Coelogorgia palmosa

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Coelogorgia palmosa
Immagine di Coelogorgia palmosa mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Radiata
Phylum Cnidaria
Classe Anthozoa
Sottoclasse Octocorallia
Ordine Alcyonacea
Sottordine Stolonifera
Famiglia Coelogorgiidae
Bourne, 1900
Genere Coelogorgia
Milne Edwards, 1857
Specie Coelogorgia palmosa
Nomenclatura binomiale
Coelogorgia palmosa
Milne Edwards & Haime, 1857

Coelogorgia palmosa Milne Edwards & Haime, 1857 è una specie di octocoralli dell'ordine Alcyonacea. È l'unica specie della famiglia Coelogorgiidae e del genere Coelogorgia.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Coelogorgia palmosa forma colonie in cui un polipo assiale allungato germoglia polipi assiali figli che a loro volta producono per gemmazione polipi laterali corti. Diverse analisi filogenetiche molecolari indicano una relazione gemella tra questa specie e la famiglia Xeniidae.[2]

Lo scheletro della Coelogorgia palmosa è formato da spicole calcaree che, mediante secrezioni corneo-chitinose, sono fuse tra loro e formano dei tubi rigidi da cui fuoriescono i polipi, che sono in genere parzialmente retrattili. La specie possiede zooxanthelle, ma si nutre soprattutto catturando plancton con i suoi tentacoli urticanti.[3]

La specie vive in ambiente esclusivamente tropicale in acque medio basse fino a 700-800 metri di profondità. La specie raggiunge dimensioni massime di un metro di altezza.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Coelogorgia palmosa, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 16 aprile 2020.
  2. ^ Daly et al.Op. citata, pag. 149.
  3. ^ a b Giuseppe Mazza, Introduzione alla Biologia Marina – Phylum Cnidaria: gli Anthozoa Octocorallia (PDF), su scoiattolorampante.files.wordpress.com, p. 49.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Coelogorgia palmosa, su gbif.org, GBIF- Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 18 marzo 2020.