Compagnie auto-avio sahariane

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Una "Sahariana" (SPA-Viberti AS.42) delle Compagnie Auto-avio sahariane

Le Compagnie Auto-Avio Sahariane (a volte riferite al singolare, come "La Compagnia") furono delle speciali unità militari italiane, attive durante la Seconda guerra mondiale ed operanti nel deserto Sahariano durante la Campagna del Nord Africa. Le loro operazioni militari si svolsero in Egitto, Libia e Tunisia[1].

Storia

Le Compagnie furono costituite alla fine degli anni '30, a seguito di una riconversione delle truppe montate su dromedario (i "Meharisti"), con il compito di svolgere operazioni di ricognizione a lungo raggio in terreno desertico. Erano composte da personale misto, italiano e libico.

Durante la campagna d'Africa della seconda guerra mondiale furono impegnate in ruoli esploranti, di ricognizione e controricognizione, spesso in contrapposizione alle analoghe unità britanniche dell'LRDG.[2]

Le compagnie erano composte da soldati esperti (gli "Arditi Camionettisti"), operanti a bordo di autoblindo AB41 e di camionette FIAT e Lancia (Fiat-SPA AS37, Fiat-SPA AS43, SPA-Viberti AS42 e Fiat 634), specificamente adattate al contesto desertico, e munite di mitragliatrici pesanti, cannoncini leggeri da 47 mm e 65 mm, e cannoncini antiaerei "Breda 35" da 20 mm.[3]

Il numero di Compagnie attive variò tra le 3 e le 5 nel corso della guerra, ognuna delle quali dotata di circa 20-30 camionette armate. Ogni compagnia era anche autonomamente dotata di 3 aerei Caproni Ca.309 "Ghibli" da ricognizione.

Nel 1940 inizialmente queste Compagnie erano aggregate al "Gruppo Maletti", ma di stanza nell'oasi di Cufra. In quella zona desertica della Libia italiana[4] si ebbe uno scontro con gli inglesi alla fine di gennaio 1941 a Jebel Sherif.[5]

«The enemy who were forty-four strong in two armoured fighting vehicles and five trucks had the advantage of close co-operation with aircraft and of being armed with Breda guns ( Il nemico (ossia l'Auto-avio sahariana), che consisteva in 44 militari con 2 autoblindo e 5 autocarri, aveva il vantaggio di cooperare strettamente con aerei e di essere armato di cannoni Breda). Ambush at Jebel Sherif. The Official History of the New Zealand Army at WWII.[6]»

In questo scontro vittorioso[7] avvenuto nella valle dello Jebel Sherif[8], gli inglesi dell'LRDG (Long Range Desert Group) ebbero un uomo ucciso e due catturati, incluso il maggiore Clayton, oltre ad accusare la distruzione di tre unità da combattimento mobili. Gli italiani ebbero tre morti e tre feriti[9] I rimanenti quattro inglesi scapparono a piedi nel deserto libico fino al Nilo. Al maggiore Clayton fu conferita la medaglia del Distinguished Service Order.[10]

Le Compagnie Auto-avio sahariane continuarono ad affrontare il LRDG nel 1941 e 1942, attuando anche un'incursione in Egitto sotto gli ordini di Del Pozzo.[11]

Verso il termine della Campagna d'Africa, nel 1943, i mezzi rimanenti delle diverse Compagnie vennero riuniti nel "Raggruppamento Sahariano" di Mannerini (detto anche "Gruppo Mannerini"), e come tali operarono con compiti di pattugliamento in Tunisia ma anche parteciparono a scontri nell'area di Mareth (Operazione Pugilist)[12], fino alla resa definitiva delle forze dell'Asse nel teatro africano.

Note

  1. ^ Video con combattimenti del "Raggruppamento Sahariano" in Tunisia
  2. ^ Fronte deserto
  3. ^ Pignato, Nicola; Cappellano, Filippo (2005). Gli autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito italiano fino al 1943. Roma: Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico
  4. ^ Mappa dell'area dello scontro di Jebel Sherif
  5. ^ Scontro a Jebel Sherif
  6. ^ New Zealand in WWII (in inglese)
  7. ^ Fotografia dei veicoli inglesi dell'LRDG distrutti
  8. ^ Gross, Chiarvetto and O'Carroll 2009, pp.10–17
  9. ^ Gross, Chiarvetto and O'Carroll 2009, pp.95–105
  10. ^ Raids in the Fezzan, su nzetc.org, New Zealand Electronic text centre. URL consultato il 18 maggio 2010.
  11. ^ Vicende delle Compagnie fino alla creazione del Raggruppamento Sahariano di Mannerini, operante in Tunisia
  12. ^ Gruppo Mannerini

Bibliografia

  • Giulio Bedeschi (1979). Fronte d’Africa: c’ero anch’io. Mursia, Milano.
  • Kuno Gross, Brendan O'Carroll, Roberto Chiarvetto. Incident at Jebel Sherif. Editore Kuno Gross. Berlino, 2009 ISBN 0620420103
  • Andrea Molinari, Desert raiders: Axis and Allied Special Forces 1940-43, Oxford, Osprey Publishing, 2007, ISBN 978-1-84603-006-2.
  • Filippo Cappellano, Le artiglierie del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale, Parma, Albertelli, 1998, ISBN 88-87372-03-9.
  • Nicola Pignato, Cappellano, Filippo, Gli autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito italiano fino al 1943, Roma, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, 2005, ISBN =.

Voci correlate