Comœdia

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Comœdia
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StatoBandiera della Francia Francia
Linguafrancese
Periodicitàquotidiano
FondatoreHenri Desgrange
Fondazione1907
Chiusura1944
SedeParigi
DirettoreGaston de Pawlowski
ISSN1247-6757 (WC · ACNP) e 2400-1112 (WC · ACNP)
Sito webgallica.bnf.fr/ark:/12148/cb32745939d/date e www.retronews.fr/search#sort=score&tfPublications%255B0%255D=Com%C5%93dia+&documentType=page&page=1
 

Comœdia è stato un periodico francese edito a Parigi tra il 1907 e il 1941[1], che a seconda dei periodi prese il nome di Comœdia illustré, di Comœdia-journal o di Paris-Comœdia.

Fu stampato in un primo periodo dal 1º ottobre 1907 al 1º gennaio 1937, con un'interruzione nella pubblicazione tra il 1914 e il 1919. Nel 1937 chiuse per la crisi dei quotidiani. In questo primo periodo si occupò soprattutto di critica teatrale, ma affrontò anche temi di attualità[2] o di avanguardie artistiche[3] e pubblicava feuilleton. Il giornale, di quattro pagine e illustrato, si proponeva di «suscitare la rinascita attiva ed efficiace dell'unico educatore delle masse di cui valga la pena occuparsi, ossia del Teatro».[4]

Ospitò la firma di numerosi scrittori, chiamati a collaborare dal direttore Gaston de Pawlowski, a sua volta scrittore giornalista. Su Comœdia scrissero, tra gli altri: François Coppée, Tristan Bernard, Jean Richepin, Jules Renard, Georges Courteline.

Il 21 giugno 1941 ricominciò a uscire sotto la guida di René Delange con periodicità settimanale fino al 5 agosto 1944, riavviando la numerazione: in questo secondo periodo uscirono i numeri dall'1 al 161[5] e gli argomenti spaziavano dalle arti, alla letteratura allo spettacolo. Fu uno degli ebdomadari più quotati dell'Occupazione, vagamente collaborazionista: tra i nomi bisogna ricordare quello di Marcel Arland, caporedattore della sezione Cultura, e quelli di Henry de Montherlant, Jean Giono, Jean Paulhan, Jacques Audiberti.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ISSN 1247-6757. Da non confondersi con il Comoedia italiano, ISSN 1722-5426.
  2. ^ Per esempio Aux Folies-Bergeres di J.H. Fabre in Comœdia n. 2129 del 31 luglio 1913.
  3. ^ Per esempio come il Cubismo, in Comœdia n. 2201 dell'11 ottobre 1913, o il Futurismo, in Comœdia n. 2116 del 18 luglio 1913.
  4. ^ Tratto da Nathalie Léger in Dictionnaire des lettres françaises: le XXe siècle , citato in Le Guichet du Savoir
  5. ^ Fonte: Biblioteca nazionale di Francia
  6. ^ Olivier Gouranton, Comoedia pendant la Seconde guerre mondiale, Parigi, 1992.

Bibliografia critica[modifica | modifica wikitesto]

  • Olivier Gouranton, Comœdia pendant le seconde guerre mondiale, relatore: Jean-Louis Robert, Tesi di laurea, Université de Paris-I, vincitore del dodicesimo Prix Marcel Paul ex aequo.
  • Olivier Gouranton, Comœdia, un journal sous influences, in Des revues sous l'Occupation numero speciale di La revue des revues, n.24, ISSN 0980-2797, 1997, pp. 111–119.

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