dente centrale (spesso assente) affiancato da una coppia di denti marginali. Nella maggior parte dei casi i marginali hanno la cosiddetta morfologia a quadrilatero (o duplex). Di solito, il dente duplex è costituito da un elemento principale robusto e appuntito e da un arto accessorio più piccolo e snello. Questo tipo è il più variabile per morfologia ed è caratteristico della famiglia Turridae.
  • Tipo 4 o tipo ipodermico. È caratterizzato dalla presenza di due denti marginali, cavi in ciascuna fila, con la membrana subradulare molto ridotta o assente. Questo tipo di radula si trova sia nella famiglia Conidae che in alcuni Terebridae, da cui è stato derivato indipendentemente. È stato generalmente accettato che nei conoidi con questo tipo di radula la membrana radulare sia assente o vestigiale.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La superfamiglia risulta composta da 18 famiglie, di cui una fossile:[1]

Conoidea comprende anche un certo numero di generi, per lo più estinti, di incerta assegnazione a una famiglia. I generi esistenti sono i seguenti:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Conoidea, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 23 settembre 2020.
  2. ^ Abdelkrim et al., pag. 2356.
  3. ^ Yuri I. Kantor et al., pag. 251.
  4. ^ P. Bouchet et al., pag. 275.
  5. ^ Yuri I. Kantor et al., pag. 251-253.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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