Clepsydrops

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Clepsydrops
Ricostruzione di Clepsydrops collettii
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Synapsida
Ordine Pelycosauria
Sottordine Eupelycosauria
Famiglia Ophiacodontidae
Genere Clepsydrops

Il clessidrope (gen. Clepsydrops) è un pelicosauro estinto, appartenente agli ofiacodontidi. Visse nel Carbonifero superiore (circa 306 - 300 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è noto solo per resti molto incompleti, ed è quindi difficile ipotizzarne l'aspetto. I fossili sono tuttavia molto simili a quelli del ben noto Ophiacodon: come quest'ultimo, probabilmente, Clepsydrops era un animale dal grosso cranio dotato di lunghi denti aguzzi nella parte anteriore, e con un corpo relativamente robusto sostenuto da quattro brevi ma forti arti posti ai lati del corpo. Le dimensioni e le proporzioni delle ossa indicano che Clepsydrops doveva possedere un corpo meno robusto di quello di Ophiacodon, e anche le dimensioni erano più contenute: si suppone che Clepsydrops potesse superare di poco il metro di lunghezza.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Clepsydrops è un rappresentante arcaico degli ofiacodontidi, un gruppo di pelicosauri vicini all'origine degli sfenacodonti e dotati di grandi crani. Nonostante sia poco noto, Clepsydrops è un genere storicamente importante: è stato infatti uno dei primi pelicosauri a essere descritto.

Il genere è stato istituito da Edward Drinker Cope nel 1875, sulla base di alcune vertebre fossili rinvenute nella formazione Bond in Illinois, in terreni risalenti alla fine del Carbonifero. La specie tipo è Clepsydrops collettii, alla quale sono state riferite in seguito anche altre specie descritte da Cope e rinvenute nella medesima formazione, note per varie parti delo scheletro (vertebre, frammenti di mascella, ossa delle zampe): Clepsydrops pedunculatus, C. vinslovii, Archaeobelus vellicatus, Captorhinus illinoisensis. Nel 1961 Alfred Sherwood Romer descrisse un'altra specie, C. magnus, sulla base di alcune ossa delle zampe provenienti dalla formazione Casselman nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania, risalente a terreni pressoché coevi.

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Uno studio istologico riguardante i femori di Clepsydrops e Ophiacodon ha determinato che questi animali erano tendenzialmente terrestri: ciò è evidente dalla corteccia ossea, sottile e compatta (Laurine e De Buffrénil, 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. D. Cope. 1875. On fossil remains of Reptilia and fishes from Illinois. Proceedings of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia 27(1):404-411
  • E. D. Cope. 1877. On the Vertebrata of the bone bed in eastern Illinois. Proceedings of the American Philosophical Society 17:53-63
  • E. C. Case. 1907. Revision of the Pelycosauria of North America. Carnegie Institution of Washington 55:3-176
  • A. S. Romer and L. I. Price. 1940. Review of the Pelycosauria. Geological Society of America Special Paper 28:1-538
  • A. S. Romer. 1961. A large ophiacodont pelycosaur from the Pennsylvanian of the Pittsburgh region. Breviora 144:1-7
  • R. R. Reisz. 1986. Pelycosauria. Handbuch der Paläoherpetologie / Encyclopedia of Paleoherpetology 17A:1-102
  • M. Laurin and V. De Buffrénil. 2016. Microstructural features of the femur in early ophiacodontids: A reappraisal of ancestral habitat use and lifestyle of amniotes, Comptes Rendus Palevol, vol.15, issue.1-2, pp. 115-127.

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